I don't trust you anymore
Don't shoot me that old lie
Don't tell me that you're still mine
You're saying things like you said before
But I don't trust you anymore
I gave you benefit of doubt
But your love didn't prove out
We've tried so many times before
I love you and I always will
And I can't help the way I feel
I trusted you till I learned the scorePOV STASH
Non potevo credere a quello che avevo sentito, non volevo crederci. Pensavano davvero che non sarei riuscito a prendermi cura di Vale per via del momento che stavo vivendo?
Mentre ancora riflettevo su quelle parole sentii un gemito provenire da quella cucina. L'avrei riconosciuta tra mille...
Entrai di colpo e vidi il corpo di Valentina incastrato tra quello di Daniele e il muro.
Provai un tremenda fitta al cuore, per un momento mi mancò il respiro. Vidi le mani del mio 'amico' esplorare ogni parte del corpo della mia ragazza come credevo di saper fare solo io.
Daniele fu il primo ad accorgersi della mia presenza. Si fermò e mi fissò. Avrei solo voluto prenderlo a pugni.
A quel punto anche Valentina mi notò e mi sorrise.
Cos'aveva da sorridere? Perché mi stava facendo questo?
-Perchè Vale?- le chiesi disperato.
Ma lei non mi rispose e tornò a baciare Daniele.Non appena mi risvegliai mi tranquillizzai nel rendermi conto che stavo solo sognando. Ma la serenità che ritrovai durò poco, giusto il tempo che la mia memoria facesse riaffiorare quelle parole che avevo realmente sentito...
"Va bene. Lui non può farcela, ma allora lascia che mi prenda io cura di te, lasciati aiutare da me"
Non seppi mai come reagì Valentina, perché prima di ascoltare la sua reazione mi allontanai, tornando a fumare con Alex.
Forse fui solo preso dalla paura, paura che Valentina potesse credere a Daniele, paura che potesse accettare la sua offerta e forse paura di vedere proprio ciò che era accaduto nel mio sogno.
Anche quella notte Vale non era con me.
-Devo studiare, e sai che preferisco andare a casa mia per stare da sola- mi aveva detto baciandomi rapidamente e uscendo dal mio appartamento.
Improvvisamente fui preso da un terribile dubbio. E se mi avesse mentito?
Senza pensarci più di tanto mi alzai dal letto, mi misi una maglietta addosso e presi le chiavi della macchina.
In venti minuti arrivai sotto casa sua. Sperai di sbagliarmi, non avrei saputo come reagire altrimenti e cosa ancora più importante non avrei mai sopportato il dovermi allontanare da lei. In fondo l'amavo...
Citofonai al suo appartamento ma non rispose nessuno. La sua macchina non era parcheggiata nelle vicinanze, ma pensai che probabilmente l'aveva lasciata a qualche sua amica.
Decisi di chiamarla, mentre il sangue mi ribolliva nel petto.
-Amore! Che ci fai sveglio a quest'ora?- mi rispose dopo un paio di squilli.
Guardai l'orario sullo schermo del telefono. Erano le tre di notte.
-Non riuscivo a dormire, volevo sentirti. Dove sei?-
-Sto studiando- mi rispose con voce distaccata.
-A casa?- le chiesi trattenendo il respiro mentre aspettavo la sua risposta.
-Si-
-A casa tua?-
-Si-
Chiusi gli occhi, cercando di trovare un'altra scusa per la quale non mi aveva risposto al citofono nonostante si trovasse a casa.
-È passato qualcuno? Ho saputo che ci sono dei ragazzi che stanno facendo scherzi in questo quartiere ed ogni notte vengono a citofonare qualcuno-
-No Stash, nessuno-
-Sicura? Magari il tuo citofono non funziona e non li hai sentiti...-
-Il mio citofono sta benissimo e non è passato nessuno a disturbarmi. Scusa amore, adesso devo andare. Ci vediamo tra un paio d'ore, verso le cinque dovrei essere a casa-
-Certo, il tempo di finire di studiare no?-
-Esatto, a dopo-
Non le risposi e chiusi la telefonata. Mi aveva mentito e così in realtà non avevo la più pallida idea di cosa stesse facendo senza di me alle tre di notte.Come aveva detto, verso le 5.30 del mattino arrivò a casa. Non ero riuscito a chiudere occhio, così sentii subito la chiave infilarsi nella serratura e la porta aprirsi per poi sbattere richiudendosi. Percepii Valentina sussurrare qualche imprecazione e poi la vidi entrare in camera da letto in punta di piedi.
-Oh- esclamò trovandomi sveglio -mi dispiace, ti ho svegliato sbattendo la porta?-
-Non sono riuscito a dormire- le risposi fissandola, mentre lei sembrava non essersi accorta di nulla di strano.
Si tolse le scarpe e si sedette a letto vicino a me.
Tentò di baciarmi ma voltai il viso dall'altra parte.
-Cos'hai?- mi chiese preoccupata.
-Vuoi veramente saperlo? Bene, te lo dirò. Ho che la mia ragazza ha qualche problema, ma non vuole dirmelo, perché non si fida o perché pensa che non posso aiutarla. Ho anche che questa stessa persona mi dice di passare la notte a casa sua a studiare quando in realtà mi sta mentendo. Perciò ho che sono spaventato, perché ho paura di star perdendo quella ragazza.-
Abbassò lo sguardo e restò in silenzio.
-Ti prego Vale, dimmi che sono paure infondate e che mi sono sbagliato su tutto-
Non rispose.
Venni scosso da una rabbia improvvisa, avevamo fatto tanto per riuscire a stare insieme ed ora stava rovinando tutto così.
-Sai che c'è?- le disse alzandomi dal letto e mettendomi addosso la mia giacca di pelle -se credi davvero che non possa prendermi cura di te allora è inutile che resti qui. Vado a farmi un giro, spero che quanto tornerò te ne sarai andata-
Sperai che mi dicesse qualcosa ma non lo fece, chiamò solo il mio nome più e più volte, ma a quel punto quello che volevo sentire erano solo spiegazioni.
-Per favore aspetta- la sentii dietro le mie spalle, potevo percepire l'affanno che le era venuto. Le prendeva ogni volta che stava per piangere.
Esitai sulla porta per ascoltare cosa aveva da dire.
-Ti prego credimi, ti amo-
Senza farmi vedere da lei sorrisi amaramente.
-Lo credevo davvero- le risposi.
Poi me ne andai sbattendo la porta.POV VALENTINA
Non doveva andare così, avevo fatto tutto questo solo per tenerlo fuori dai problemi ma a quanto pare avevo fallito.
Non lo avevo mai visto così freddo. Sapevo che non aveva l'abitudine di urlare o di fare scenate. Quando era ferito per qualcosa si comportava in maniera distaccata e questo per me era anche peggio di una qualsiasi normale litigata.
Ci riflettei un momento. Volevo davvero fare ciò che mi aveva detto e andarmene? Avrei rischiato di non vederlo più e di sicuro questo non lo avrei sopportato.
Corsi giù in strada per raggiungerlo. Lo vidi qualche metro più avanti, le mani in tasca e il suo solito passo calmo sostituito da una camminata più agitata.
-STASH!- lo richiamai facendo in modo che si fermasse.
Continuò a camminare, così mi toccò correre per raggiungerlo. Quando gli fui praticamente dietro le spalle lo chiamai di nuovo.
-Stash insomma vuoi fermarti?!-
Ancora una volta non lo fece e m'ignorò totalmente.
-MERDA FERMATI HO DETTO!- mi posizionai di fronte a lui e lo bloccai per le spalle.
Faticando, e non poco, lo spinsi contro il muro e fui presa da un' incontrollabile voglia di baciarlo.
-Perché dovrei fermarmi?-
Aveva gli occhiali da sole perciò non riuscii a decifrare il suo sguardo, ma la sua voce era rimasta fredda.
-Te l'ho già detto, perché ti amo-
Restammo per un po' in silenzio, i nostri corpi a pochi centimetri di distanza e i nostri respiri l'unico rumore che riuscivamo a sentire.
Sospirò e si tolse gli occhiali.
-Se è così dimmi qual è il problema, perché non vuoi parlarmene?-
Mise i suoi pollici sulle mie guance e quel contatto riempì quel buco che mi sentivo al petto.
Abbassai lo sguardo non trovando il coraggio di guardarlo negli occhi.
-Non ti fidi di me?- mi chiese a bassa voce.
-Dio no, mi fido di te, più che di ogni altra persona al mondo, credimi-
-Allora perché non vuoi dirmi che sta succedendo? In questo momento è tutto un casino, ma pensavo che almeno io e te fossimo apposto, invece...-
-Lo siamo. Stash te lo giuro per me non è cambiato nulla- finalmente lo guardai negli occhi e li vidi stanchi, terribilmente stanchi.
-Ma non c'è bisogno che tu sappia ogni piccolo problema della mia vita-
Allontanò le sue mani dal mio volto e il suo sguardo tornò freddo.
-Non deve essere poi così piccolo se ti costringe a stare fuori di casa per tutta la notte, mentendomi e nascondendomi le cose. Cazzo Valentina puoi parlarmene. Voglio essere io ad aiutarti!-
-Ma non puoi! Hai già i tuoi problemi e tra l'altro la causa sono io, perciò ho già fatto fin troppo nella tua vita!-
-E Daniele?! Lui non ha i miei stessi problemi? Eppure con lui parli no?- il tono della sua voce iniziò a scaldarsi.
-Cosa c'entra adesso Daniele?-
-Oh non lo so, dovresti dirmelo tu-
Rimanemmo di nuovo in silenzio. Sentivo i suoi occhi bruciare su di me mentre io tentavo di trovare la cosa giusta da dire.
Ma avevo già espresso tutto chiaramente.
Lo amavo, questo era sicuro. Ma non potevo parlargli dell'università e della mancanza di soldi, non potevo farlo preoccupare per me.
-C'è qualcosa che vuoi dirmi insomma?-
Ancora silenzi.
-Tra dieci minuti tornerò su casa. Per allora ti chiedo di andartene e di portare via anche la roba che hai messo nei cassetti-
Si allontanò senza dirmi nient'altro e sentii che stavolta lo avevo ferito davvero.SPAZIO AUTRICE
Buona seraaa, be' si lo so, Valentina è un po' una cretina a lasciar andare Stash, ma ha le sue ragioni in fondo. Allora vi stanno piacendo questi capitoli? Spero di si, comunque aggiornerò presto
-Gio❤️
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Since the beginning
Romance"Il punto è.. Stavo tranquillamente vivendo il mio periodo, un periodo negativo ovviamente per via del fallimento più totale della band. Poi sei arrivata tu, e questo è successo solo ieri sera, praticamente ventiquattro ore fa, e hai stravolto tutto...