Mi sedetti su una panchina nel cortile e aspettai che Marco mi raggiungesse. Non potevo più scappare. I problemi andavano affrontati. Gli dovevo dire dei miei timori e delle mie preoccupazioni. Marco arrivó tutto rosso in viso e ansimante.
'Luna ma che ti è successo? Hai la minima idea di quanto ci hai fatti preoccupare? Ti ho chiamata tante volte e...'- non lo feci finire di parlare ę gli misi una mano sulla bocca, per zittirlo.
'Si Marco, lo so. Ho sbagliato. Non sono mai stata abituata a ricevere attenzioni. Non so se hai notato ma tutti mi evitano, parlano di me alle mie spalle. E insomma questa è sempre stata normalità per me. Poi..beh..sei arrivato tu l'altro giorno, ci siamo scontrati, sei stato gentile con me, mi hai aspettato a fine lezione e mi hai chiesto di venire al parco con te. È successo tutto in meno di una mattinata, tutto così in fretta. E..ed ero sorpresa, stupita, felice e confusa. Sono cambiata negli ultimi anni. Non so se conosci la mia storia, te ne parlerò, sempre se vorrai ancora starmi vicino. Mi sono comportata davvero male, ho pensato solo a ciò che provavo io, non ho pensato a te o ad Aria. Mi dispiace.'-dissi quasi senza fermarmi a prendere fiato. Marco fece una cosa che non mi sarei mai aspettata: mi prese il viso fra le mani e bació una guancia, poi sorrise e disse:'Va bene, tranquilla. L'importante è che tu ora stia bene. E si, continuerò a starti vicino ancora per molto.' Abbozzai un sorriso, mi tese una mano per farmi alzare, mi cinse il fianco con un braccio e andammo verso il corridoio. Stavamo chiacchierando tranquillamente, ovviamente sotto gli sguardi di tutti gli altri, quando un forte rumore di passi dietro di noi mi spinse a voltarmi. Ops. Di fronte a me c'era un esemplare di Aria a dir poco infuriata. Aveva gli occhi spiritati e iniettati di sangue, postura dritta come un soldato e quando camminava sbatteva i piedi per terra provocando un gran fracasso. Come se già non attirassimo l'attenzione.
'Tu. Ora. Mi devi dire dove sei stata o non arrivi in classe viva.' Era su tutte le furie e urlava come una matta.
'Aria, ti prego. Calmati, ci stanno guardando tutti.'- le dissi parecchio imbarazzata.
'Non mi interessa minimamente degli altri. È ora che inizino a ficcare il naso nei fatti loro, piuttosto che in quelli degli altri.'
Ero shockata ma aveva ragione.
'Sai, hai ragione.-mi voltai verso tutte le facce incuriosite e urlai- pensate ai fatti vostri che ai nostri ci pensiamo noi.' Mi sentii libera, come se mi fossi tolta un macigno dallo stomaco. Se lo meritavano. Non facevano altro che osservare e spettegolare.
Aria mi guardó stupita, poi sorrise e mi venne incontro. Dapprima pensai che fosse la fase di innaturale felicità che precede un omicidio, poi fui sollevata quando mi abbracció solamente e disse:'Ecco questa è la Luna che voglio! Sei stata proprio una cretina a fare ciò che hai fatto, ma nonostante tutto ti voglio bene e sono felice che sia di nuovo qui con me.' Sorrisi spontaneamente e mi divincolai dall'abbraccio. Ci dirigemmo nelle varie classi e la mattinata passó tranquilla. Ero felice di aver chiarito, ma ora cosa sarebbe successo?Ehii❤️scusate se questo capitolo è abbastanza noioso ma dovevo assolutamente permettere a Luna di chiarire. Spero che vi sia piaciuto❤️ se avete qualche consiglio da darmi o idee su come procedere con la storia, scrivete pure. Inoltre vi consiglio di andare a fare un giro sul profilo di Lidia00x e leggere il suo libro perché è davvero bello *-*

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Il sapore del mare
Random"Che brutta cosa i ricordi, eh? Fanno male, tanto, ma senza di essi non potremmo vivere. Senza di essi non possiamo vivere." • "E fu proprio ciò che più amavo a trascinarmi sul fondo." • È davvero la scelta giusta?