Mi sveglio con il viso imperlato di sudore.
Anche stanotte ho avuto degli incubi.
È da quando sono arrivata qui che mi succede.
Sogno occhi neri che mi osservano con rabbia, urla di amici perduti, persone che cercano di uccidermi, e un'ombra.
Un'ombra che mi scruta con occhi gialli e maligni. Un'ombra che mi segue ovunque vado. Un'ombra malvagia e crudele.
Nel sogno io tento di scappare ma lei è sempre lì che mi osserva.
Grazie ai miei incubi anche stamattina mi sono svegliata molto presto, quindi ora ho tutto il tempo di prepararmi con calma.
Sul comodino c'è ancora la buonissima torta al cioccolato che Logan mi ha portato ieri sera. Sarà la mia colazione.
L'afferro e la divoro in pochi minuti. Non credo di essere mai stata tanto affamata.
Quando ero tra gli eruditi non mi mancava nulla. Potevo mangiare quel che volevo, fare quello che volevo.
Ora invece devo farmi valere, evitando di farmi mettere i piedi in testa.
Mi piace il modo in cui mi sto comportando. Mi sento me stessa.
Mi alzo cercando di fare il più piano possibile.
Ieri sera non ho fatto una cosa molto importante, ovvero visitare Lucy.
Devo rimediare.
Ora non ho nulla da fare, quindi posso tranquillamente andare a darle il buon giorno.
Mi vesto velocemente, ed esco dalla porta in pochi minuti.
È strano camminare tra i corridoi a quest'ora di notte. Il silenzio è addirittura inquietante.
Cammino in punta di piedi fino all'infermeria.
Voglio evitare la figuraccia di ieri, quindi busso due volte e aspetto che qualcuno mi venga ad aprire.
La porta si apre cigolando, e dall'interno sbuca fuori sbuffando una donna bassina e non tanto bella, che mi guarda come se fossi un alieno.
"Che cosa vuoi a quest'ora?" gracida lei ancora assonnata.
Pensavo che le infermiere notturne dormissero di giorno, per non lasciare mai da soli i pazienti che potrebbero avere bisogno di aiuto, invece sembra che lei abbia dormito pesantemente.
"Sono qui per Lucy." dico io un po' imbarazzata.
"Lucy, Lucy....." riflette la donnina borbottando. Probabilmente non conosce nemmeno il nome dei suoi pazienti.
"Se mi lascia entrare, posso trovarla da sola." continuo cercando di schivare il suo piccolo corpo.
"Aspetta ragazzina. Ho capito a chi ti riferisci. La ragazza dai capelli azzurri e lilla, giusto?"
"Sì proprio lei." esulto entusiasta "Posso vederla?".
"Mi dispiace cara. La ragazza di cui stai parlando è stata appena trasferita. Buona notte.".
Detto questo, rientra velocemente sbattendosi la porta dietro.
Impallidisco. Cosa significa trasferita?
Devo saperne di più. Busso di nuovo, stavolta con più insistenza, e appena la donna esce dall'infermeria, la trascino fuori nel corridoio per non disturbare i pazienti.
"Ragazzina, sei impazzita?" urla lei cercando di divincolarsi dalla mia presa. Si vede che è un'erudita. Troppo debole per essere un'intrepida. Troppo egoista per essere un'abnegante.
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Divergent Infinity
Fanfiction"Chi sono io? Cosa diventerò? Guardo la mia immagine riflessa allo specchio e vedo una ragazza dai capelli biondi e ondulati che incorniciano un piccolo viso contenente due occhi grandi e tristi, ma che mostrano una forza interiore decisamente fuori...