CAPITOLO 22

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A volte la vita ti sorprende.

Spesso, quando tutto sembra andare per il meglio, succedono degli avvenimenti che ti costringono a fermarti, e a pensare.

Ed è proprio quello che è successo oggi.

Sembrava una giornata normale, ed invece si è trasformata nel giorno che non dimenticherò mai.

Nel giorno in cui ho aperto gli occhi.

Davanti a me si trova un cadavere con un pugnale nel petto.

Tutto intorno a me si è fatto silenzioso.

Nessuno ha il coraggio di fiatare.

Avete presente quei pensieri di cui parlavo prima? Bene. Ora tutti quei pensieri stanno infestando le teste dei presenti. Soprattutto la mia.

"Perché?". Questa parola mi echeggia in testa sempre più forte.

La mia bocca è diventata improvvisamente asciutta, come se non bevessi da una settimana.

Le persone intorno a me non spingono più. Stanno semplicemente ad ascoltare. Come se quel corpo potesse magicamente alzarsi da un momento all'altro e urlare "Hey, era uno scherzo. Sono viva.".

Ma niente è più vivo ora.

Tutta la carica e l'energia che ho trovato al mio arrivo sono scomparse nel nulla. È come se tutti gli intrepidi presenti nella sala siano morti.

Chissà se era mai successa una cosa simile?

Alcuni comportamenti mi dicono di Sì, altri di No.

La pura verità però è che nessuno dei presenti si aspettava un avvenimento simile, e la morte di una persona è sempre un fatto che sconvolge.

Non importa chi sia. Uomo, donna, bambino, o anziano.

La morte fa sempre paura.

La morte di un'amica ancor di più.

I morbidi capelli biondi, sempre perfettamente pettinati, sono ora arruffati e scompigliati come se non fossero mai stati lavati.

I fantastici occhi neri, sempre pieni di mistero, sono ora ufficialmente chiusi. Non li vedrò più.

Non vedrò mai più Sofia.

Non le parlerò mai più. Non combatterò mai più con lei.

I miei occhi si riempiono di lacrime, facendomi capire che c'è ancora qualche liquido nel mio corpo.

Sono paralizzata. Nemmeno le lacrime riescono a scendere dalle cavità degli occhi. Rimangono lì ad offuscarmi la vista.

Non riesco neanche a essere razionale.

I miei pensieri sono confusi e distorti. Non hanno un senso logico.

Il viso di Sofia sembra quello di una bambola di porcellana. Bianco, ma incredibilmente perfetto.

Logan mi stringe la mano. Non muovo lo sguardo, ma so che è lui perché riconosco il contatto con la sua pelle.

Io non riesco nemmeno a stringere la presa.

"NOOOOOOO!". So da chi proviene l'urlo.

Da Kendall.

La sua voce rimbomba limpida per tutto il quartier generale, ed è come una sveglia per me.

Finalmente le lacrime iniziano a scendere, e così stringo la mano del mio amico e lo abbraccio fortissimo, come se da un momento all'altro dovesse scomparire pure lui.

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