Where are you?

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I think I've lost the reason to keep going
I saw her face without that smile upon
this is the cruelest thing I've ever done
Cause I didn't know I was hurting her

Just tell me why you're goin' away
why won't you let me stay
I know,it was my bad
the fault was mine .. I feel so bad!
why are you making your way?
Why don't you let me explain?

From one day to the next you changed my world
you believed all the shit that you've been told
this is the cruelest thing you've ever done
Cause you didn't know I was loving you!
do you know how sad it is to lose it all?

Due mesi dopo

POV VALENTINA

Anche quella sera avevo passato la notte fuori. Ovviamente Stash non sapeva il vero motivo, a lui avevo raccontato di voler tornare a casa mia per poter studiare da sola.
Ma la verità era che studiare non mi serviva più. Avevo dovuto lasciare l'università e con lei tutte le speranze per il mio futuro. Per ora non lo sapeva nessuno e Stash non avrebbe mai dovuto scoprirlo. Non era il momento.
Nel primo mese qui a Milano tutto sembrava andare per il meglio. Certo, non aveva ancora un contratto con una casa discografica italiana, ma credeva nel suo progetto, credeva nei the kolors e soprattutto credeva in se stesso. Purtroppo però, già dal secondo mese, le speranze iniziarono ad affievolirsi, e così ora eravamo esattamente al punto di partenza, prima di Londra.
Aveva già fin troppi pensieri per la testa, non potevo fargli pesare anche i miei problemi. Avrebbe certamente voluto aiutarmi con i soldi per la retta, ma non era quello che volevo. Si era già sacrificato abbastanza per me, ed ora toccava a me ricambiare.
Così mi feci assumere in un altro locale. La mattina, quando dicevo di andare a lezione, compivo i turni giornalieri, ma a volte per arrotondare capitava che mi occupassi anche di quelli notturni.

-Amore, sei tu?- sentii chiedergli dal letto, con la voce ancora impastata dal sonno.
-Si, non ti preoccupare, torna a dormire, sono solo le sei- mi sdraiai accanto a lui e gli lasciai un rapido bacio sulle labbra.
In fondo tutto quello che stavo facendo era per lui, per noi. Perché meritava questo da parte mia, meritava ogni sforzo possibile. Ma non poter condividere i propri problemi con la persona su cui si conta di più al mondo, l'unica in grado di aiutarti, è straziante.
Qualsiasi cosa facesse Stash riusciva a farmi sentire meglio. Mi sarebbe solo piaciuto avere il suo supporto anche in questa situazione, ma stavolta era lui ad avere più bisogno di me.
Mi strinsi a lui e lo osservai per qualche minuto.
Si, ero davvero innamorata di lui. E si, provavo rabbia, frustrazione e tristezza nel sapere che le cose non gli stavano andando bene.
-Ti amo- gli sussurrai.
Ma il suo respiro si era già fatto regolare, segno che si era addormentato.

POV STASH
-Vale, Vale corri devi svegliarti!- le urlai notando l'orario sulla sveglia. Le 9.30, era già in ritardo per la lezione.
La vidi rigirarsi nel letto infastidita e ancora assonnata.
-Che c'è Stash? Che vuoi?-
-Sono le 9.30 e le tue lezioni iniziano alle 8.30. Studi medicina, sei una persona intelligente, vediamo se indovini dov'è il problema- le accarezzai la fronte e restai solo per qualche secondo a godermi lo spettacolo che era anche a prima mattina, anche appena sveglia.
Mugolò un po' per poi richiudere gli occhi e poggiare la sua testa sul mio petto.
-Non preoccuparti, oggi non ho lezione-
Mise un braccio sulla mia vita e si riaddormentò, così feci lo stesso.

Alle 12.30 ci svegliammo effettivamente.
-Ormai ti ho davvero introdotto al club 'non ci si sveglia prima di mezzogiorno' eh?- mi chiese stiracchiandosi e alzandosi dal letto.
Risi ripensando ai giorni ormai lontani in cui ero un tipo mattiniero.
-Oggi hai voglia di uscire?- la sua voce era incerta. Forse perché nelle ultime due settimane ogni volta che mi aveva posto questa domanda la mia risposta era stata sempre negativa.
La fissai, sentendomi in colpa a dover pronunciare quella sillaba.
-Sono settimane che non facciamo un giro... Non vuoi andare da nessuna parte?-
Mi sentivo a disagio. Volevo accontentarla, ma allo stesso tempo uscire era l'ultima cosa che desideravo. Ultimamente non mi andava di fare nulla in realtà.
Avrei passato la mia intera vita in un letto, con lei.
-Scusami amore ma non mi sento proprio in vena-
La situazione lavorativa stava di nuovo precipitando, nonostante la pubblicazione del nostro cd.
I miei pensieri furono interrotti dallo squillo del mio telefono. Fui più che felice di interrompere quella conversazione con Vale e rispondere.
-Pronto?-
-Si salve, il signor Stash Fiordispino?-
-Si, sono io-
-Salve, sono la corrispondente italiana della 'Baraonda'-
La casa discografica di Londra che aveva prodotto il nostro cd, magari erano buone notizie.
-Ah certo, buongiorno. Cosa posso fare per lei?- chiesi speranzoso.
-A dire il vero nulla signor Fiordispino, i suoi ex produttori mi hanno solo chiesto di informarla riguardo una cosa. Purtroppo il vostro cd non ha raggiunto il numero minimo di copie vendute per rimanere sul mercato. Già dalla prossima settimana quindi non sarà più prodotto e l'accordo con la casa discografica salterà, perciò nessun negozio che possieda altre copie potrà finire di venderle-
La notizia mi arrivò come una pugnalata al cuore. Non potevano farci questo, ci avrebbero rovinati definitivamente.
-Sono desolata signor Fiordispino, spero riuscirete altrove. Arrivederci e buona giornata-
La donna all'altro capo del telefono attaccò.
Vale era rimasta tutto il tempo nella stanza, perciò si era accorta della mia espressione.
-Hey- si sedette accanto a me sul letto -che è successo? Chi era?-
-Era la corrispondente italiana della baraonda. Non distribuiranno più 'I Want', non abbiamo raggiunto il numero di copie minime vendute per rimanere sul mercato.-
Le parole mi uscirono automaticamente, senza riflettere, l'unica cosa a cui riuscivo davvero a pensare era che stavolta avevamo chiuso sul serio. Non ci sarebbe mai più capitata un'altra opportunità del genere.
Valentina disse qualcosa ma non l'ascoltai e solo dopo un po' mi resi conto di essere stretto in un suo abbraccio.
-Vale per favore, puoi lasciarmi da solo?- in quel momento era tutto ciò di cui avevo bisogno.
Mi guardò con aria preoccupata.
-No non se ne parla, non dovresti stare solo, anzi dovremmo uscire-
-Vale ti prego, ne ho bisogno-
-No Stash tu non sai ciò di cui hai bisogno, ultimamente non sei più in grado di...-
-VALENTINA!- Alzai la voce più di quanto avrei voluto e lei mi fissò spaventata.
Si alzò, si vestì e prese la sua borsa mentre io la guardavo senza fermarla.
-Non puoi fare tutto da solo, non puoi non farti aiutare- mi disse prima di uscire.
Probabilmente si aspettava una mia risposta perché rimase qualche secondo ferma sull'uscio della porta. Poi, sentendo il mio silenzio, uscì, ed io rimasi solo.

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