34. Enough

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Voglio sentire che mi stai lasciando andare, quindi lasciami andare. Ho dovuto interrompere me stesso per continuare, nessun amore e nessuna ammissione.
- Years and Years

«Che cosa?»

Louis annuisce estremamente serio, facendo aumentare il mio improvviso dolore allo stomaco.

«Hai sentito bene. Credo sia ancora qui fuori ad aspettarti, ubriaco e sudato»

Lo vedo fare un cenno verso la porta con un'espressione schifata dipinta sul volto abbronzato, e senza accorgermene faccio un passo indietro.

«Non voglio vederlo»

Scuoto la testa in un movimento deciso, e prendo a camminare in modo confuso intorno al divano situato in mezzo alla stanza.

Non se ne parla che io veda Harry, o almeno non dopo tutto quello che è successo.
Mi sono promessa che non sarei più ceduta, e non posso permettermi di lasciarmi andare anche questa volta.

In un attimo ricordo le sue parole fredde pronunciate contro di me e quello che lui ha chiamato un mio 'capriccio', e capisco che non è il momento di lasciarsi intimidire.
Quello ad avere torto è lui, a me basta sapere di aver lottato per mia figlia fino all'ultimo.

«Digli di andarsene» continuo, per poi prendere posto su una sedia.

«Cosa credi che abbia fatto ieri sera?»

Capisco dalla sua domanda retorica che come Harry ha insistito ieri per vedermi, così farà anche oggi.
Non c'è modo che io possa evitarlo, e me ne rendo conto lentamente.
Sarò costretta a vederlo ogni settimana quando mi recherò alla Stratton Oakmont per la questione della biografia, e ora come ora non ho alternative.

Per quanto mi irriti il modo in cui ha ignorato le mie parole riguardanti il fatto che non volessi più vederlo, non posso lasciarlo fuori casa e ignorarlo per il resto dei miei giorni qui a New York.
Sarebbe un gran bel piano, ma conoscendo me e lui, non potrebbe funzionare.

«Che cosa devo dirgli?»

Saltello rapida spostando il peso del mio corpo da un piede all'altro, portandomi le dita tra le labbra e iniziando a mordicchiarmi nervosamente le unghie.

«Credo che questa volta sarà lui a parlare» mi risponde Louis abbozzando uno strano sorriso.

«Cosa te lo fa pensare?»

Non è mai stato in grado di giustificarsi davvero per quello che ha fatto, e oltre a battute irriverenti e commenti disinteressati non ricordo nient'altro che sia uscito dalla sua bocca in questi giorni.
È ubriaco, e non capisco in che modo potrebbe dire qualcosa di sensato e autentico.

«È venuto fin qui da solo alle due di notte, qualcosa da dire dovrà pur avercelo. Prova ad ascoltarlo, sono sicuro che sarà lui a iniziare»

Mi porto le mani sul viso struccato, per poi sistemarmi qualche ciocca color cenere di capelli dietro le orecchie.
Sarò sveglia da quelli che potrebbero essere quindici minuti, indosso una maglia rossa e dei pantaloncini color panna, e non sono decisamente presentabile.

Louis ha deciso di raccontarmi di Harry nel momento stesso in cui ho aperto gli occhi questa mattina, ed è inutile descrivere le mie condizioni ora.

Faccio perno sui miei talloni e mi dirigo verso il bagno, ma prima di fare più di due passi, una mano mi afferra un lembo della maglia che indosso.

«Dove stai andando?»

Mi giro verso Louis e con un rapido cenno di entrambe le mani gli faccio capire che questo non è l'abbigliamento giusto per vedere Harry.

Again? || H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora