GO AWAY!

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P.O.V Jade

Sento qualcosa di freddo e fastidioso sulla fronte. Apro gli occhi lentamente.

Riconosco la mia stanza del motel. Sono distesa sul mio letto. Come cazzo ci sono finita qui?

-Ben svegliata- Sobbalzo vedendo Demon seduto su una sedia affianco al letto. Non rispondo.

Mi fa male ovunque. Quel bastardo mi ha pestata per bene.

Il ragazzo avvicina un panno alla mia testa, ma d'istinto mi scanso, provocandomi un dolore assurdo all'addome.

-Stai ferma se non vuoi peggiorare la situazione. Non ti farò del male, coraggio.- Mi stende un panno umido sulla fronte, ma non lo calcolo ugualmente.

-Io sono Demon comunque- Mi giro e lo squadro con scherno per poi dargli di nuovo le spalle.

-Ok. Non hai voglia di parlare, ho afferrato. Voglio solo darti un consiglio. Non fare incazzare Aaron o ti concerà peggio di adesso.-

Mentre parlava mi rendo conto che è da due settimane che qualcuno non mi parlava in questo modo. Con gentilezza, forse anche con un po di pietà.

Mi volto a guardarlo stavolta osservandolo attentamente.

-Farmi del male fisicamente non è niente in confronto a quello che sto già passando.- Decido di rispondergli. Esco dalla mia prigione e apro bocca dopo un tempo quasi remoto secondo me.

-Allora c'è l'hai la lingua?- Mi sorride mentre mi tampona la testa.

I suoi occhi neri sono magnetici e profondi, bellissimi. Ma mai come quelli di Hunter. Ha i capelli neri e ricci, tutti scombinati. È un bellissimo ragazzo non c'è dubbio. Sembrava uno di quegli stronzi asociali, invece è stato l'unico a parlarmi in questo modo.

-Hai battuto la testa per terra. Per il resto sei messa abbastanza bene, a parte qualche livido qua e la. La prossima volta però evita di sputargli in faccia.- Dice divertito. Rido alla sua battuta, ma mi fermo di colpo facendo una smorfia di dolore.

-Hey tutto ok?-

Si figurati tutto ok. Sono appena stata picchiata. Strappata da casa mia. Ho abbandonato il mio ragazzo, la mia famiglia, la scuola e i miei amici di punto in bianco! Sto benissimo!

-Si...-

-Ok, allora io vado. Torno stasera a controllarti.- Ed esce dalla stanza.

Appena la porta si chiude, crollo!

I singhiozzi mi soffocano, le lacrime non cessano, la testa mi scoppia. Tutto questo mi porta a rigettare nel cesso di quello schifoso bagno.

Sono caduta davvero in basso. Gli ho permesso di farmi questo. Senza reagire..

Prendo il borsello dei trucchi e la ritiro fuori. Ne ho bisogno. Adesso!

Mi poggio alla vasca per sorreggermi sulle ginocchia.

La vista del sangue mi fa calmare. Continuo su ogni centimetro della mia pelle non imbrattata. La vasca si è dipinta di rosso.

Sento il dolore scorrere via. Ma sono consapevole che domani sarà tutto come prima.

Sono tornata nel baratro...

P.O.V Hunter

Sono due settimane che non mi faccio vedere. Sono due settimane che torno a casa ubriaco perso. Sono due settimane che mi scopo prostitute e ragazze facili trovate in discoteca.

Ho picchiato Tyler e Evan l'ultima volta. Da allora non li voglio più vedere.

Quando ho dato la notizia ai suoi genitori mi sono sentito peggio di prima. Suo padre aveva fiducia in me e io l'ho tradita abbandonando sua figlia. Mi faccio schifo.

L'ho cercata per la prima settimana. Non c'era niente da fare.

So bene che è andata da Aaron, ma quel frocio ha fatto perdere le sue tracce. Non possiamo chiamare la polizia ho finiremo tutti dentro, ma sarebbe comunque inutile chiamarla. I ragazzi continuano a cercare, anche Zoe da una mano. Io invece sono inutile.

Stasera ho optato per una rossa, è riccia e ha gli occhi verdi come Jade. Ma questa stronza non ha nulla a che fare con lei.

La scopo senza sentimenti e poi la caccio a calci in culo. Continuo a bere, ne ho bisogno.

Credo che andrò avanti così per un po.

Evan mi ha detto che ha provato a chiamarla, ma la furba ha cambiato numero di telefono.

Sento dentro di me che non la rivedrò, mai.



Un amore trasgressivo (Primo Volume)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora