Partita-Wow Serpeverde!

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Salgo in fretta le scale che vanno al dormitorio Grifondoro.
La prima cosa che vedo quando entro in stanza è Samanta. Seduta sul suo letto a gambe incrociate piange disperatamente.
Accanto a lei, ai bordi del materasso ci sono le gemelle. Mi sarebbe davvero difficile distinguerle se non fosse per il neo che Clarissa ha sopra il lato destro della bocca.
Mi accorgo solo ora di Albus che è in piedi appoggiato nel muro più distante dal suddetto letto.
Ha un segno rosso sulla guancia, segno che Samanta gli ha sganciato uno schiaffo discretamente forte.
"Sa-samanta..." balbetto.
Alza lo sguardo su di me, osservandomi con gli occhi rossi e gonfi, poi lo riabbassa subito.
"Vai via Rose." quasi sussurra. In realtà vorrebbe urlare, il labbro inferiore le trema in un modo assurdo.
Al mi fa segno con la testa di andare e mentre chiudo la porta della camera lo vedo avvicinarsi a Samanta.
Distrutta mi accascio su me stessa poggiando la schiena sulla parete di pietra.
Non la reggo più questa situazione, ok?! Non c'è la faccio, sento che sto per scoppiare e se le cose non si sistemeranno esploderò come un petardo. O peggio, impazzirò.

Oggi ci sarà la partita Grifondoro contro Serpeverde ma io non parteciperò. Ho pregato Al affinché mi desse per malata perciò quest'oggi me ne resterò nel castello mentre giocherà il portiere di riserva.
Miriam si è offerta di restare con me ma dato che so quanto ama il Quidditch l'ho lasciata andare.
Quindi ora mi ritrovo qui, tutta sola in Sala Comune a pensare ai miei problemi.
Adesso a mente fredda, in fin dei conti mi sembrano così banali.
I banali problemi di una banale adolescente. Strega, si, però sempre adolescente.
Litigi con la migliore amica, dilemmi con il ragazzo che gli piace.
Paragonando ciò che sto passando io con qual che è successo ai miei genitori e a mio zio mi rendo conto davvero di quali siano le vere preoccupazioni.
Non so sinceramente come sarei riuscita a reggere durante la guerra contro il Signore Oscuro come hanno fatto.
Ciò che sto passando io non sarà mai come ciò hanno passato loro.
Mi alzo dal divanetto accanto al camino e mi dirigo nella mia camera.
Apro l'armadio tirandone fuori un maglioncino bianco da mettere sopra i jeans.
Voglio essere neutrale. Non mi interessa veramente chi vincerà.
Sono le quattro ormai, la partita dovrebbe essere finita così decido di andare ad aspettare in cortile che tutti tornino dallo stadio.
Mi stringo nel mantello nero. La neve ricopre ancora Hogwarts.
Dopo appena cinque minuti che sono uscita vedo i primi studenti risalire la collina, purtroppo però non riesco a capire chi abbia vinto.
Passati dieci minuti l'intera Hogwarts si riversa nel cortile.
L'esito della partita si fa più chiaro quando una figura si dirige tutta sorridente verso di me.
Uno Scorpius a dir poco euforico mi si para davanti.
"Abbiamo vinto!" esclama.
Senza preavviso mi ritrovo le sue labbra sulle miei.
Cioè, Scorpius Malfoy mi sta baciando davanti a praticamente tutta la scuola!
Non tutti i miei cugini lo sapevano!
Beh, si, ci avevano visto in giro per Hogsmade, ma i miei cugini maschi non sono esattamente perspicaci.
Ora James lo andrà a dire a mio padre, sicuro.
Sono finita, ma, alla fine, chi se ne frega!
"E quindi ora?" chiedo quando ci siamo staccati.
Fa toccare le nostre fronti.
"Quindi ora sei solo mia."

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