Now it's us

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"Is it still me that makes you sweat?
Am I who you think about in bed?
When the lights are dim and your hands are shaking as you're sliding off your dress?
Then think of what you did
And how I hope to God he was worth it.
When the lights are dim and your heart is racing as your fingers touch his skin.
I've got more wit, a better kiss, a hotter touch, a better fuck
Than any boy you'll ever meet, sweetie you had me
Girl I was it, look past the sweat, a better love deserving of
Exchanging body heat in the passenger seat?
No, no, no, you know it will always just be me"

POV STASH

Non appena richiuse la porta del suo appartamento dietro di noi, Valentina lasciò cadere la sua borsa contro la parete e restò a fissarmi in silenzio.
Feci lo stesso, scrutandola attentamente e cercando di percepire ogni suo più piccolo movimento. La volevo, subito.
-Ho sete- disse poi lei lasciandomi solo all'ingresso e dirigendosi verso la cucina.
La seguii, completamente in balia dei suoi gesti e delle sue parole.
Prese una bottiglia d'acqua dal frigo e se ne versò un bicchiere, per poi sedersi sul ripiano della cucina continuandomi a guardare.
Quell'attesa si stava facendo estenuante.
-Allora?- le chiesi avvicinandomi a lei e posizionandomi di fronte alle sue gambe accavallate.
-Allora..- aprì le gambe, permettendomi di insinuarmi tra di esse. Prese l'elastico che aveva al polso e sollevò le braccia per legarsi i capelli in una coda. Non appena lo fece l'orlo del suo vestito si alzò, lasciando scoperta più pelle di quanto avrebbe dovuto e facendomi percepire la mia eccitazione crescere.
-Hai caldo?- le chiesi indicando con lo sguardo i suoi capelli alzati.
-Può darsi- agganciò le sue gambe al mio bacino facendomi aderire completamente al suo corpo.
-Ti ho già detto quanto mi piace il tuo piercing vero?- lasciò scorrere un dito sulle mie labbra, sino ad arrivare al piccolo pezzo di metallo.
Avvicinò il suo volto al mio, poi le nostre labbra. Mi sporsi di più per arrivare finalmente a baciarla, ma lei inclinò il viso e con la lingua andò a stuzzicare il mio piercing.
E va bene...
Mi strinsi di più contro di lei, facendo attenzione a imprimere una certa pressione tra le sue gambe e quando la vidi socchiudere gli occhi e sentii il suo respiro farsi sempre più pesante capii di averla in pugno.
Le tolsi le scarpe e lasciai che le mie mani ripercorressero ogni linea delle sue gambe, di entrambe. Accarezzai per bene il ginocchio per poi salire sempre più su fino a quando non incontrai l'orlo del vestito. A quel punto glielo sfilai definitivamente, ritrovandomi tra le sue gambe mentre lei aveva solo degli slip e un reggiseno addosso.
Continuai ad accarezzare le sue cosce, spingendomi sempre più al centro, fino all'inguine per poi sfiorare la sua intimità. La sentii irrigidirsi a quel tocco e spingersi sempre più verso la mia mano, ma in qualche secondo la spostai, salendo sulla sua pancia e accarezzandole i fianchi.
Mugolò in segno di protesta e si morse il labbro. Mi stava facendo impazzire, e più la mia eccitazione cresceva, più desideravo vederla completamente in balia dei miei tocchi. Come al solito volevo vederla impazzire per me.
Le mie mani arrivarono alle sue spalle e le abbassarono le spalline del reggiseno.
Sentivo la sua pelle calda e morbida fremere. A quel punto mi gettai su di lei, sul suo collo, iniziando a baciarlo e morderlo. Infilai le mie dita all'interno dei una delle coppe del suo reggiseno e iniziai a stuzzicare un suo capezzolo, stringendolo e rigirandolo tra i suoi gemiti che iniziavano ad uscire sempre più acuti.
Le sue mani inquiete iniziarono a sollevarmi la maglietta, dapprima percorrendo ogni angolo di pelle del mio torace, sentivo ogni mio muscolo contrarsi al passaggio di quei tocchi così delicati ma allo stesso tempo così pieni di desiderio.
Poi si spostarono sulla mia schiena, stringendomi di più a lei. Le sganciai il reggiseno che ormai era solo d'intralcio e sostituii il lavoro delle mie dita con la lingua. Iniziai a lasciarle casti baci sul seno per poi avvolgerlo completamente nella mia bocca e succhiarlo con decisione. La sentii urlare non appena iniziai ad aggiungere piccoli morsi.
-Merda.. Quel piercing- riuscì a dirmi mentre gettava la testa all'indietro e iniziava a graffiarmi la schiena.
Tutto questo la rendeva solo più eccitante, ed io ero il primo a trarne piacere.
Mentre la mia bocca era ancora impegnata con il suo seno, lasciai scorrere una mano sulla sua pancia, fino poi ad arrivare al bordo delle sue mutandine. Feci per infilarci un dito, ma poi proseguii e passai la mia mano sulla sua intimità, iniziando a muoverla sopra al tessuto.
Continuò a stringermi a sè, affondando la sua testa nell'incavo del mio collo e lasciandomi qualche morso ogni volta che i miei tocchi si facevano più pesanti e penetranti.
Sentivo la sua bocca aprirsi per lasciar uscire qualche gemito, poi si staccò d'improvviso, scendendo dal ripiano della cucina.
-Ti ho già detto che stavolta sarò io a far impazzire te Fiordispino-
Si sfilò le mutandine e mi spinse contro il muro.
-Vediamo quanto sei in grado di resistere-
-Oh, a lungo- riuscii a dirle cercando di non pensare a quello che avrei voluto farle in quel momento, mentre era completamente nuda a pochi centimetri da me.
Prese le mie mani e le fece passare sui suoi fianchi, poi me le mise dietro la schiena, incastrate contro la parete.
-Anche senza poter usare più loro?- mi chiese guardandomi maliziosamente.
Si faceva sempre più difficile, adoravo toccare ogni zona del suo corpo.
Iniziò a baciarmi. Piccoli casti baci sulle labbra.
-Ti amo- mi sussurrò.
Sorrisi per quel piccolo momento di dolcezza, ma la cosa durò poco perché dopo qualche istante fece combaciare il suo corpo contro il mio. Ero ancora vestito, eppure riuscivo a distinguere ogni sua curva.
Continuò a lasciarmi piccoli baci sulle guance, per poi arrivare al collo e farli diventare dei morsi.
Finalmente mi sfilò la maglietta e iniziò ad esplorare lentamente ogni muscolo del mio corpo con le sue mani. Poi avvicinò il viso al mio petto e iniziò a lasciare baci anche lì, mandandomi completamente in estasi.
Scese sempre più giù e mi tolse anche i pantaloni, lasciandomi solo in boxer.
Tornò a baciarmi le labbra poi iniziò a far strusciare le nostre intimità, mentre aveva avvicinato la sua bocca al mio orecchio e aveva iniziato a soffiare e sospirare. Se avesse continuato così rischiavo di venire senza neanche aver tolto i boxer.
-E va bene mi arrendo!- e in una frazione di secondo rovesciai le posizioni, stringendo lei tra il mio corpo e il muro e lasciandole un morso sulla spalla per sfogarmi di tutta quell'attesa.
La presi in braccio e mi diressi verso il bagno.
-Se hai detto che volevi una doccia, ti darò la doccia-
Mi resi conto che la frase suonava abbastanza male e di sicuro anche lei se ne accorse, perché scoppiammo entrambe a ridere.
Tenendola ancora in braccio aprii l'acqua della doccia, ma poco prima di entrare mi soffermai sul suo viso.
-Sei così bella...- le dissi accarezzandole una guancia.
Poi le lasciai un rapido bacio sulla punta del naso.
-E ti amo-
Rise e finalmente entrammo nella doccia, mi sfilai anche i boxer e la lasciai andare.
-Dunque, dov'eravamo rimasti?- le chiesi prendendola per la vita e facendo in modo che il getto d'acqua ci bagnasse entrambe.
Si posizionò contro il vetro della doccia e mi strinse a lei.
-Eravamo più o meno a questo punto-
-Oh giusto, ora ricordo-
L'eccitazione riprese a farsi sentire, ma dovevo ancora vendicarmi di quel giochetto di prima.
Tornai a baciare Vale sul collo, poi sui seni, sulla pancia, e infine scendendo mi trovai di fronte alla sua intimità, stavolta scoperta.
La guardai, per cogliere ogni sua espressione mentre la portavo al culmine del piacere.
Ricambiò il mio sguardo quasi implorante, così l'accontentai.
Urlò non appena le mie labbra entrarono in contatto con lei.
Sentivo il suo calore irradiarsi nella mia bocca e le sue mani districarsi tra i miei capelli, invitandomi a fare sempre di più.
Sentii le sue gambe perdere le forze, così quando si accasciò contro il vetro della doccia fui costretto ad abbassarmi maggiormente per continuare il mio lavoro.
Ne stavo facendo ciò che volevo e questo sembrava averle fatto perdere la ragione.
Si dimenava sotto di me, urlava e gemeva e la cosa non faceva che eccitarmi.
Quando sentii di non poterne più mi posizionai tra le sue gambe, lei ancora ansimante e accasciata per terra e il getto d'acqua ci aveva ormai bagnati completamente.
Entrai in lei, il che riprese a farla urlare. Tentava di trattenersi, e lo sapevo, ma la sua sensibilità ebbe la meglio. Si strinse a me, cerco di trattenere qualche gemito affondando la sua testa sulla mia spalla e sfogò il suo piacere con dei graffi sulla mia schiena.
Io non ero da meno, continuavo a stringerla ricavando piacere da ogni tocco con la sua pelle calda.
Quando raggiungemmo entrambi l'orgasmo lasciai ricadere la mia testa sul suo ventre.
La vidi chiudere le gambe per cercare di trattenere il più a lungo possibile quel piacere e quando le dischiuse capii che avevamo finito.
Sollevai la testa guardandola.
-Adoro fare le docce a casa tua, te l'ho mai detto?-
-Diciamo che l'avevo intuito- mi rispose sorridendo. Poi iniziò ad accarezzarmi i capelli e restammo così, sotto il getto dell'acqua, per ancora un paio di minuti.

-Vuoi sapere che ore sono?- le chiesi entrando nella sua camera mentre lei si stava finendo di asciugare i capelli.
-Sono le 8! Di sera! Ti rendi conto di quanto hai fatto durare i tuoi giochi perversi?- le dissi maliziosamente avvicinandomi a lei e prendendola per i fianchi.
Lei poggiò la sua testa contro la mia ma poi con il phon si mese a scompigliare il mio ciuffo.
-Giochi perversi? Davvero Stash? Ma se non sei neanche riuscito a resistere per più di cinque minuti ad un paio di baci- Rise.
-Cosa? Saranno state intere oree! Di pura tortura! Sei stata crudele-
Alzò gli occhi al cielo per poi spalancarli improvvisamente.
-Aspetta, hai detto che sono le 8?-
Annuii.
-ODDIO! LELE! NON L'ABBIAMO AVVERTITA E CHISSÀ CHE AVRÀ PENSATO, CHE CI SIAMO UCCISI A VICENDA!-
Corse all'ingresso riprendendo la borsa e il telefono. Lo controllò e scoppiò a ridere.
Mi lesse un messaggio ad alta voce.

"Dal tuo silenzio deduco che tu e il tuo ragazzo abbiate fatto pace. Solo una cosa: non fatelo in pubblico al parco. Hai capito a cosa mi riferisco"

Ordinammo un po' di sushi e cenammo di fronte ad un film, mentre io le raccontavo tutto quello che avevo fatto a Londra.
-Vale, poi dovremmo parlare di Daniele...-
Si alzò prendendo il suo ed il mio piatto per lasciarli nel lavandino.
-Lo so, solo non stasera. Non roviniamoci questa giornata, per ora siamo solo noi ok?-
Si sedette sulle mie ginocchia e mi baciò.
-Rimani a dormire con me stasera?- mi chiese lasciando cadere la testa all'indietro sulla mia spalla.
-Certo piccola- le lasciai un altro bacio sul collo e poggiai la testa contro la sua.
-Allora andiamo a letto?- mi chiese.
-Dio mio Valentina, sei veramente insaziabile- finsi una faccia sconvolta -Ma se ci tieni ricominciamo tutto da capo...-
Mi tirò uno pugno sul braccio e mi fece alzare prendendomi per mano e dirigendoci verso la sua camera.
-Se a Londra farai tutte le sere così ti butterò fuori di casa!-

Quando fummo sotto le coperte l'abbracciai mentre lei teneva la sua testa sul mio petto.
-Hey com'è che hai detto prima? 'Per ora siamo solo noi'?- le chiesi sollevando la testa dal cuscino per guardarla meglio.
Lei si voltò verso di me e annuì.
-Perché?- chiese.
Sorrisi.
-Allora l'hai capito che d'ora in poi non sei più solo tu ma siamo noi. Non voglio mai più che pensi di dover affrontare i tuoi problemi da sola.-
Mi baciò.
-Il punto è che non credevo di avere un fidanzato così fantastico, meraviglioso e perfetto. Ma oggi l'ho capito-
La strinsi un po' più a me e dopo esserci lasciati la buonanotte chiusi gli occhi.
Ma in quello stesso istante mi arrivò un messaggio.
-Scusa..- dissi a Vale facendola spostare lievemente per prendere il telefono dal comodino.
Lei si alzò e io lessi ciò che mi era arrivato.
Quando ebbi finito tornammo alla posizione di prima.
-Non mi chiedi chi è che mi manda messaggi a quest'ora?- chiesi a Vale.
-Perché, dovrei preoccuparmi?- mi guardò alzando un sopracciglio.
-Se è qualche ragazza che ti sta infastidendo dille pure che può venire a infastidire me un giorno di questi- mi disse facendo finta di sorridere sinceramente.
-Nah, per ora non devi preoccuparti. Era Alex, ha detto che domani abbiamo una serata nel locale di Sarcina-
-Sarcina il cantante?-
-Esatto-
-Be' perché sei così tranquillo?! È fantastico, magari riesce a trovarvi qualcosa-
Risi per il suo entusiasmo.
-Ne dubito, innanzitutto dovremmo piacergli, e poi lui non c'è quasi mai al locale. Sarà solo un'altra serata come tante-
-Vedrai che prima o poi tutto il successo che meritate vi raggiungerà- mi disse Vale baciandomi.
-Se lo dici tu allora mi fido-
Tornai ad abbracciarla e in poco tempo ci addormentammo.


SPAZIO AUTRICE
Siaao, come va? Io oggi ho ricominciato scuola😔😔😔 Allora capitolo... Attivo hahahah. Ho visto che vi aspettavate tanto da questa famosa doccia, perciò spero di avervi accontentate hahaha. E poi dai ci sono stati certi momenti in cui erano dei cuccioli proprio aw okay hahahaah. Ne approfitto per dire una cosina sui nostri piccini, votateli su Twitter con gli hashtag #MTVEMA #NominoTheKolors !!
Bene, tornando alla storia.. Sarà vero che da quella serata non si dovranno aspettare niente? Bah. Comunque spero vi sia piaciuto il capitolo, fatemi sapere ci tengoo💕 a presto,
-Gio

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