3 - Il terzo candidato

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Non appena Louis udì il rumore della porta dell'ascensore aprirsi nell'androne del piano, fece un paio di passi veloci avvicinandosi alla porta d'ingresso dello studio. Afferrò la maniglia tirandola verso di sé.

Si sporse leggermente dando una sbirciata al terzo praticante per ritrarsi subito ancor prima di essere visto ed indietreggiare di alcuni passi, come se non volesse farsi beccare in flagrante.

L'immagine che si era trovato improvvisamente davanti agli occhi era quanto di più inaspettato si potesse aspettare. Il ragazzo, che stava attraversando a grandi falcate il corridoio dirigendosi verso di lui era alto, con bel fisico e con una massa di capelli castani mossi lunghi fin oltre le spalle che ricadevano lateralmente in un ciuffo svolazzante, mentre dall'altro lato della testa erano trattenuti dietro l'orecchio. Inforcava ancora un paio di occhiali da sole neri, nonostante non si trovasse all'aperto bensì all'interno di un edificio.

Indossava un paio di jeans neri troppo aderenti su quelle gambe lunghissime e dalla muscolatura ben definita ed una camicia dalla fantasia improbabile troppo sbottonata, almeno tre bottoni e portata al di fuori dei jeans.

Per un istante, Louis valutò che non fosse questa la persona che stava aspettando per il colloquio. Il suo aspetto ed il modo di vestire non avevano proprio nulla a che spartire con la figura del praticante avvocato che lui e Niall stavano cercando per lo studio.

Era pur sempre uno studio legale, in cui anche l'etichetta aveva il suo peso e all'interno di questa sicuramente il taglio di capelli corti ed ordinati e l'abbigliamento formale non erano dettagli trascurabili.

I due candidati precedenti, almeno per quanto riguardava il dress code, si erano dimostrati all'altezza della situazione, sia pur con dettagli ancora da migliorare.

Il ragazzo avanzò con passo deciso verso la porta che Louis aveva lasciato aperta a metà e suonò il campanello. Tomlinson fece un paio di passi avanti portandosi davanti alla porta ed aprendola completamente.

«Buongiorno» disse il ragazzo salutando e mentre l'avvocato dai capelli castani ricambiava il saluto, per un fugace istante sperò che si trattasse di un cliente anche se la cosa era piuttosto improbabile.

«Buongiorno. Sono Harry Styles e sono qui per il colloquio come praticante» si presentò il giovane con una voce dal tono piuttosto basso e roco disintegrando le speranze di Louis.

«L'avvocato Horan non c'è per cui lo sostituisco io» precisò Louis con tono distaccato.

«Ah, bene!» udì in risposta alla sua affermazione. Il ragazzo non sembrava affatto preoccupato del cambio di programma.

«Sono l'avvocato Tomlinson e mi occupo io di questa incombenza» si affrettò ad integrare Louis mentre con un gesto noncurante si posizionava meglio gli occhiali sul naso. Un piccolo gesto, come se volesse prendere le distanze da ciò che stava accadendo intorno a lui ed una precisazione veloce, senza tanti preamboli come era stato con i due candidati che lo avevano preceduto.

«Venga, si accomodi nel mio studio» affermò chiudendo la porta d'ingresso alle loro spalle e facendogli strada.

Cercò di nascondere il suo disappunto mentre lo faceva sedere su una delle due poltrone nere di pelle e faceva il giro della scrivania per prendere posto davanti a lui.

Purtroppo Louis davanti a sé aveva il ragazzo da esaminare e non un cliente, come aveva sperato per un momento anche se, guardandolo meglio, il suo aspetto lo lasciava perplesso. Aveva un look che per certi versi avrebbe definito da squattrinato, ma alcuni dettagli lo rendevano dubbioso. Forse non sarebbe stato male come artista. Ed invece, era seduto di fronte a lui perché aspirava a diventare avvocato.

AS A RAINBOW IN MY LIFE (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora