24 - Incontro ravvicinato

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Louis raccolse le chiavi della Porsche e salì in macchina, lasciandosi guidare dalle indicazioni del cognato.

Niall aveva fottutamente ragione. Quel tira e molla con Harry avrebbe finito per stancare il ragazzo a cui, di certo, non sarebbero mancate occasioni se solo avesse voluto approfittarne. Il suo fascino era carismatico e attirava su di sé sguardi ed attenzioni, anche femminili, con somma disperazione delle ragazze.

E Louis non era disposto a lasciarlo volar via. Di questo almeno, era certo mentre nella sua testa frullavano mille pensieri diversi.

In concreto, non sapeva cosa fare, come muoversi. Sapeva soltanto che doveva agire, prendere una qualche iniziativa, far qualcosa per far capire il suo interesse a Harry, prima che il ragazzo si stancasse di lui e facesse scelte diverse.

Non poteva rinunciare a lui, ma era maledettamente difficile prendere posizione. Soprattutto perché si sentiva combattuto fra due scelte importanti e contrastanti.

Lottare per avere Harry da un lato e ciò avrebbe significato dargli la relazione che chiedeva, voglia di libertà e disimpegno dall'altra senza correre il rischio di soffrire ancora per amore, ammesso che poi fosse veramente così.

Le due scelte non andavano d'accordo e alla fine Louis doveva guardare nel suo cuore e far chiarezza.

Il motore rombava macinando chilometri dietro di sé, senza che Tomlinson fosse consapevole della meta che stava per raggiungere.

Si ritrovò a parcheggiare la sua auto sportiva davanti al bar di Liam. Lo trovò indaffarato, impegnato a sistemare il locale per la prossima serata con i 5SOS, come poteva rilevare dalla grande locandina che copriva in parte la vetrata d'ingresso del bar.

«Ehi amico, qual buon vento ti porta qui, a quest'ora?» gli chiese Liam mentre si apprestava a spostare un tavolino.

«Bisogno di far chiarezza» rispose Louis.

«Allora sei nel posto giusto. Se posso esserti d'aiuto, sai che puoi sempre contare su di me.»

Liam prese dal frigorifero sotto il bancone due bottiglie di birra, le stappò e ne passò una all'amico, afferrando la propria e concedendosi una sorsata abbondante di liquido fresco.

Luis lo imitò prima di proseguire a parlare.

«Lo so. Per questo ho bisogno di chiederti un consiglio, di sapere se anche tu la pensi come Niall.»

«Dimmi, cosa ti preoccupa?»

«Niall ha dato il nome dell'hotel nell'Hampshire ad Harry.»

«E allora?»

«Harry mi ha raggiunto.»

«Non sei stato contento?»

«Non lo so.» Liam lo guardò in viso e sul suo volto notò confusione, tristezza, quasi disperazione.

«Perché dici così? Mi sembra che Harry ti piaccia.»

«Sì, troppo forse.»

«E allora?»

«Il week-end è andato bene, c'è stata sintonia e molto altro, ma sono comunque nei casini. Non è semplice, lavoriamo insieme...»

«E allora?

«Beh, è poco professionale...» borbottò Louis. Liam lo fissò in viso e lo lasciò continuare nella sua riflessione.

«Sono combattuto. Non trovo giusto avere una storia con lui. E poi sai che non voglio avere relazioni.»

«Credo che ti sbagli su due fronti.»

Louis lo guardò con aria interrogativa, sapendo che ciò che l'amico stava per dirgli non era esattamente ciò che sperava di sentire.

AS A RAINBOW IN MY LIFE (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora