LYDIA
Mi fermai per un secondo. Avevo fatto su e giù per le scale di quella fortezza circa cinque volte ed i miei polmoni, ben poco allenati, mi chiedevano un attimo di pausa.
Una mano delicata mi si posò sulla spalla. Mi voltai ritrovandomi di fronte il dolce volto di April.
«Niente?» chiese.
«Niente.»
«Prima Octavia, e adesso Chris.... Mi chiedo che fine abbiano fatto» continuò dubbiosa la mia compagna.
«Sembra che queste mura li abbiano risucchiati neanche fossero sabbie mobili» risposi, poggiando la schiena al muro.
Era da quando avevamo messo piede in quell'edificio che non mi sentivo a mio agio e, guarda caso, i nostri compagni avevano iniziato a scomparire esattamente da quando Capo si era rifiutato di aiutarci.
Era una accusa troppo azzardata da fare, ma negli occhi di April riuscivo a leggere la mia stessa preoccupazione ed i miei stessi miei dubbi.
«Forse avevano solo bisogno di stare un po' da soli ...»
«Forse...» ripetei, cercando di capire se con quel "soli" intendesse soli separatamente o soli... insieme.
«Tè?»
Spostai la testa di lato e scorsi, oltre la spalla di April, Ilan che teneva in mano due tazze fumanti.
Come fa ad essere così tranquillo?
«Come fai ad essere così tranquillo?» disse April, dando voce ai miei pensieri.
«Mi fido. In più, se avessero provato a catturare Chris, credetemi, metà delle pareti di questa base sarebbero già crollate» le rispose, porgendole una delle due tazze.
«Dove hai trovato il tè?» chiesi, prendendo la tazza che il ragazzo mi porgeva.
Avevo deciso di fidarmi delle sue parole. Non erano stati catturati, nessuno di noi sarebbe stato catturato.
«Ho visto una signora carica di pacchi e l'ho aiutata a trasportarli al piano superiore. Credo sia la moglie di Capo, non ci sono molte altre donne in questo posto. Ad ogni modo, ha insistito ad offrirmi qualcosa di caldo, e così ho pensato di portarne un po' a voi.»
È decisamente troppo buono, questo ragazzo, pensai, mentre le mani mi si scaldavano a contatto con la tazza bollente.
«Come sta il tuo fianco, Hika?» chiese poi Ilan voltandosi verso di lei.
Il suo fianco? Cos'ha che non va il suo fianco?
Anche April mi sembrò molto sorpresa della domanda.
«Cos..?» chiese con un sussurro.
«Il tuo fianco destro» ripeté il ragazzo.
«B...bene, grazie. Ha... ha smesso di sanguinare un paio di giorni fa» rispose, un po' confusa, mentre si abbassava il lato destro della maglia che indossava.
«Mi era parso così, ma volevo esserne certo» sorrise Ilan.
April è ferita? Ma dove?... No, dove lo so... Ma quando? Come? Forse l'hanno ferita quando è stata aggredita nel deserto prima che Ilan ed Octavia andassero a salvarla...
Ma perché non aveva detto niente a nessuno? E perché non me ne ero accorta? Ma soprattutto: come aveva fatto lui ad accorgersene? O era uno stalker o era veramente un ragazzo troppo buono che metteva sempre gli altri davanti a sé stesso.
Improvvisamente un'ombra scura e veloce si mosse alle spalle di Ilan.
«Attento!» urlai mentre, non sapendo cos'altro fare, lanciai la tazza ancora piena di tè bollente contro la figura in nero.
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Ddaear Arall || L 'Altra Terra
FantasyPrimo libro della Trilogia di Ddaear Arall (Completo e in revisione) Tratto dal prologo: "Au Maite, fluttuando leggiadra, discese dalla cima dell'albero; gli occhi aperti ed infiammati della stessa luce che sprigionava attorno a sé. -Il pa...