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"It's you, it's you, it's all for you
Everything I do
I tell you all the time
Heaven is a place on earth with you
Tell me all the things you want to do
I heard that you like the bad girls
Honey, is that true?
It's better than I ever even knew
They say that the world was built for two
Only worth living if somebody is loving you
Baby now you do"

POV VALENTINA

-Hai preso il plettro?- chiesi aspettando Stash sulla soglia della porta del mio appartamento.
-Plettro, plettro, plettro.. Si, eccolo- esclamò tirando fuori dalla custodia della chitarra il piccolo triangolino di plastica.
-Bene. Gli spartiti ce li hai tutti?-
Controllò caoticamente nella tracolla che aveva alla spalla e dal suo sguardo intuii che li aveva dimenticati.
Sbuffai.
-Siamo tremendamente in ritardo. Tu intanto va' a mettere la chitarra in macchina, penso io a cercare gli spartiti.-
Lo vidi correre fuori dalla porta, per poi ricomparire qualche secondo dopo ancora tutto trafelato.
-Ti amo- mi disse lasciandomi un rapido bacio.
Sorrisi per quel caldo contatto con le sue morbide labbra e non persi l'occasione per giocherellare con il suo piercing.
-Già, anch'io, ma siamo in ritardo e stasera sarà una serata importante! Perciò muovi te e le tue attraenti labbra fuori da questo appartamento!-
Lo sentii ridere mentre scendeva le scale fino al piano terra e iniziai a cercare gli spartiti.
Quella sera i the kolors si sarebbero esibiti nel locale di Francesco Sarcina e probabilmente sarebbe stato l'ultimo concerto prima della partenza per Londra.
Finalmente trovai gli spartiti sul comodino della camera da letto. L'occhio mi cadde di sfuggita sui fogli e in particolare sul nome 'Daniele'.
Stasera lo avrei rivisto e forse avremmo affrontato la cosa. O forse no. Non sapevo come comportarmi, perciò rimandando il pensiero al più tardi possibile scesi anch'io di corsa le scale e raggiunsi Stash, che nel frattempo si trovava già in macchina al posto di guida.

Mi morsi il labbro guardando fuori dal finestrino, rimanendo in silenzio.
-A cosa pensi?-
Sentii la mano di Stash poggiarsi sulla mia.
Mi voltai verso di lui e gli sorrisi.
-Niente in particolare- alzai le spalle.
-Sai che non devi avere troppe aspettative da questa serata vero? È un locale come gli altri, niente false speranze. E poi Londra ci aspetta...-
Il suo pollice iniziò a disegnare cerchi immaginari sul dorso della mia mano, il che riuscì a distrarmi da qualunque cosa mi stesse angustiando.
-Per prima cosa- dissi stringendo la sua mano -non è un locale come tanti. Il proprietario è comunque un nome importante della musica e della discografia italiana.-
Sentii che stava per dire qualcosa ma lo interruppi prima che potesse farlo.
-Maa, so perfettamente che non dobbiamo illuderci.-
Gli sorrisi e lui ricambiò.
-E comunque sarei io quella che dovrebbe fare certi discorsi a te, non il contrario!-
-Oh ma dai, ammettilo che ormai sei diventata una groupie impazzita per i the kolors-
-Cosaa?- esclamai sconcertata.
-Ma si, magari hai anche un nome per.. per questa cosa. Tipo 'the kolors lover'. Oppure aspetta, ce l'ho, 'kolorser'.-
-Kolorser? Mi auguro che quando diventerete famosi non sarete voi a scegliere il nome per i vostri fans!- esclamai ridendo.
-Dai, kolorser non è male. 'Ciao, sono una kolorser'- disse imitando una voce acuta.
Scoppiai di nuovo a ridere.
-Sei davvero pessimo con i nomi, lasciatelo dire-
-Ah si, be' trovamene uno migliore- sbuffò.
Rimasi qualche istante a pensarci.
-Che ne dici di kolored?! E magari esisteranno anche le Stashers!- esclamai euforica.
Mi guardò e sorrise.
-Poi sarei io quello 'pessimo con i nomi'-
Scoppiò nuovamente a ridere e come al solito mi concessi qualche istante per contemplare quel suo meraviglioso suono. Dio se non l'amavo...
-E va bene. Semmai riusciremo ad avere delle fans faremo in modo che si chiamino kolored- mi disse arrendendosi dopo un paio di minuti passati a discutere su questo nome.
-Bene, vedrai che piacerà a tutti- esclamai soddisfatta allungandomi verso di lui e lasciandogli un bacio sulla guancia.
-Sai che ti sto dicendo questo solo perché non credo arriveremo mai ad aver delle nostre fans vero?- mi chiese ironicamente ridendo.
-Questo lo vedremo- dissi guardandolo con aria di sfida.
Scosse la testa e continuò a sorridere, feci lo stesso, non potendo fare a meno di essere felice per quel semplice momento. Sentii la sua mano tornare a posarsi sulla mia, e dopo un'altra mezz'oretta di viaggio arrivammo al locale.

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