Sorprese...

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P.O.V Jade

Risposi alle innumerevoli domande di Evan.

"Come sei arrivata? Perché sei qui? Con chi sei? Come hai fatto a scappare? Come stai?" ecc...

Quando gli dissi che sarei rimasta solo pochi giorni i suoi occhi si scurirono di colpo. Inoltre aveva fulminato Demon diverse volte. Non si fidava ma lasciai perdere.

Mi disse che Zoe ha lasciato Tyler quando me ne sono andata, mi sento in colpo in un certo senso. Che Michael è andato in coma etilico e che tutti gli altri non hanno vinto neanche una corsa. Sono tutti distrutti.

Evan mi disse le cazzate che aveva fatto lui per la disperazione. Assorbii tutte le sue parole incassandole in un doloroso silenzio.

Demon cercava di consolarmi, invano. E Evan si scusava per il suo momento di debolezza.

Lo abbracciai e per la prima vola in vita mia gli dissi di volergli bene. Lui mi sorrise sorpreso.

-Evan...come sta?- Finalmente glielo domandato.

Lo vedo irrigidirsi e abbassare lo sguardo, si sta torturando le mani e non rispose.

Gli afferro le mani e le stringo fra le mie implorandolo con gli occhi.

-Jade sta male! Malissimo! Nessuno lo ha mai visto così. E credimi se ti dico che mi spaventa. Sta facendo paura a tutti. Quando te ne sei andata la sera stessa ha cominciato a bere, a scoparsi ragazze trovate in discoteca e puttane, ha ricominciato a drogarsi...e..- Si fermò di colpo. Io stavo piangendo già da quando gli domandai di lui.

-Continua- Ordino singhiozzando.

Demon mi stringe a lui e evan continua.

-...ha picchiato me e Tyler. Io me la sono cavata con qualche livido. Invece Ty lo ha conciato per bene. Da allora non si è più fatto vedere per paura che accadesse di nuovo. Lui lo ha perdonato subito sapendo che era ubriaco e che si è pentito. Ma adesso la gang non ha più un punto di riferimento. Se qualcuno ci sfida siamo nella merda, abbiamo perso tutto. Poi quando lo hanno arrestato non ti dico in che condizioni lo tirato fuori dalla cella...-

Le lacrime non smettono di rigarmi il viso, è straziante sapere come lo ridotto. Come ho ridotto tutti.

Evan si alza dallo sgabello e mi abbraccia di nuovo. Mi massaggia la testa e mi bacia i capelli. Io mi lascio andare completamente e mi sfogo fra le sue braccia, voglio piangere. Urlare. Prendere a pugni qualcosa. Volevo tornare.

-Troveremo il modo di farti tornare, te lo prometto.- Mi sussurra all'orecchio il mio migliore amico.

Alzo la testa per guardarlo e mi asciuga l'ennesima lacrima per poi dirmi quelle parole in grado di farmi rivivere.

-Vai da lui! Digli che lo ami e che tornerai. Fallo sorridere e sorridi anche tu, ve lo meritate!- Un sorriso si forma sul mio viso che lui ricambia.

Sto correndo verso la moto quando Evan mi richiama.

-JAAADE! Non pesare che ti farò guidare quella moto, prendi la mia.- Mi consiglia. Ma a pensarci bene era una vita che non guidavo quella moto e farlo mi avrebbe riportato alla mente i ricordi di me e papà insieme quando me la regalò. Ricordi di quando ero ancora piccola e incosciente di quello che mi aspettava fuori dalla mia stanza, nel mondo reale.

-Non ti preoccupare. Voglio guidare quella.- Gli faccio l'occhiolino sorridendogli quasi commossa e lui sembra afferrare subito.

-Piccola ti aspetto qua, vai da sola da lui. Se ci sono problemi chiamami subito ok?- Demon è dolcissimo e comprende la delicatezza del momento. Annuì contenta e feci segno a Evan di non mangiarselo, capì e sorrise furbo.

Salto in sella e sfrecciando verso casa sua. Ero certa di trovarlo li.

Durante il breve tragitto cercavo di immaginare la sua reazione, cosa avrebbe detto e cosa avrebbe fatto, se mi avesse cacciata o baciata. Pensavo a cosa gli avrei detto io.

Ero davanti alla sua villa. Smonto ed sono davanti alla porta d'ingresso.

Una lacrima solcò il mio viso al ricordo della notte più bella della mia vita, insieme a lui. Asciugo in fretta quel ricordo emerso e busso alla porta.

Una volta. Nessuno risposta.

Due volte. Idem.

Alla terza fiondai tutta la mia forza sul legno facendomi anche male.

So che è in casa e che mi sta ignorando. Mi aveva accennato Evan che si è isolato dal mondo.

Feci il giro della villa cercando la porta della cucina che tiene sempre aperta.

Infatti la trovai spalancata.

Scavalcai dentro cercando di fare silenzio. Una volta in cucina mi avvio su per le scale.

Sento dei rumori provenire dalla sua camera da letto.

Sono davanti alla porta con il cuore in gola e le gambe tremanti.

Sto per bussare alla porta quando questa si apre...


Un amore trasgressivo (Primo Volume)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora