Prologo

4.4K 289 140
                                    

Ddaear Arall era precipitata nel caos. Coltri di fumo s' innalzavano da ogni dove, rendendo l'aria irrespirabile.

Oscure ombre scivolavano tra le ceneri di quella che una volta era stata la Grande Foresta. Instancabili, inarrestabili. Di quelli che un tempo erano uomini, restava soltanto la forma; ma i loro occhi rispecchiavano a pieno le anime consumate dal potere.

Gli alberi rispondevano al loro comando facendo scrosciare le fronde e vibrare i rami che fendevano l'aria come fruste, in quello che sembrava un balletto, una meravigliosa danza della morte. 

Il grande Dono, concesso agli uomini, era stato tramutato in arma.

Uomini cadevano, schiacciati dalle possenti radici e piante venivano incendiate per renderne impossibile il controllo.

Tra i miasmi e la polvere che avevano fatto sprofondare Ddaear Arall in una perenne oscurità, una luce risplendette dalla cima di Goeden Fawr, l'albero sacro dimora della Dea della natura e dell'armonia. 

Il bagliore si irradiò, ricoprendo tutte le terre e congelando la strage che si stava svolgendo.

Au Maite, fluttuando leggiadra, discese dalla cima dell'albero, gli occhi aperti ed infiammati della stessa luce che sprigionava attorno a sé.

«Il patto è stato infranto e l'equilibrio spezzato. Non meritate il Dono, nessuno ha il potere di soggiogare qualunque altra vita» disse, allargando le braccia «E se pietra avete nei vostri cuori, pietra sarà tutto ciò che controllerete.»

La luce si fece più forte ed intensa per poi svanire insieme alla Dea e tutto ricadde nel buio.


Ddaear Arall || L 'Altra TerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora