Paura

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CAPITOLO XXXII

"Paura"

Sono quattro giorni che sono qui.
Ho il corpo pieno di lividi e sporco di lui.
Quest'uomo che mi usa a suo piacimento.
Eccolo che entra in questa "stanzetta" .
-Ho parlato con il tuo Ginoble.- inizia a dire lui
-Gli ho chiesto dei soldi per il tuo rilascio,ha accettato subito.- continua lui
Io lo guardo senza dire nulla.
-Sarà qui a momenti non preoccuparti.- dice avvicinandosi e accarezzandomi una guancia.
Giro la faccia per far cadere la sua mano.
-Alzati su.- mi ordina lui urlando
Faccio come detto e mi alzo.
Mi prende per la mano e mi trascina fuori da questo posto.
Siamo all'interno di uno specie di salone.
Deglutisco e lui mi lascia lì da sola.
Ho l'idea di scappare ma non lo faccio.
Le gambe non accennano movimento.
Non ce la faccio.
Torna da me l'uomo e si avvicina a me,mette un braccio intorno al mio collo.
-Fai quello che ti diciamo e andrà tutto bene.- mi dice sussurrandomi all'orecchio
Io annuisco e sento una voce.
Di un altro uomo
-Vieni è qui.- dice
Vedo entrare questa nuova persona e al suo seguito Gianluca.
Un tuffo al cuore appena lo vedo.
Lo guardo,lui mi guarda,i suoi occhi si posano qualche minuto su di me e poi li sposta.
-Resta lì dove sei Ginoble.- dice Lucas
Gianluca annuisce
Io sospiro e lo guardo ancora.
È visibilmente scosso,la barba da fare i capelli scompigliati.
Lucas estrae un coltellino e lo punta al mio braccio,visibilmente pieno di lividi.
-Ti amo.- mimo a Gianluca
-No toccarla.- urla lui
Quest'ultimo fa pressione sul mio braccio causando una fuoriuscita di sangue dal braccio destro.
-Lascia i soldi lì.- ordina
Gianluca fa come detto e lui affonda la lama nel mio braccio.
Sussulto e mi piego in avanti.
I due corrono fuori e Gianluca corre da me sfilando dalla mia pelle il coltello.
Mi accarezza una guancia.
-Scusami è tutta colpa mia.- dice Gianluca
-Non è vero.- sussurro io e chiudo gli occhi.
Dopo questo tutto nero.

[...]
Sento delle voci ma non riesco ad aprire gli occhi.
-Ce la farà vedrai.- è la voce di Alessio questa la riconosco
-Ale stai dicendo questo da una settimana ma ancora non si è svegliata.- urla Marco
Non sento la voce di Gianluca,forse è stato un sogno quello che ho fatto.
Vorrei svegliarmi e aprire gli occhi ma non ci riesco.
-Non ce la faccio a vederla così vorrei fare qualcosa.- eccola la voce che volevo sentire
Lui è qui,per me.
Perché non riesco ad aprire gli occhi maledizione.

Pov's Gianluca
Siamo in ospedale da ormai una settimana e lei ancora non si è svegliata inizio a preoccuparmi davvero.
Ogni giorno vengo qui e sto ore con lei.
Le tengo sempre la mano come lei fece con me quando io ero in coma.
Ho dubitato di lei,pensavo mi tradisse con mio cugino.
Ma non ci ho visto più quando ho visto quella foto.
Però adesso non posso tornare indietro.
Sto con un'altra e non mi sento di lasciarla anche se so che Ró soffrirà.
Mi avvicino al suo letto e mi siedo su di una sedia.
I miei amici mi guardano.
Sanno della relazione con Martina,volevano uccidermi quando l'ho detto.
Deglutisco e la guardo,il suo profilo così delicato,i suoi occhi chiusi.
Sospiro e le stringo la mano,sento una piccola stretta.
Mi ha sentita è sveglia.

Pov's Rosanna
Sento la mano di Gianluca intrecciata alla mia così la stringo poco,sento un suo sussurro e poi finalmente riesco ad aprire gli occhi.
Ci metto un po' a mettere a fuoco tutto.
Ma quando lo faccio mi trovo di fronte Marco che mi guarda e mi sorride alla sinistra c'è Alessio e sorride anche lui,in fondo alla mia stanza le mie amiche che pian piano si avvicinano.
Mi giro a destra e trovo lui.
Barba sfatta,una maglia addosso e un sorriso in faccia.
Cerco di sorridergli ma non ce la faccio,sono troppo debole.
-Non affaticarti dai sei debole.- mi dice lui
Io annuisco.
-Vado a chiamare un dottore.- dice Ale mentre esce dalla stanza
Tutti annuiscono.
Sospiro e passo una mano sugli occhi.
-Come ti senti?- dice Crì mentre si avvicina
Io annuisco piano e cerco di mettermi seduta ma Gian mi ferma.
-Ferma sei troppo debole non puoi.-
Non ho il tempo di replicare che entra il dottore.
-Buongiorno.- dice lui mettendo gli occhiali
-Vi prego di lasciare la stanza perché devo visitare la paziente.- tutti annuisco e uno alla volta esce dalla stanza.

Ore 20.00
-Scherzi?- sto quasi per urlare ma mi blocco
Ditemi che è un incubo,sono seduta in mezzo al letto.
Mia mamma sta aspettando fuori la stanza il momento di entrare e dormire con me.
Gian è di fronte a me appoggiato con le mani sulla pediera del letto.
Sta blaterando secondo me,dice parole senza senso.
Ha detto che sta con un altra ragazza una certa Martina.
-Non sto scherzando.- dice lui sembra dispiaciuto
-Ok resto calma.- dico io sospirando
-Ti prego non rendere le cose difficili.-
-Non rendere le cose difficili? Ma ti ascolti quando parli?-
-Ti prego Ró.- sospira
Ho le lacrime agli occhi,non può dirmi questo.
-È finita?- chiedo io
-Mi dispiace.- dice e cerca di avvicinarsi per abbracciarmi
-Via!-
-Cosa?-
-Vai via Gianluca!-
Lui mi guarda e abbassa la testa sta apr dire qualcosa ma si blocca e ancora con la testa bassa esce dalla mia stanza.
Mia mamma entra in stanza dopo poco e io la guardò sorridendo.
Il sorriso più falso del mondo,si avvicina a me e mi accarezza una guancia.
Appena ha saputo tutto è venuta di corsa qui a Roseto insieme a papà.
Però lui non è potuto restare in ospedale quindi è a casa di Marco.
-Come stai?- mi chiede lei
-Bene bene.- mento spudoratamente
Non sto bene dopo che il ragazzo che amo mi ha lasciata.
Ma tu non lo sai quindi.
Lei mi sorride,s'è bevuta questa bugia.
Non so come andrò avanti io senza di lui.
Ma devo riuscirci,lui si sta facendo una nuova vita e devo farlo anche io.
Sospiro e mi stendo per poi addormentarmi.
Questa situazione è più grande di me..

...

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