10 - New look

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Le confidenze della segretaria avevano creato delle aspettative in Harry. Lo sentiva che Tomlinson, seppur professionale e controllato, era anche altro. L'idea di sapere che anche lui era incline verso l'universo maschile glielo faceva apparire ancora più interessante.

E la sfida con se stesso aveva qualche possibilità in più di essere vinta.

Quell'uomo lo attirava, anche se Tomlinson aveva sempre un comportamento un tantino ambiguo. Un po' giocava al gatto col topo, gli lanciava qualche occhiata, qualche mezzo sorriso lasciando intravvedere un po' di interesse, poi si ritirava o mostrava quel suo aspetto scontroso.

Era soltanto una maschera, Harry lo aveva capito e Tomlinson stava lottando inutilmente contro se stesso per negare qualcosa che invece quasi certamente voleva anche lui.

Dal canto suo, Harry era molto attratto da lui, ma la posta in gioco era troppo alta se avesse fallito.

Il praticantato presso lo studio Horan & Tomlison era decisamente importante sotto troppi punti di vista per rischiare di giocarselo solo per un vezzo.

Lo pagavano bene, ma soprattutto quel periodo avrebbe costituito un punto fondamentale da evidenziare in un prossimo curriculum, se mai gli fosse servito. Lavorare in questo studio avrebbe significato munirsi di un bagaglio di esperienza non indifferente e Harry sapeva di non poter bruciare questa chance.

Eppure quegli occhi di un azzurro così intenso, che si lasciavano coprire da quelle ciglia folte e scure, esercitavano su di lui un fascino indescrivibile.

Ed anche il sorriso di Louis era qualcosa di sensazionale. Si sentiva percorrere da un fremito al solo pensiero.

Si stupì della sua reazione, gli pareva all'improvviso di essere tornato un ragazzino alle prese con le prime cotte adolescenziali.

Invece non era così.

Harry ormai era un uomo, in grado di controllare i propri istinti e le proprie pulsazioni.

Tranne quando c'era Tomlinson nelle vicinanze. Con lui i suoi radar sembravano andare in tilt e Harry cominciava a pensare a lui sempre più spesso.

E non per motivi strettamente professionali.

Puntare proprio al suo capo non sarebbe stato un'impresa semplice e di certo avrebbe potuto avere serie conseguenze, ma Styles non era tipo da rinunciare alle sfide ancor prima di averci provato.

Quando i due avvocati rientrarono in studio, Harry aveva la sensazione di percepire un'atmosfera diversa. Forse avevano persino parlato di lui, chissà.

Horan lo chiamò nel suo ufficio per fornirgli delle indicazioni su come procedere con una pratica e per fare il punto sul lavoro assegnatogli al mattino.

Se ne stava ancora seduto sulla poltroncina in attesa degli ultimi particolari, quando Tomlinson fece capolino dalla porta e si sedette di peso sull'altra poltroncina interrompendoli.

«Però, che palle, dover tornare in Tribunale anche domani» commentò sbuffando.

«A volte capita, Louis» commentò Niall «almeno domani dovremo affrontare un caso più facile.»

«Spero che ci porti via poco tempo»

«Non più di un paio d'ore al massimo» precisò il socio.

«Meglio, perché non ho tempo da perdere ultimamente» rispose Tomlinson.

«Che ne dici, Louis, facciamo venire anche Harry domani in tribunale?» chiese Horan guardando il praticante. Gli occhi di Harry si illuminarono di fronte a questa possibilità. Significava vedere sul campo il lavoro dei due avvocati che stimava e soprattutto era un primo approccio con quella che sarebbe stata la professione che aveva deciso di fare.

AS A RAINBOW IN MY LIFE (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora