Prologo

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Paola gli aveva detto addio. L'aveva fatto quella gelida mattina di novembre, afferrandolo per il colletto della camicia bianca ormai sgualcita, spingendolo ripetutamente verso la porta e urlandogli contro di non voler vedere mai più la sua faccia da bastardo.

«Che cosa cazzo ti saresti aspettata da me? Che ti avrei riservato un trattamento speciale?» le aveva urlato lui nella speranza di ottenere qualcosa, alzando le braccia a mezz'aria con fare esasperato e tutto ciò che ricevette in risposta fu una porta sbattuta in faccia.
L'ultima conversazione prima che lui partisse per la Spagna.

Nove mesi più tardi Mattia fu costretto a ritornare a Roma a causa di un terribile incidente stradale che coinvolse sua sorella Rebecca.
Camminava impazientemente per il corridoio dell'ospedale, avanti e dietro,senza sosta. La sua attenzione venne catturata dall'aprirsi dell'enorme porta verde alla fine del corridoio, subito fece capolino la figura di un'anziana donna che trasportava una barrella sulla quale una ragazza appena operata giaceva inerme. Mattia si sarebbe aspettato di vedere chiunque su quel lettino, ma non Paola. La scrutò attentamente per qualche istante, giusto il tempo di notare il mascara colato su tutte le guance e il viso tanto pallido da incuotere terrore.
«Che le è successo?» chiese allarmato, affiancando l'infermiera.
Paola aprì immediatamente gli occhi non appena riconobbe quella voce e, recuperando quel poco di forza che le era rimasta, chiese alla donna che la trasportava di non dare indicazioni a quel ragazzino fin troppo curioso, poiché non l'aveva mai visto in vita sua.
Mattia si bloccò di colpo dopo aver udito quelle parole e restò immobile a fissarla fino a quando non sparì dalla sua visuale.
Quella fu decisamente l'ultima volta che la vide, dopo essersi stabilito definitivamente in Spagna per i successivi tre anni.
Se solo avesse fatto attenzione ad un piccolo particolare; se solo avesse notato il bracciale che portava al polso Paola, lo stesso bracciale che indossavano le donne appena dopo il parto, allora di certo non sarebbe andato via. Purtroppo però al suo occhio che pareva sempre così attento sfuggì qualcosa che gli avrebbe cambiato per sempre la vita.

E se lei anche solo per un istante avesse pensato di essersi liberata di Mattia, allora si era sbagliata di grosso. E l'aveva capito quando aveva stretto tra le braccia tremanti quella bambina così piccola.
L'aveva capito quando l'aveva osservata per bene, scrutandone gli occhi verdi e i capelli mori e si era resa conto che lei era l'esatta copia di suo padre.
L'aveva capito quando Mia era cresciuta e in ogni movenza le faceva ricordare di lui.

In fuga dagli sguardi miei.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora