Change life...

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P.O.V Jade

Sono passate due settimane e a parte qualche ammaccatura, ora sto bene. Alla fine Demon è passato davvero, e abbiamo visto la televisione insieme. Anche se a distanza di sicurezza!

Siamo in pieno centro di Los Angels. Ci siamo stabiliti qui da solo una settimana. Aaron ha trovato una grande villa per tutti i Mamba. Abitiamo tutti qui, anche se non si direbbe visto che molti entrano qui dentro anche dopo giorni che sono rimasti fuori. Meglio così.

Stamattina mi sono svegliata sul tardi. Sono sola come sempre, forse Demon se ne sarà andato ieri sera dopo che mi sono addormentata. Mi copro il più possibile e scendo per la colazione, sto morendo di fame.

Ma a quanto pare l'ora della colazione è passata da un pezzo, visto che la mia nuovo "famiglia" è seduta a tavola a pranzare.

-Alla buon ora!- mi prende in giro Alec. Sorrido debolmente consapevole del fatto che sembro uno zombie.

Aaron è seduto a capotavola come sempre. Mi fa un cenno col capo e io ricambio il saluto. In cucina mi riempio il piatto e mi siedo con loro al mio solito posto.

Comincio subito a divorare tutto quello che mi trovo davanti così velocemente che Aaron sghignazza.

-Avevi fame, bambola?- Mi domanda divertito.

-Eh? Ah...ehm, si scusa- Sono chiaramente imbarazzata. Non voglio far pensare a nessuno che sono tornata la Jade tranquilla e educata di qualche anno fa. Non lo sarò mai più, ma sto cercando di evitare i guai per un po.

-Non ti preoccupare. Sono felice ti sia tornato l'appetito.- Ammette contento.

Sento addosso a me gli occhi di Demon che è seduto di fronte a me, ma lo lascio perdere. Da quando sono entrata in cucina mi ha ignorata.

A mano a mano che finiscono di mangiare si alzano da tavola tutti. Chi va a lavoro, chi esce semplicemente e chi si rinchiude in camera.

Essendo arrivata per ultima, sono ancora a tavola.

-Dopo devo metterti di nuovo la crema sui lividi- La sua voce roca mi fa sobbalzare e quasi strozzare col vino. Dio quanto è enigmatico. Sparisce nel corridoio senza aggiungere altro.

-Ah, ok. Va bene.- Rispondo anche se so che non mi può sentire.

Prendo il piatto sporco e lo poso nella lavastoviglie. Metto apposto le ultime cose e torno in stanza. Apro la finestra e mi accendo uno spinello. Aaron riesce sempre a procurarmi questo schifo.

toc-toc

-Entra- Mi butto sul letto continuando a fumare. Da dietro la porta si rivela il ragazzo asociale e scorbutico di sempre.

Rimane in silenzio e si siede ai piedi del letto. Mi avvicino a lui e mi alzo la maglietta lasciando scoperta sola la schiena.

-Aia!- Emetto un lamento per la troppa pressione sul livido che mi ha causato quel malato di Aaron.

-Scusami- Parla a voce bassa, faccio quasi fatica a sentirlo. Una mano passa sulla mia colonna vertebrale delicatamente. Non ci vuole un genio per capire che non sta più spalmando la crema sulla macchia violacea, ma mi sta accarezzando dolcemente.

Sembra che si riprenda da suo stato di trance e ritira frettolosamente la mano. Mi giro per guardarlo, per capire la sua espressione. Ma lui si è già alzato e sta afferrando la maniglia della porta.

Rimango li, sul mio letto. La porta sbatte e il tonfo rimbomba nella mia stanza. Quanto fa il misterioso!

*2 mesi dopo*

Ho stretto di nuovo contatto con i miei ma li ho pregati di non cercarmi. Li chiamo attraverso il numero privato una volta a settimana. Non ho chiesto nulla degli altri, so già che mi farà stare male. Ma mi mancano da morire.

Mio padre è incazzato nero e mi prega sempre di tornare, che avremmo trovato una soluzione, mamma invece è a pezzi e non sempre riesce a parlarmi. A Mya ho detto che mi sono tatuato il suo disegno e di Hunter sulla spalla e che è diventato il mio preferito. Almeno cosi l'avrei tirata un po su il morale.

Ho fatto un mucchio di soldi grazie alle gare. Qui si che sanno cosa vuol dire ORGANIZZAZIONE.

Aaron non mi ha mai più alzato le mani. Con gli altri si può dire, che li sopporto.

Invece, grazie agli ordini del capo, Demon deve allenarmi tre volte a settimana sia in palestra che in sella. A volte non lo sopporto proprio, perchè mi sembra un cazzo di lunatico. Mentre mi allena ride e scherza (a volte), fuori dalla palestra invece si comporta come se non mi conoscesse a fatto.

Ma devo ammettere che grazie a lui ho vinto contro una gang del posto la scorsa notte portando in casa diecimila dollari. Decisamente niente male per una solo notte. È stato lui ad addestrarmi e gli devo molto lo stesso.

Aaron adesso mi rispetta come io rispetto lui. Mi fa correre spesso.

Oltre a questo però a breve ha accennato che mi darà un altro incarico che mi porterà il doppio dei soldi.

Sono l'unica ragazza come sempre, ma la cosa non mi sta turbando più di tanto. Riesco comunque a trovare i miei spazi.



Un amore trasgressivo (Primo Volume)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora