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Ormai l'estate era finita da qualche settimana, i compiti erano pochi e ciò mi permetteva di trascorrere più tempo fuori. Mi preparai, scesi le scale e mi diressi verso la porta lasciando la casa. La scuola era a 5 minuti a piedi da lì. Ero una studentessa modello, la mia media dei voti era abbastanza alta e amavo studiare. Arrivai a scuola e al mio passaggio tutti sghignazzarono, ma ormai ci ero abituata. I miei coetanei mi trovavano strana. Durante le lezioni non staccavo gli occhi dai libri, ero la prima a consegnare i compiti in classe e niente e nessuno riusciva a deconcentrarmi. Negli ultimi tre anni, dopo la morte dei miei genitori e l'adozione, ero molto cambiata. Prima ero estremamente vivace ed egocentrica, piena di amici e di vitalità. Successivamente la mia unica vera amica era Aria. Lei era sempre allegra e sapeva come tirarti su di morale. Fisicamente eravamo abbastanza diverse. Io,beh, capelli castani tendenti al rosso, occhi verdi, non molto alta; insomma, normale. Aria aveva capelli biondi e occhi di un grigio argenteo, alta e slanciata. Incontrai Aria il primo anno di liceo in corridoio. Lei mi si avvicinó e diventammo subito amiche. Bene, così l'ho conosciuta ma torniamo a noi. Dopo la lezione di algebra andai in mensa, presi una mela e mi andai a sedere. Stavo ripassando mentalmente per la lezione successiva quando un colpetto sulla spalla mi interruppe. Mi voltai e mi trovai davanti il volto sorridente di Aria. 'Ehii, come va?' 'Emh Luna la campanella è suonata da circa dieci minuti...che ci fai ancora qui?' Spalancai gli occhi, osservai l'orologio e mi catapultai fuori dalla mensa. Odiavo essere in ritardo. Iniziai a correre verso la mia aula al secondo piano. Non vedevo più niente, nemmeno il ragazzo dal passo svelto davanti a me. Inciampai e caddi. Avvertivo un forte dolore al braccio sinistro..probabilmente avrei trovato un gran livido viola. Il ragazzo mi tese una mano per aiutarmi ad alzarmi. L'afferrai. 'Scusami...il problema è che sono in ritardo e...' non riuscii a finire la frase che il poveretto si presentó. 'Non ti preoccupare. Io sono Marco.' Studiai il ragazzo: era alto, quasi quanto Aria, aveva capelli castani con delle ciocche bionde molto chiare e pensai subito che fossero tinti.
'Oh, i capelli sono naturali. Vedo che mi stai squadrando per bene e non ti sei ancora presentata'.
Arrossii violentemente. 'Oh..ehm..io sono Luna. Scusa ma devo andare sono in ritardo' dissi osservando l'orologio. Dio mio era tardissimo. Mi rispose con un sorriso sghembo:'dimmi qual è l'aula..ti accompagno io.'
Oh no, non poteva, non doveva. Avevo già fatto troppi casini in mezza mattinata. Ma non furono quelle le parole che uscirono dalla mia bocca. 'Okay si, grazie.' Camminammo fianco a fianco lungo il corridoio e io non smettevo di guardarlo. Era davvero bello..e in quel momento mi chiedevo se fosse anche simpatico. In men che non si dica ci ritrovammo faccia a faccia davanti alla porta chiusa dell'aula.
'Certo che non hai fatto altro che fissarmi tutto il tempo' sorrise divertito e il mio viso andò letteralmente a fuoco. Respirai profondamente cercando di scacciare l'imbarazzo.
'Emh-dissi- ora devo proprio entrare'
Lui sfoderó uno dei suoi sorrisi e mi rispose:'ci vediamo a fine lezione'. Si voltó e se ne andó. Io esitai un attimo, poi abbassai la maniglia della porta e mi decisi a entrare.

Ecco a voi il secondo capitolo...spero che vi piaccia. ❤️

Il sapore del mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora