«Pronto?» disse Harry, rispondendo al cellulare, subito dopo aver mandato giù un sorso di succo di arancia.
Era in piedi già da un bel po'. A dispetto delle apparenze, era il classico bravo ragazzo, responsabile, interessato a mille attività.
Quella mattina si era alzato verso le otto nonostante la sera precedente avesse lavorato fino a tardi, era stato più di un'ora a correre nel parco e, dopo una doccia, si stava dedicato ad un'abbondante colazione mentre leggeva un quotidiano per cercare qualche offerta di lavoro.
Il colloquio del giorno precedente lo aveva lasciato con una strana sensazione, anzi con due. Piuttosto negativa quella con Tomlinson, possibilista quella con Horan.
Non voleva però lasciarsi andare ad illusioni e soprattutto non voleva sprecare tempo nell'attesa che lo studio legale si decidesse a fargli sapere qualcosa, magari con tempi lunghi.
Di lì a poco, avrebbe acceso il suo PC e avrebbe cercato qualche offerta anche sui vai siti on-line che frequentava di solito.
La sua priorità era il praticantato come avvocato, ma fintanto che non avesse trovato uno studio legale disposo a fargli fare i due anni di pratica necessari per poi sostenere l'esame di abilitazione, qualsiasi lavoretto che potesse garantirgli un'entrata, andava comunque bene.
Quello come cameriere in pizzeria da solo non bastava a farlo arrivare a fine mese da solo e Harry non voleva chiedere aiuto a sua madre, che si era risposata da poco, né a suo padre.
Aveva scelto di vivere da solo già da qualche mese e dopo il difficile distacco dalla sua famiglia, perché erano tutti molto uniti, non voleva far marcia indietro e rientrare in famiglia per poi ripetere tutta la trafila degli addii magari di lì a qualche mese.
«Buongiorno, sono l'avvocato Horan» rispose la voce maschile dall'altro capo del telefono.
Al ragazzo prese quasi un colpo. Non si aspettava di sentire così presto lo studio legale in cui soltanto il giorno prima aveva sostenuto i colloqui come praticante.
«Ah, buongiorno avvocato, sono Harry Styles» rispose il ragazzo , riprendendo subito il controllo della situazione con la sua voce sicura.
«Bene.» Dall'altra parte ci fu una pausa.
Harry attese, non poteva sollecitare, ma si chiese:
"Bene? Bene cosa? Ho risposto bene al telefono? Boh..."
«Dottor Styles, volevo comunicarle che a seguito dei colloqui sostenuti, la scelta mia e del mio socio è orientata su di lei. Se è ancora interessato e se per lei va bene, può iniziare il praticantato da noi, nel nostro studio legale.»
"Se mi va bene? Certo che sì. Wow! Questa sì che è una notizia!" pensò Harry, lasciandosi andare ad un momento di gioia che cercò non far trapelare al suo interlocutore. Lo studio Horan & Tomlinson era uno dei migliori della città e la fama dei due giovani avvocati era nota ben oltre Londra.
In particolare, era già da qualche anno che cercava di seguire i successi professionali di Tomlinson, da quando il giovane aveva fatto vincere ad un suo cliente una causa milionaria che, oltre ad aver avuto risalto su un sacco di giornali, aveva fatto parlare di lui definendolo "l'avvocato dell'anno" ad appena venticinque anni.
Ogni tanto, comunque, Tomlinson faceva ancora notizia per i suoi successi e anche Horan era piuttosto noto nell'ambiente.
Lavorare per loro, anche per un breve periodo, avrebbe significato poter vantare un'esperienza di tutto rilievo e soprattutto poter far spiccare questa cosa in un curriculum. Quel periodo sarebbe stato un po' come un investimento sul suo futuro.
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AS A RAINBOW IN MY LIFE (completa)
FanfictionLouis Tomlinson era bello, castano, con uno sguardo accattivante e due occhi glaciali color azzurro intenso che, se avevi la fortuna di incrociare, non riuscivi a toglierti dalla testa. Carismatico e affascinante anche se con un carattere aggressivo...