Il passato ritorna.

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Ayla.


É domenica, sono le sette di sera e sono davanti al mio immenso armadio intenta a prendere la mia divisa da lavoro. Sono in un ritardo pazzesco dato che tra mezz'ora ho il turno.

Ormai é già una settimana che mi sono trasferita qui da Jess e le cose vanno alla grande.

Mia madre é venuta a trovarmi stamattina dato che non mi sono fatta viva da quando me ne sono andata. L'ho vista strana, non era completamente lucida. Forse mi sta nascondendo qualcosa. Nah, sono io che mi faccio paranoie inutili.

Con Chris va tutto alla grande, é sempre gentile e premuroso. Ieri sera mi ha portato perfino delle rose mentre ero a lavoro.

"Jess sei pronta? É ora di andare o faremo tardi" le urlo mentre sono intenta a sistemare i miei capelli indomabili.

"Si andiamo. Prendiamo la tua macchina?"

"Si tanto ho fatto benzina prima" le rispondo per poi fiondarmi in auto con lei.

Essendo domenica sera il locale non è pienissino ma nemmeno vuoto. La gente balla e beve come sempre.

Approfitto di un attimo di calma per andare al bagno o me la faccio addosso, seriamente.

"Erik sto andando in bagno, potresti sostituirmi cinque minuti?" Chiedo al mio collega.

"Questo e altro per te dolcezza" afferma facendomi l'occhiolino.

É proprio un bravo ragazzo. Gli voglio troppo bene! Sa sempre consigliarmi su un qualsiasi argomento ed è affettuoso nei miei confronti.

"Grazie" dico e mi avvio verso il bagno.

Poco prima di entrare sento una voce che chiama il mio nome e di scatto mi giro.

"Ayla" mi chiama ancora.

Sento i muscoli paralizzati. La bocca cerca di muoversi per dire qualcosa ma niente.

É Dave, mio fratello.

Sento che mi afferra per un polso ma non in maniera forte, anzi é un tocco delicato.

" Che ci fai tu qui? Non dovresti essere in prigione?" Gli urlo in faccia.

"Si ma mi hanno fatto uscire per buona condotta. Sono venuto qui per parlarti. Mi dispiace tanto per quello che è successo ma io.. non avevo scelta." Mi confessa.

Sento la rabbia prendere il sopravvento e con tutto il fiato che ho comincio a sbraitare.

"La scelta cel'avevi eccome! Non dovevi iniziare a drogarti! Per colpa tua papà e Bradley non ci sono più e hai continuato a fingere per ben 3 anni dopo aver ucciso sangue del tuo sangue, cazzo!"

"Lo so non sai quanto mi dispiace.. voglio cercare di rimediare per quel che posso! La mamma mi ha permesso di stare a casa...." lo blocco subito.

"Cosa? Ti ha permesso di tornare a casa?" Urlo così forte che sento la gola bruciare. Ho sentito abbastanza adesso.

Mi tolgo dalla sua presa e vado da Erik per avvisarlo che sarei andata via a breve. Devo assolutamente parlare con mia madre.

Per mia fortuna mi avrebbe sostituita Jess dato che non c'è molto casino. Cosi prendo la macchina e vado a casa di mia madre.

Comincio a bussare alla porta finché non si apre.

"Ayla perché sei qui?" Mi domanda mia madre.

"Come hai potuto far tornare a casa Dave dopo che ha ammazzato la nostra famiglia? Come hai potuto?" Sbotto infuriata.

"É mio figlio! Non posso perdere anche lui! So benissimo quello che ha fatto ma voglio provare a perdonarlo!" Mi urla contro.

"Come fai a perdonarlo? Come ci riesci? Te la ricordi quella volta di quando sono caduta dalle scale? Beh non era vero, é stato Dave a picchiarmi fino quasi ad uccidermi" dico frustata

"Io, io non so cosa..."

"Non dire niente mamma. Sono stanca di questa storia. Voglio andare avanti. Tu fai come ti pare ma io non ho intenzione di rivederlo. Quindi tienimelo lontano." Parlo prima di uscire sbattendo la porta.

Decido di farmi una passeggiata per sbolire la rabbia ma ottengo l'effetto opposto. Sono sul marciapiede che piango disperata senza la forza di rialzarmi. Perché non posso stare tranquilla una volta tanto? Perché la mia vita deve essere sempre un disastro?

Voglio solo essere felice ma a quanto pare c'è sempre qualcosa a farmi riaffondare. Ancora mi chiedo come non sia finita in un ospedale psichiatrico dopo tutte le cose che mi sono successe.

Dopo un tempo che sembra lunghissimo mi avvio verso la mia macchina e d'istinto punto lo sguardo verso la vecchia casa di Lane. E con mio stupore noto che la luce dell'entrata e accesa.

"Ayla sei tu?" Sento una voce che riconoscerei tra mille dietro di me che mi fa spaventare ma non mi volto. Adesso sento che ho paura e che le gambe cederanno tra poco.

"Lane?" Sussurro.

"Si, sono io" mi risponde.

Merda. Merda. Merda.

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ilabortolami mi sono fatta perdonare?

Consiglio di leggere:

E vissero tutti dannatamente infelici di _Ery06_


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