SPECIALE
I cancelli della Base si aprirono lentamente, permettendo così al carro che trasportava i fuggitivi di uscire e portarli verso la libertà.
O almeno, questo era quello che credevano.
Non sapevano che, se erano riusciti a scappare, non era stato grazie alla loro furbizia o abilità, ma soltanto perché io avevo lasciato che ciò accadesse.
Devo ammettere che, in quel momento, provavo quasi pena per la loro ingenuità: erano convinti di essere al sicuro e di aver superato l'ostacolo più grande quando in realtà, senza neanche saperlo, non erano altro che pedine di un gioco più grande di loro.
Ripensai alla sera precedente, quando Wilbur era venuto ad avvisare me ed il Generale Orlok di come la ragazza, che credevamo Aylen Coltrow, gli avesse chiesto di trasportare fino a Ynda lei e i ragazzi che avevamo catturato.
Con fare concitato, ci aveva spiegato di come lei si fosse messa in contatto con lui, cercando di convincerlo che quello fosse un ordine partito direttamente dal Generale e di come lui avesse fatto finta di crederle, per poi venire subito da noi e rivelarci quanto aveva scoperto.
Aveva un'aria piuttosto soddisfatta quando aveva concluso il suo racconto, sembrava fiero di sé stesso per essere riuscito ad ottenere quelle informazioni.
Proprio per questo era stato notevole il suo disappunto quando la risposta che aveva ottenuto da me era stata: «Bene, se vogliono andarsene, lasciamoli andare.»
Certo non era la reazione che si era aspettato, ma non aveva detto niente e si era limitato ad annuire silenziosamente e abbandonare la stanza.
Era stato a quel punto che mi ero girato verso il comandante e mi ero accorto dell'espressione sconvolta e furibonda sul suo volto «Lasciarli andare?» aveva sbottato «Ti rendi conto di quello che stai suggerendo? Quei ragazzi rappresentano una minaccia per noi, dovremmo ucciderli! O, al meglio, torturarli fino a farli confessare. Non certo lasciarli liberi.»
Gustandomi la sua espressione lo avevo guardato con un luccichio negli occhi e con calma avevo risposto «Non preoccuparti, so che può sembrare rischioso ma fidati di me, ho un piano.»
Il loro obiettivo era quello di arrivare fino ad Ynda per incontrare un informatore e io intendevo scoprire chi fosse.
Sapevo per certo che non avremmo ottenuto niente tenendoli qui.
Conoscevo Chris ed Ilan abbastanza da sapere che avrebbero preferito farsi uccidere, piuttosto che rivelare quello che sapevano, ma, se li avessimo lasciati andare, ci avrebbero portato direttamente da quest'uomo ed avremmo potuto scoprire sia quali informazioni possedesse sia perché fosse così importante per loro.
Li avrei seguiti durante tutto il viaggio, tenendomi a debita distanza e cercando di non farmi scoprire.
Nella mia mente ripensai ai vari pro e contro e mi domandai se in fondo non fossi stato troppo avventato nella mia decisione.
Mi chiesi se quella fosse davvero la scelta più giusta, ma l'alternativa in fondo quale sarebbe stata? Stare lì in attesa che accadesse qualcosa?
No, io preferivo decisamente agire, perché era chiaro che qualcosa si stava muovendo e se non l'avessimo arginata subito ci saremmo trovati costretti a correre ai ripari quando oramai sarebbe stato troppo tardi.
Chiunque fosse quell'informatore, la sua esistenza per noi rappresentava un rischio che non potevamo sottovalutare.
Inoltre, lasciarli andare sarà stato anche rischioso, ma a me piacevano le sfide ed ero ben felice di andare incontro ad una nuova avventura.
Mentre ero assorto nei miei pensieri sentii la porta dietro di me aprirsi. Mi girai e vidi il comandante Orlok entrare e avvicinarsi a me di fronte alla finestra.
Il suo sguardo si fissò sulla stessa scena che fino a qualche secondo prima stavo fissando io: i carri che quasi stavano scomparendo all'orizzonte.
«Sei sicuro di quello che stai facendo?» mi chiese con aria seria, cercando di mascherare la sua preoccupazione, mentre continuava a guardare con aria assente fuori dai vetri.
«Sì» gli risposi con tono sicuro.
Orlok emise un sospiro «Beh, quando è così... credo sia meglio che tu vada ora, non dovremmo lasciar loro troppo vantaggio. Mente lasci la Base cerca di non farti notare, gli altri non devono sapere di questa missione.»
Feci un cenno di assenso, avviandomi verso la porta quando il comandante mi richiamò: «Ah, e buona fortuna.»
A queste ultime parole mi viene da sorridere.
«Fortuna, eh? Credimi saranno loro ad averne bisogno, non certo io.»
Detto questo chiusi la porta dietro di me e mi preparai a partire: mi aspetta un lungo viaggio.
Angolo Non Autrice
Eccovi un nuovo capitolo! Come avrete capito questa volta a raccontare i fatti non sono né Lydia né Octavia, ma un altro personaggio che abbiamo incontrato nei precedenti capitoli. Chi sarà mai? Beh questo sta a voi scoprirlo: che si dia il via alle scommesse! Il primo che indovinerà avrà in premio...beh non molto a parte l'ammirazione di Olympia nonché la mia. "...Un momento...Tua? E tu chi saresti mai?" vi starete chiedendo.
Bella domanda! Senza entrare in questioni esistenziali mi limito a dirvi che mi chiamo Francesca (Lapi per gli amici). Sono un'amica di Oly e sono anche l'autrice di questo capitolo. Sì, perché questo speciale non solo è raccontato da un altro personaggio ma è anche stato scritto da un'altra persona.
Vi do qualche secondo per riprendervi dallo shock di questa sconvolgente rivelazione e vi racconto come è andata. Qualche giorno fa Olympia, evidentemente sotto l'effetto di qualche nuova droga non ancora sul mercato, mi ha chiamato chiedendomi se volevo scrivere per lei perché non era sicura di riuscire a raccontare la storia usando una soggettiva maschile. Giuro l'ultima volta che ho controllato ero un ragazza, però siccome Oly non è né la prima né l'ultima persona che mi dice che ho un' ottica maschile sto seriamente iniziando a dubitare della mia identità sessuale...ma sorvoliamo sui miei dilemmi interiori e andiamo avanti. Alla fine ho deciso di scrivere il capitolo e spero vi sia piaciuto, se l' avete trovato strano o avete pensato che Oly si fosse bevuta il cervello ora sapete perché... anche se in effetti il fatto che abbia chiesto a me questo favore non rassicura del tutto sulla sua salute mentale
P.S. già che ci sono ne approfitto per fare un piccolo sondaggio: sono l'unica a shippare Chris e Octavia? So che i loro nomi uniti non sono il massimo, insomma otteniamo Croctavia, che sembra un morbo misterioso e incurabile, o Octavis, che invece sembra un farmaco, ma nonostante tutto io credo in loro come coppia.Bene ed ora passiamo ai momenti TRIVIA:
Orlok,il nome del Generale della base, viene dal film Nosferatu, è un film ispirato al libro Dracula di Stoker, solo che i familiari non avevano concesso i diritti al regista che quindi apportò qualche modifica ai nomi e così invece del conte Dracula ci ritroviamo il conte Orlok, anche detto Nosferatu. Mi sembrava un bel nome per un cattivo (OK, ammetto che l'ho scelto solo perché così potevo avere anch'io un momento Trivia)
Dopo questo interminabile angolo non autrice (credo di aver battuto Oly in quanto a lunghezza) io vi saluto.Mini Angolo Autrice
Visto che ha detto tutto il dicibile Lapi, faccio capolino in questo capitolo solo per fare a tutti gli auguri di buona Pasquetta e per dirvi che a breve (il 31 ho l'ultimo esame peri-pasquale) arriverà anche un nuovo capitolo "normale". Nel frattempo sono contenta che abbiate potuto gustarvi questo speciale (spero vi abbia sorpresi almeno un po') ;)
Un bacione!
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Ddaear Arall || L 'Altra Terra
FantasyPrimo libro della Trilogia di Ddaear Arall (Completo e in revisione) Tratto dal prologo: "Au Maite, fluttuando leggiadra, discese dalla cima dell'albero; gli occhi aperti ed infiammati della stessa luce che sprigionava attorno a sé. -Il pa...