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"Feet don't fail me now
Take me to the finish line
All my heart, it breaks every step that I take
But I'm hoping that the gates,
They'll tell me that you're mine
Walking through the city streets
Is it by mistake or design?
I feel so alone on a Friday night
Can you make it feel like home, if I tell you you're mine
It's like I told you honey

Don't make me sad, don't make me cry
Sometimes love is not enough and the road gets tough
I don't know why
Keep making me laugh,
Let's go get high
The road is long, we carry on
Try to have fun in the meantime"

POV VALENTINA

Sentii il mio cuscino, o meglio la spalla di Stash, spostarsi dalla comoda posizione in cui si trovava pochi attimi fa. Con gli occhi ancora chiusi iniziai a protestare, ma la situazione non cambiò. Così decisi di svegliarmi e mi ritrovai completamente abbracciata al corpo di Stash. Si sentiva ancora odore di noi, odore della notte appena passata. Odore d'amore.
Notai che stava armeggiando con il suo telefono, con fare tutto soddisfatto.
-Buongiorno- gli dissi stringendomi ancora un po' a lui, per quanto possibile.
Sembrò completamente preso alla sprovvista ma lasciò da parte il telefono e si posizionò faccia a faccia con me. Eravamo ancora nudi, il che mi riportò alla mente tutti i ricordi della nottata... Arrossii pensando a quello che avevo provato, che mi aveva fatto provare. Non avevo mai perso il controllo in quel modo, con nessuno.
-Ma buongiorno amore, come mai così presto? Sono solo le 10.30, praticamente per te sta ancora albeggiando- mi disse con finta aria preoccupata.
Diedi uno strattone all'unica coperta che ci avvolgeva e mi rotolai su me stessa facendo in modo di lasciarlo senza neanche un pezzo di stoffa addosso.
-Allora forse me ne tornerò a dormire- dissi offesa richiudendo gli occhi e preparandomi alla sua reazione.
Uno, due, tre secondi, ma ancora niente.
Sbirciai con un occhio cosa stava combinando e lo ritrovai con il telefono in mano. Quando sentii il rumore di una foto appena scattata tutto fu più chiaro.
-Staaaash!- gli urlai contro coprendomi con quella misera coperta anche il viso.
-Stash giuro che se non cancelli quella foto ti faccio tornare a Londra nudo!-
Sentii due braccia sollevarmi di peso, ancora nella mia posizione burrito.
-Che fai?! Fiordispino mettimi giù!- gli urlai tirandogli pugni e schiaffi sulla schiena, ma tutto ciò che riuscii ad ottenere da parte sua furono risate.
-Sai che quando ti arrabbi avvolta in un coperta, ancora nuda e appena sveglia... Sei veramente sexy?- mi disse fermandosi e sedendosi sulla sabbia, lasciando il mio corpo ormai uniformato alla coperta sulle sue gambe.
-E tu sai che nonostante la stoffa che ci divide riesco a sentire quello che sta succedendo lì sotto?- gli chiesi alzando un sopracciglio e indicando l'evidente rigonfiamento tra le sue gambe.
-Dio Valentina! Sei veramente una pervertita!- esclamò fingendosi scandalizzato.
-Cosa?! Non sono io quella nuda su una spiaggia con una povera ragazza appena rapita, protetta da solo una coperta sottolineerei, tra le braccia.-
Mi guardò maliziosamente.
-Forse dovrei provvedere alla questione della coperta, che dici?-
-Nel senso che vai a recuperare i miei vestiti vicino alla macchina?-
-Nel senso che togliamo anche quella- mi rispose sorridendomi e iniziando a strattonare i lembi di quella vecchia coperta.
-Ammetto che l'idea mi alletta. Molto... Ma ti ricordo che questo pomeriggio ho un aereo da prendere- gli dissi tenendomi stretta la coperta e poggiando le mie braccia attorno al suo collo.
-E se non lo prendessi?- mi chiese serio cingendomi i fianchi con le sue braccia.
Lo fissai e pensai che con quegli occhi avrebbe potuto chiedermi qualsiasi cosa.
-Stash...-
-Dico davvero. Perché non rimani qui? Puoi fare domanda ad un'università qui a Londra e rimarresti a vivere con noi, almeno per i primi mesi. Poi io e te potremmo trovarci un appartamento tutto nostro-
Non so se per colpa del suo sguardo, delle sue labbra con quel maledettissimo e attraente piercing o della sua voce, ma quel discorso mi procurò una fitta al cuore. Fui tentata di rispondergli che se davvero gli faceva piacere sarei rimasta, ma in breve la mia parte razionale riprese il sopravvento. Non potevo, non ancora almeno.
-Amore, ti prometto che ci sentiremo ogni giorno. E ogni volta che potrò verrò qui a trovarti- vidi il suo entusiasmo spegnersi, così lo baciai e tentai di cambiare discorso.
-Allora, hai cancellato quella foto?-
Mi guardò ridendo e allungandosi leggermente riprese il telefono che si trovava a qualche centimetro da noi.
-Oh, non basterebbe-
Mise il codice di sblocco ed entrò nel rullino foto. Iniziò a scorrere almeno una ventina di immagini guardandole soddisfatto, poi finalmente mi mostrò. C'era un vero e proprio servizio fotografico, peccato che la protagonista fossi io e, soprattutto, che ero totalmente ignara di quello che mi stava accadendo, considerando che stavo ancora dormendo.
-Sei una specie di fidanzato stalker o...?-
-Sono solo un fidanzato a cui mancherai tantissimo e che, tra l'altro, ti trova bellissima in ogni momento della giornata, anche mentre dormi.-
La sua dolcezza attenuò la reazione che stavo per scatenare, così mi limitai semplicemente a baciarlo. E baciarlo, e baciarlo, e baciarlo ancora una volta. Ci ritrovammo distesi sulla sabbia, io sopra di lui ancora intenta a lasciargli baci e ogni altro genere di coccole.
-Aspetta- gli dissi interrompendo ciò che stavamo facendo e prendendogli il cellulare.
Poi mi abbracciai nuovamente a lui e gli lasciai un altro bacio, stavolta sulla guancia, e misto ad un sorriso. Ci scattai una foto e subito dopo controllai il risultato.
-Ecco- gli mostrai soddisfatta il mio lavoro e notai con piacere che anche lui stava apprezzando.
-Questa- mi disse guardandomi negli occhi per poi sorridermi -diventerà il mio sfondo fino a quando non tornerai qui da me e ne faremo un'altra-

POV STASH
-Amore- mi scosse dai miei pensieri mentre, ancora abbracciati sulla spiaggia, ero intento a lasciarle leggere carezze sul braccio.
-Forse dovremmo andare- sentii la sua testa sollevarsi dalla mia spalla e la vidi più bella che mai aspettare una mia reazione.

'Forse invece potremmo restare ancora un po', magari dimenticandoci di quel volo'

Mi alzai e l'aiutai a fare lo stesso. Ancora avvolti nella stessa coperta raggiungemmo la macchina e ci vestimmo.
-Per fortuna è una spiaggia non frequentata- le dissi infilandomi la maglietta -altrimenti sai quanta gente avrei dovuto tener lontana da te in questo momento?-
Mantenni la faccia più seria che potei indicando il vestito che stava facendo scorrere lungo la sua pelle nuda. Quella pelle così morbida e calda, che fino a qualche ora prima stavo esplorando a furia di baci e carezze. Quella pelle che non volevo venisse toccata da nessun altro se non da me. Quella pelle che non avrei mai voluto si allontanasse da me prendendo quel volo oggi pomeriggio...
Dopo esserci vestiti ripartimmo per Londra.

-Allora- iniziò lei mentre ancora masticava un pezzo di ciambella comprata in un negozio lungo la strada -dato che adesso uscirà il vostro cd, sarete impegnati in tour e cose del genere-
Allungò un braccio e mi mise un pezzo di ciambella in bocca. Le baciai un dito per ringraziarla.
-Ti ho già detto che non abbiamo ancora ingaggi per un tour- le risposi arrendendomi ormai al fatto che non si sarebbe mai messa in testa questo concetto.
-Si certo, certo. Ma durante questo tour...-
Sbuffai rumorosamente e poi scoppiai a ridere. In un un istante anche lei si unì alla mia risata, così decisi di smetterla solo per ascoltare e godermi lei e la sua felicità che ultimamente erano davvero riuscite a cambiarmi.
-Se la smetti di interrompermi finisco il discorso. Dunque, per via di questo tour non potrò sentirti cantare dal vivo, solo per me, perciò stavo pensando che dovresti provvedere subito- riuscì a dirmi alzando gli occhi al cielo e accartocciando la busta che un tempo aveva contenuto le nostre ciambelle e posandola al lato dello sportello.
-Tu vorresti che io cantassi per te ora? E perché dovrei farlo?- chiesi con finta aria altezzosa, godendomi la sua espressione dolce che tentava di corrompermi.
-Be', perché dici di amarmi...- mi disse teneramente avvicinando il suo viso al mio.
Pensa alla guida Stash. Pensa alla guida.
-Oh, è questo quello che dico?-
Nonostante tenessi lo sguardo fisso sulla strada la vidi annuire. Mi voltai rapidamente per guardarla meglio e sorrisi non appena i miei occhi si bearono di quello spettacolo. Ero decisamente l'uomo più fortunato al mondo.
Decisi di andare sul sicuro, così per praticamente tutto il viaggio le cantai 'Fear Of Loving' mentre lei ascoltava attenta, a volte in silenzio, osservandomi, e altre volte cantando a squarciagola con me.
Dopo un'ora di macchina ci trovammo sotto casa ed entrambi smettemmo di cantare. Forse in quel momento stavamo entrambi provando le stesse cose, la stessa felicità accompagnata da una leggera malinconia per quello che sarebbe venuto. Giorni, probabilmente mesi, l'uno lontano dall'altro. Forse entrambi ci stavamo rendendo conto che stavamo per tornare alla realtà.
-Grazie Stash- mi disse senza guardarmi, tenendo gli occhi bassi e sorridendo nervosamente. A volte mi sembrava semplicemente così.. fragile.
-Tranquilla, non ti farò pagare la benzina-
Alzò gli occhi al cielo e si slacciò la cintura.
-Sai quello che intendevo, era un 'grazie' per... be' diciamo per tutto- fece per aprire lo sportello e scendere dall'auto ma la bloccai.
Si voltò verso di me e mi sentii morire sentendomi il suo sguardo addosso. Le poggiai una mano dietro la nuca attirandola a me.
-Ti amo okay? Da impazzire- le dissi per poi baciarla. Chiusi gli occhi e poggiai la mia fronte contro la sua, godendomi tutto di quel momento, il sapore delle sue labbra, il suo profumo, persino quei suoi capelli che disordinatamente le sfuggivano dalla coda per solleticare il mio viso.
Sentii una sua lieve risata e le sue labbra di nuovo sulle mie.
-Niente smancerie quando me ne andrò, d'accordo? E adesso andiamo, devo ancora preparare la valigia e tu sei costretto ad aiutarmi- scese dalla macchina ed io la seguii.
-Porca miseria!-
-Cosa?- mi chiese preoccupata.
-La valigia... Mi hai fatto venire in mente una cosa-
-Stash che cosa?!-
-Le mutandine nero di pizzo... Mi sarebbe tanto piaciuto vedere come ti stavano, ma ieri notte era troppo buio e non ho proprio fatto caso a cosa indossavi- aprii la porta di casa e la feci entrare per prima.
Lei mi guardò male, non riuscendo però a trattenere un sorriso.


SPAZIO AUTRICE
Okay scusatemi, perdonatemi per il ritardo nell'aggiornaree! E tra l'altro questo capitolo non è un granché, solo una cosa di passaggio, però fatemi sapere se vi è piaciuto💕. Ma la loro serenità sta per essere praticamente spazzata via perciò... Godiamocela finché possibile..
Ah poi volevo dirvi che ho iniziato una nuova storia, se vi va passate🙈
Comunque ringrazio tutti voi che leggete, love youu❤️ a presto, stavolta lo prometto
-gio

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