Are you mine? pt. 2

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"And I go crazy, 'cause here isn't where I wanna be
And satisfaction feels like a distant memory
And I can't help myself
All I wanna hear her say is "Are you mine?"
Well, are you mine? Are you mine tomorrow?
Are you mine? Or just mine tonight?
Are you mine? Are you mine?"

POV STASH
-Stash, dimmi che mi sto sbagliando, ma quello è mare?-
Mi chiese con occhi increduli, lasciando la presa sulla mia mano per sporgersi meglio in direzione dell'acqua.
-Vale, non vorrei essere il primo a darti la notizia ma.. Si dà il caso che ci troviamo in Inghilterra, non nel cuore del Sahara-
Le dissi ridendo e meritandomi in cambio una sua occhiataccia.
Lasciai la macchina proprio vicino alla spiaggia e scendemmo.
-Benvenuta a Brighton piccola-
Le dissi allargando le braccia e respirando a pieni polmoni l'odore di salsedine.
-Sai quando mi hai detto che probabilmente ti avrei preso per pazzo?- mi chiese guardandomi storto -be' si, ti sto prendendo per pazzo. Cosa ci facciamo su una spiaggia deserta a Brighton il 25 Marzo? Oh, tra l'altro, non vorrei essere la prima a darti la notizia ma... Si dà il caso che qui in Inghilterra faccia anche più freddo che in Italia in questa stagione, non siamo mica nel cuore del Sahara-
Mi disse prendendomi in giro ed imitando la mia voce.
-Scusa se ho deciso di passare qualche ora da solo con la ragazza che amo, nel posto che amo più al mondo-
Le dissi sedendomi sulla sabbia e alzando teatralmente gli occhi al cielo.
-Brighton?- mi chiese Vale sedendosi e lanciando occhiatacce prima a me e poi alla spiaggia.
-Il mare, idiota- le risposi mettendole un braccio attorno alle spalle e attirandola a me.
Nonostante non ci trovassimo in una spiaggia caraibica il paesaggio non era male. Era già tarda sera, ma trovandoci in Inghilterra il cielo aveva ancora qualche sfumatura d'arancione che il mare rifletteva come uno specchio. Ovviamente eravamo soli sulla spiaggia, a quanto pare ero l'unico folle nelle vicinanze.
-Adoro il mare- iniziai a parlare mentre giocherellavo con qualche conchiglia. -mi ricorda casa, Napoli. Anche se mi sono trasferito per mia scelta a Milano a volte mi manca quel clima... casereccio. Sai, niente locali chic, niente accento nordico, solo pizza e sole.-
La sentii stringermi dolcemente un braccio.
-Non sono mai stata a Napoli sai?- mi sorrise e non potei fare a meno di pensare che il suo viso illuminato da quei riflessi del cielo era ancora più bello di quanto potessi immaginare.
-Cosa? Vuoi dirmi che non hai mai mangiato una vera margherita? Fin'ora la tua è stata solo sopravvivenza allora, non vita- le dissi fingendomi scandalizzato.
Scoppiammo a ridere e per qualche secondo restammo in silenzio a goderci il paesaggio.
-Ti ci porto io, a Napoli intendo. Così ti farò conoscere anche qualche altro pazzo della mia famiglia-
Sollevò la testa dalla mia spalla e mi guardò. Si, quella luce la rendeva maledettamente bella.
-Ma se ormai sei diventato un londinese doc- mi disse poi lasciando nuovamente cadere la testa dov'era prima.
Quelle parole mi riportarono alla realtà. Domani Vale sarebbe ripartita ed io sarei tornato a sentirmi vuoto senza di lei. Pensai che in solo un paio di giorni mi aveva portato più gioia di quanta ne avessi provata in tutti questi mesi. Tentai di consolarmi pensando alla pubblicazione dell'album, ma ormai quelle misere soddisfazioni non erano niente se confrontate alla ragazza che in questo momento si stava stringendo un po' di più a me.
Per tutti questi due giorni avevo evitato l'argomento, ma adesso sarei impazzito se Vale non mi avesse dato qualche risposta.
-Quando tornerai a Milano... Ed io sarò qui... Che cosa faremo?- le chiesi ansioso.
-Tu penserai al tuo album ed io ai miei studi- mi rispose sorridendomi e allontanandosi dal mio braccio che la stringeva. Prese una conchiglia dalla sabbia ed iniziò a rigirarsela fra le mani.
-Non voglio perdere tutto questo Stash- mi disse stavolta seria, tenendo lo sguardo concentrato sulla conchiglia.
Come avremmo potuto perderlo? Come avremmo fatto a tornare alle nostre vite iseparate dopo aver avuto un breve assaggio di una vita insieme?
Mi posizionai in ginocchio davanti a lei e le presi la conchiglia dalle mani gettandola da parte. I suoi occhi incontrarono finalmente i miei e mi si strinse il cuore nel notare il velo di lacrime che li ricopriva. Si buttò tra le mie braccia, senza piangere e senza dire nulla, semplicemente lasciandosi coccolare dalla mia mano che le carezzava i capelli e la schiena.
-Non siamo costretti a rinunciare. Vale io ti amo, più di ogni altra cosa al mondo e ormai devi averlo capito. Cerchiamo di... di restare così. Vediamo come va, almeno per iniziare accontentiamoci di questo. Poi potremmo fare progetti per il futuro, perché ne sono certo, ce la faremo ad avere un futuro.-
Si staccò dal mio abbracciò e mi guardò fisso negli occhi.
-Di cosa hai paura Stash?- mi chiese come se il discorsi appena pronunciato non fosse mai avvenuto. La guardai incerto, ma i suoi occhi sembravano essere così sicuri di quello che stava facendo che non potei non rispondere.
-Be' a questo punto ho paura di perdere te direi.-
-Bene- disse lei alzandosi e sfilandosi i vestiti rimanendo in bikini. -anche io ho paura di perderti. E in più ho una fottuta paura degli squali, e in questo preciso istante anche del freddo che sto per provare- mi porse una mano e con un cenno del viso indicò il mare.
-Cosa?- le chiesi guardandola come se fossi lei la pazza ora. -vuoi tuffarti?-
-No, voglio vedere se riusciamo a superare queste paure. Insieme. Perciò anche tu ti tufferai con me e mi proteggerai da eventuali squali- mi disse sorridendomi e rinnovandomi l'invito a prendere la sua mano ed alzarmi.
La luce che aveva negli occhi, il suo sorriso, tutto in lei in quel momento sembrava la visione più bella che avessi mai osservato. A quelle parole presi la sua mano ricambiandole il sorriso e una volta in piedi mi sfilai il completo rimanendo in boxer.
-È un pazzia- le dissi prendendola nuovamente per mano.
-Lo so- rispose lei ridendo -ma ti amo-
Non feci neanche in tempo a risponderle che già mi stava trascinando con sé verso le onde del mare.
Quando ci tuffammo il freddo fu l'unica cosa a cui riuscii a pensare, così iniziai a nuotare e la vidi seguirmi.
Appena mi fermai e la vidi a poche bracciate da me ripensai alla sua paura, alla seconda.
-Hai davvero paura degli squali?- le chiesi tremando.
-No Stash, te l'ho detto. Ho una fottuta paura degli squali- mi rispose anche lei in preda ai brividi. Vidi le sue labbra viola tremare contro le onde e non ci pensai due volte a raggiungerla e ad abbracciarla al meglio che potevo, considerando che avevamo raggiunto un punto in cui nessuno dei due toccava.
-Tranquilla, non ci sono squali qui.- le dissi vedendola seriamente preoccupata -e poi come hai detto tu ti proteggerei io.- Mi sorrise e mi baciò, un misto tra il suo sapore e quello del mare.
-Bene credo che abbiamo superato la prova- disse iniziando a nuotare verso la riva. La seguii immediatamente.

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