Lontani.

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Ayla.

Sono qui, accasciata al muro di un corridoio incorniciato da pareti bianche. Davanti a me fiumi e fiumi di camici bianchi e verdi che corrono da una parte all'altra e persone che si disperano dal dolore.

Ho sempre odiato gli ospedali, i dottori, gli infermieri. Sono ipocondriaca ed ogni volta che entro in contatto con questo posto l'ansia prevale sul mio corpo. 

Ho il cuore che batte a mille, sono sicura che tra poco mi esce fuori dal petto. Sono cinque ore che sono qui e non ho mai smesso di piangere. 

Hanno portato Lane in sala operatoria e ancora non si sa niente, sto seriamente iniziando a preoccuparmi. Non posso perdere anche lui. Ti prego, fa che si riprenda.

E' straziante stare in attesa. Hai sempre paura che il medico venga vicino a te e che ti dica 'mi dispiace, abbiamo fatto tutto il possibile'. L'ho già vissuta quella scena, quando tre anni fa un medico venne da me, si sedette vicino e mi prese la mano per poi dirmi quelle fatidiche parole. 

E' un dolore che non si può spiegare. Come se tutta la tua vita fosse stata risucchiata e nascosta in mezzo all'oceano chissà dove. Come se tu fossi morta in quell'istante. Ed io sono morta di nuovo. Anche se non so se Lane sia vivo o meno, già solo il fatto che lui sia sotto i ferri, per me è come perdere me stessa semplicemente perchè la vita mel'ha ridata lui quando ha incrociato il mio sguardo qualche settimana fa. 

Ancora non riesco a capire il perchè di quegli spari, perchè proprio a noi, e soprattutto perchè Lane aveva una pistola con se. Quando si rimetterà dovrà darmi delle spiegazioni. 

Ho le ginocchia rannicchiate al petto con le mani appoggiate sul viso per impedire alle lacrime di allagare questo corridoio. Sento una mano che mi tocca la spalla. E' la mamma di Lane.

-Tesoro, stanno portando Lane in camera. L'operazione è andata bene ma non è ancora fuori pericolo. Il medico ha detto che se tu non avessi tamponato la ferita, a quest'ora sarebbe morto dissanguato. Ti ringrazio, hai salvato la vita a mio figlio! Non sai quanto te ne sono grata!- 

Devo metabolizzare tutte quelle parole. Lane sta bene, o meglio è vivo, ed io ho salvato la sua vita come lui ha fatto con la mia. Sento di nuovo scendere le lacrime e d'istinto butto le braccia al collo di Ros e l'abbraccio forte. -Signora Ros, suo figlio ha salvato la mia vita mettendo in pericolo la sua. Io farò di tutto per sdebitarmi con lui anche se non sarà mai abbastanza.- le dico fra i singhiozzi.

-Tu hai già fatto più di quanto credi, tesoro mio. Lane è diverso da quando ci sei tu nella sua vita. Non è più scontroso ed è sempre sorridente. Su, adesso va da lui, io vado a parlare con il detective nel frattempo- annuisco e mi avvio verso la stanza. 

Apro la porta e rimango paralizzata a ciò che vedo. 

Lane è disteso su una barella pieno di flebo e sul torace ha degli elettrodi attaccati ad un monitor che controlla i battiti cardiaci. Ha l'aria stanca ed è pieno di lividi. Mi si stringe lo stomaco a vederlo cosi. Vorrei tanto far qualcosa per vederlo in piedi senza nessun graffio. 

Ha gli occhi chiusi e non si è ancora accorto di me, probabilmente sta dormendo dato i suoi battiti regolari e il suo respiro costante. Cosi mi avvicino, gli stampo un bacio sulla fronte e mi siedo davanti a lui accarezzandogli la mano. 

Di colpo apre gli occhi e mi sorride. 

Credo di aver smesso di respirare, quel sorriso ogni volta mi uccide dentro. Il cuore mi si riempe di gioia sapendo che lui è qui, con me, e che presto si rimetterà. 

-Buongiorno Lane- gli sussurro accarezzandogli i capelli delicatamente.

-Ehy, ciao- mi dice con un filo di voce. 

-Ho avuto tanta paura di perderti, per fortuna ora stai bene. Mi dispiace per quello che è successo io non so come sia potuto accad...- mi interrompe mettendomi l'indice sopra le labbra.

-Non devi dispiacerti, io ti ho solo protetta. Non sopporterei se qualcuno ti facesse del male. per fortuna i miei cinque anni nell'esercito sono serviti a qualcosa. Ecco perchè avevo la pistola. La porto sempre con me.- mi risponde. 

Ecco perchè aveva la pistola, ora capisco. 

-Ti va di dormire qui accanto a me? Dormo meglio se ci sei tu- mi chiede teneramente.

-Certo, starò qui finchè tu mi vorrai- gli rispondo e mi accoccolo accanto a lui, facendogli posare la testa sul mio petto e cullandolo tra le braccia e scivolando entrambi nel sonno. 

-Signorina, lei non può stare qui, deve venire con noi- la voce di un uomo mi fa sobbalzare dal letto svegliando anche Lane. Due uomini vestiti di nero mi stanno portando via senza darmi una spiegazione. 

-Che state facendo? Alfred, Gaz, lasciatela subito andare!- grida Lane

Come fa a conoscere quei due? Forse erano a militare con lui. 

-Lane, ci hanno dato ordini di portarla via, non può stare qui, deve stare lontana da te!- gli risponde uno dei due.

-Lasciatemi andare! Lane, Laneeeeee!-

-Ayla non ti preoccupare, ci vediamo presto, stai tranquilla!- sento che sbraita e poi mi ritrovo su una macchina destinata verso casa mia.




Innamorarsi ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora