5 - La scelta del candidato giusto

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Una volta tornati in studio, Louis Tomlinson si diresse verso il suo ufficio e si sedette sulla sua poltrona aprendo finalmente la pratica Logan.

«Eh, no, socio» lo interruppe Niall, seguendolo e prendendo posto di fronte a lui. «Prima di isolarti nel tuo mondo mi devi un dettagliato resoconto sui colloqui di questa mattina.»

«Cazzo Niall, come sei pesante...»

«Dici? A me quello pesante sembrerebbe essere un altro. Hai una mezza idea a chi mi riferisca?»

«Ok, non facciamola tanto lunga. Allora, il rosso è troppo perfetto, la bionda troppo svampita, il dandy inadeguato. E con questo, per me la faccenda è chiusa. Se vuoi passare ai prossimi , accomodati pure, ma bada bene, socio, stavolta di fissare i colloqui quando sarai in sede. Io ho già dato e non ho altro tempo da perdere.»

Niall cacciò con forza l'idea di incavolarsi con il cognato. Il so atteggiamento insofferente era in grado di mandare fuori di testa chiunque. Tranne lui forse.

Il carattere mite di Niall e i tanti anni di conoscenza ormai lo avevano vaccinato contro i comportamenti scontrosi di Louis. Si alzò dirigendosi verso il frigorifero del proprio ufficio e prese due birre. Non sapeva cosa avrebbe trovato in quello di Louis, mentre sapeva di aver provveduto la sera prima a rifornire il suo di bevande e succhi di frutti oltre a parecchie bottigliette di acqua minerale.

Ma in questo momento era meglio una birra, avrebbe stemperato un po' l'animo irritato del cognato.

Quando Niall tornò nel suo ufficio, infatti, Louis si lasciò andare ad un mezzo sorriso di approvazione, prima di recuperare la solita scontrosità.

«Forza socio, dammi qualche dettaglio in più» gli chiese con un tono di voce quasi supplichevole a cui Louis non seppe resistere.

«Va bene, solo perché sei tu e perché quel ciuffo biondo ti fa molto trendy...»

«E questo che c'entra?» sbottò a ridere Niall fragorosamente. «Certo che sarai anche un principe del foro e ti do atto che sul lavoro non hai rivali, ma nella vita non sono mica del tutto convinto che tu abbia tutte le rotelle...»

Il biondo si chinò fingendo di cercare sotto la scrivania. «Aspetta... mi è sembrato di sentire un rumore... forse qualcuna è caduta qua vicino!»

«Piantala, cazzone» lo riprese Louis.

«E tu, vedi di non rubarmi la battuta. Mi sembra che quel titolo ti appartenga di diritto... Comunque, non vorrei passare qui tutto il pomeriggio, dimmi qualcosa di più preciso sui tre candidati. »

Louis prese in mano le tre cartelline blu ancora appoggiate sulla scrivania.

«Allora, Ed Sheeran, il rosso, curriculum eccellente, 110 e lode, competenze varie, parlantina sciolta, tipo in gamba. Troppo perfetto, ma è l'unico che potrebbe andare, se proprio devo scegliere uno di questi tre.»

«Perché l'unico? Gli altri due invece?» chiese incuriosito dal giudizio così tranchant.

«Taylor Swift, la bionda. Voto 96. Troppo costruita, troppo esuberante, troppo logorroica, troppo profumo, troppo tutto. E poi, donna!»

«Ah, capisco» commentò Niall ridendo. Ancora si chiedeva come il suo socio avesse condiviso la scelta di assumere Mary come segretaria e non un invece un impiegato vecchio stampo, magari con il farfallino al collo e l'ampia pelata sulla testa. Oppure un bel maschione, che almeno lo avrebbe messo un po' più spesso di buon umore.

Forse era stato il fatto che Mary era tutto fuorché appariscente, era sempre così discreta da passare praticamente inosservata. «E l'ultimo?»

«Il dandy? Harry Styles. Capelli lunghi, tatuaggi. Insomma, inadeguato al ruolo.»

AS A RAINBOW IN MY LIFE (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora