06. My Lux

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Apro la porta dell'appartamento, mentre mi slego i capelli arruffati. Mi poggio involontariamente una mano sulla guancia, cercando di rivivere anche solo per un attimo fugace quello che ho provato nel sentire le sue dita sfiorarmi il viso.

"Allora?" Lou sbuca dal bagno e mi corre incontro in pochi secondi. La sua eccitazione svanisce quando vede il mio naso rosso e gli occhi lucidi. Sul suo viso leggo un'espressione dispiaciuta e delusa.

"Cos'è successo?" Mi sorride comprensivo e mi circonda le spalle con un braccio stringendomi a sé.

"L'ho fatto, ma è stato difficile"

Ci sediamo sul divano e Louis si siede, facendomi sdraiare con la testa adagiata sulle sue gambe.

"Avete parlato?" Le sue mani iniziano a sfiorarmi dolcemente i capelli, e sento i miei muscoli rilassarsi.

"Si. Mi ha detto che gli ero mancata, ma non gli ho creduto"

Chiudo gli occhi e mi abbandono al tocco del mio dolce amico

"Come lo hai trovato?"

Alzo le spalle, e mi costringo a non dirgli che l'ho trovato perfetto, così come lo era sempre stato.

"Sembrava più grande... Un uomo"

Sussurro l'ultima parola. Sono passati così tanti anni, l'ultima volta che ci siamo visti eravamo dei ragazzini, ma ora lui è un uomo, io sono una donna che cresce una bambina, entrambi abbiamo un lavoro e una vita nostra.

"Hai fissato il prossimo appuntamento?" cambia discorso mentre le sue dita sottili e delicate mi districano i capelli

"Si, ci andrò domani pomeriggio"

Mi tiro pigramente su e mi appoggio allo schienale del divano, con il mento appoggiato alla spalla di Louis e un braccio intorno alla sua vita

"Questo significa che lo rivedrai di nuovo?"

Sospiro

"Si, ma penso abbia capito che non mi dimenticherò tutto quello che mi ha fatto"

La sua mano si sposta sul mio braccio nudo e me lo sfrega con forza per riscaldarmi.

"Sa di Lux?"

"Si, lo ha sempre saputo. Mi ha chiesto come sta, e basta. Non si è nemmeno degnato di chiedermi il suo nome"

Harry aveva sempre saputo che avevo intenzione di tenere la bambina. Un aborto era l'ultima cosa che avrei voluto, non avrei mai ucciso la creatura frutto del mio amore. Avevo preso in considerazione di trovarle una famiglia adottiva, ma pensavo che Harry ci sarebbe stato e non mi avrebbe abbandonata, così avevo capito che diventare mamma e prendermi cura della mia bambina era la cosa migliore che potessi fare. E in effetti sarebbe stato così se non fosse stato per la paura improvvisa che colse Harry. Quando gli avevo detto di essere incinta tra le lacrime attraverso un telefono, chiusa nel bagno di un Autogrill, la sua prima reazione era stata quella di iniziare a balbettare cose senza senso. Continuava a chiedermi se ne fossi proprio sicura, ripetendo che a volte i test di gravidanza possono sbagliare, ma sapevamo entrambi che quel segnetto positivo sul test era vero, e sarebbe stato la nostra condanna. Avevamo deciso di vivere tutto insieme e di aspettare questo bambino, ma, nel 19 Novembre del 2010, tutto cambiò. Mi si ruppero le acque durante una cena di famiglia, la corsa all'ospedale fu spaventosa, ma alla fine andò tutto benissimo. Lux nacque in una ventosa serata autunnale, con le foglie secche che cadevano dagli alberi e il sole che ormai tramontava. Era nata piangendo, portando vita e gioia, con quei suoi occhi verdi espressivi, che quasi mi uccisero la prima volta che mi guardarono. La tenevo tra le mie braccia, il mio corpo stanco e tramortito contro il suo, piccolo e ancora sporco di sangue. Ci guardammo per un momento che sembrò infinito, e improvvisamente i medici, mia madre e mio padre scomparvero, lasciandomi sola con la mia piccola Lux. Mi osservava attraverso gli occhi presi da suo padre, capaci di uccidermi con un solo sguardo, pieni di innocenza.

Again? || H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora