Salgo i gradini, abbandonando quel pianerottolo impregnato di emozioni. Sento i miei passi rimbalzare sulle pareti e tornarmi addosso, mentre mi fermo davanti allo zerbino di casa. Busso un paio di volte e la porta si apre rivelandomi un Louis apparentemente arrabbiato e nervoso.
"Perché ci avete messo così tanto?"
Mi afferra un braccio e mi tira dentro casa oltre lo stipite della porta, prima di chiuderla violentemente.
"Abbiamo parlato"
Butto la mia borsa sul divano e mi avvio verso il bancone della cucina, dove lascio scorrere l'acqua fresca del lavandino.
Il ragazzo castano mi segue come un'ombra silenziosa e aspetta che io aggiunga altre informazioni per placare la sua impazienza. Riempio un bicchiere d'acqua e ne trangugio il contenuto per lavare dalla mia bocca secca tutto quello che ho detto ad Harry. Sento il mio stomaco rinfrescarsi e i miei muscoli depurati rilassarsi.
"Non si sente nemmeno un po' in colpa"
Butto il bicchiere di vetro nel lavandino e poggio i palmi delle mani sul bancone per trattenere il mio corpo diventato improvvisamente troppo pesante.
"Questo non mi sorprende" sbuffa Louis
"Ha detto che non era la vita che voleva per lui"
Ripenso alle parole urticanti che ancora mi pizzicano la pelle, pronunciate da Harry con una naturalezza in grado di uccidermi.
"Non sa cosa si perde, quello stronzo. Sono certo che passerà la sua vita solo come un cane"
Percepisco la rabbia e il rancore nel tono di Louis. A volte sottovaluto il dolore che deve aver provato, proprio come l'ho provato io. Sono stata sempre un'egoista e me ne rendo conto solamente ora. Ero troppo impegnata a piangermi addosso per chiedermi come stesse il mio migliore amico.
"E tu? Come stai?" gli chiedo
Lui alza le spalle, come a fingersi indifferente quando so bene che non lo è. I suoi occhi scappano da un punto all'altro del soggiorno e i suoi polpastrelli tamburellano sul legno del tavolo.
"Bene"
"Sai a cosa mi riferisco"
Lui sbuffa e chiude gli occhi, per poi riaprirli subito dopo, quasi fosse riuscito a trovare una risposta a tutto questo in quel breve attimo di buio.
"Sto bene, con quel coglione non ci voglio avere più nulla a che fare"
Sento una voce flebile canticchiare una melodia orecchiabile che penso di aver già sentito da qualche parte provenire dal bagno.
"Cosa ha detto di Lux? Vuole conoscerla?"
Louis sembra ricordarsi della bambina, che ci avverte della sua presenza cantando sotto i nostri discorsi riguardo ad un padre che lei non sa nemmeno di avere.
"No, ovviamente no. Ha detto che non si sente pronto a fare il padre"
Scuoto la testa ripensando a quanto insensato possa essere il discorso che Harry mi ha fatto. Se quello che dice è vero, vuole solo ristabilire un rapporto con me, ma non riesce a capire che io ho una figlia. E non ho intenzione di avere alcun tipo di rapporto con qualcuno che si rifiuta di accettare e accogliere nella sua vita una bambina magnifica come lei. Ormai Lux fa parte di me, e che io voglia o meno Harry, non farà la minima differenza. Io e Lux siamo una famiglia, Harry non può comportarsi come un bambino capriccioso in questo modo, pretendendo di avere solo ciò che vuole lui e scartando come un rifiuto ciò che non lo soddisfa.
"Non riesco a crederci..."
"Lo so, neanch'io. Ma è Harry, e a quanto pare non è cambiato"
"Pensi che continuerà a cercare di recuperare ciò che avete perso?"
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Again? || H.S
FanfictionSono passati ormai quattro anni da quando Bethany ha visto Harry per l'ultima volta, decidendo di buttarsi tutto il passato alle spalle. Ha finalmente ripreso a vivere, il tempo ha cicatrizzato le sue ferite e l'unico ricordo che ormai le rimane del...