Again? || H.S

38. Fix You

"Le luci ti guideranno a casa e accenderanno le tue ossa. Ed io proverò ad aggiustarti."
- Coldplay

«Ancora non riesco a credere che tu non mi abbia mai detto niente di tutta questa storia»

Harry ha una mano tra i capelli e non fa che camminare nervosamente intorno al tavolo in legno.

«So cavarmela da sola, lo sai»

«Oh sì, lo vedo» sorride infastidito incrociando le braccia al petto.

«So gestire le mie cose, non ho bisogno del tuo aiuto»

«Questa cosa riguarda anche me, perciò stai zitta solo un momento e smettila di lamentarti»

Harry si porta un dito sul mento mentre l'altra mano rimane sollevata in aria a dirmi di tacere, mentre sul suo viso si fa spazio un'espressione corrucciata.
Alzo gli occhi al cielo e mi lascio cadere sul divano alle mie spalle, sapendo che qualunque cosa gli stia passando ora per la testa, non sarà una buona idea.

«Alzati» ordina dopo pochi secondi mentre si infila rapidamente la giacca nera abbandonata sul bancone della cucina.

«Dove andiamo?»

«Andiamo a trovare Niall»

Decido di non ricominciare a discutere proprio ora, dato che la situazione è abbastanza delicata e ancora non mi è chiaro il motivo per cui Harry non abbia già cominciato ad urlarmi addosso.

«Lux sta dormendo, cosa facciamo?»

Non mi è mai piaciuto lasciarla a casa da sola mentre lavoro, e farlo ora a sua insaputa mi sembra davvero incosciente.

«La lasciamo dormire» mi risponde ovvio senza degnarmi nemmeno di uno sguardo prima di uscire dall'appartamento.
Prendo a mordermi il labbro inferiore mentre cerco di prendere una decisione sul da farsi, e mentre le urla di Harry provenienti dalle scale mi richiamano mi ritrovo senza pensarci alle sue spalle.
Quando usciamo finalmente dall'edificio la cosa che più mi sorprende è il vento che mi colpisce il viso.
La temperatura deve essere davvero bassa, il cielo scuro e opacizzato da un fitto velo di nebbia mi impedisce di vedere i palazzi che ci circondano.
Senza riuscire a controllarmi prendo a sbattere ripetutamente i denti mentre cerco di muovere i piedi sull'asfalto il più velocemente possibile.
Un rumore metallico alle nostre spalle attira la mia attenzione ma decido di non preoccuparmi più del dovuto.
Porto entrambe le mani sul braccio di Harry e mi stringo a lui per riscaldarmi.
In pochi minuti il silenzio viene interrotto da musica ovattata che sembra provenire da un locale abbastanza vicino.
Una scritta a led viola illumina improvvisamente il volto di Harry e quando vedo i suoi lineamenti farsi più tesi capisco che siamo giunti a destinazione.
Coyote Ugly Saloon, leggo sulle nostre teste nel preciso istante in cui varchiamo la soglia del locale in piena vita.

«Non mi sono mai accorta che ci fosse un locale vicino casa» affermo guardandomi intorno senza lasciare la presa salda sul braccio di Harry.

«Durante il giorno chiude i battenti, apre solo dopo la mezzanotte» mi risponde disinteressato mentre cerca qualcuno tra la folla.

«Non lasciare il mio braccio per nessun motivo» aggiunge serio prima di farsi spazio tra la moltitudine dei ragazzi intorno a noi trascinandomi dietro di sé.
Sul bancone alla nostra destra riesco a vedere un paio di ragazze ballare in un modo decisamente poco consono, acclamate da decine di giovani uomini completamente ubriachi.
Mi chiedo se siano questi i luoghi che Harry frequenta regolarmente, ma invece di darmi una risposta tento solo di non pensarci troppo.