Il gran giorno.

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Ayla.

Sono in cucina che faccio avanti e indietro senza sosta. Sono troppo agitata. Tra due ore devo essere davanti a quella vecchia fabbrica, per incontrare questo famoso personaggio e dargli il riscatto. 

Ho i nervi a mille, non so cosa succederà, spero solo che mia madre e Jarred stiano bene e che finalmente quest' angoscia finisca oggi stesso. 

In questi tre giorni ho avuto modo di conoscere più a fondo Lane. Mi ha raccontato di non aver mai conosciuto suo padre perchè morì poco prima che lui nascesse. Mi ha anche raccontato il suo primo amore, Sally. Mi ha detto che è morta e poi non ha più continuato. Si è vista la tristezza nei suoi occhi quando me lo ha confessato. Cosi per rassicurarlo gli ho detto che quando se la sarebbe sentita me lo avrebbe raccontato. 

In fondo non siamo cosi tanto diversi. Anche lui ha perso l'amore della sua vita, come me. Quindi posso capirlo benissimo. So esattamente cosa si prova e so che non è facile uscire dal tunnel. Eppure io e lui lo stiamo facendo, insieme. 

Per stasera gli ho inventato la scusa. Ho detto che dovevo studiare e che ci saremmo visti domani mattina. Non voglio che sappia niente, risolverò questa cosa da sola una volta per tutte. 

Ormai è arrivata l'ora di andare, cosi mi infilo la giacca e mi avvio verso la mia macchina per poi partire verso la mia destinazione. 

Dopo finalmente quindici minuti arrivo davanti a questa dimora arrugginita, mi sembra di essere in un film horror e mi stanno salendo i brividi. 

Prendo la borsa dai sedili posteriori e scendo velocemente in attesa che qualcuno venga a prenderseli per poi ridarmi la mia cara famiglia indietro. 

Vedo da lontano dei fari farsi sempre più grandi.

Una macchina, anche piuttosto grossa. 

Le porte dell'auto si aprono e intravedo due corpi con i volti incappucciati.

Dall'aspetto del corpo sembrano proprio un uomo e una donna. 

Si avvicinano e comincio a parlare.

-Qui ci sono i soldi, ora liberate mia madre e il suo compagno- indico la borsa.

-Oh cara, non è cosi facile come pensi- la donna si avvicina e mi mette un cappuccio in faccia per poi farmi salire in macchina.

-Dove mi state portando??- urlo

-Da tua mamma, se stai zitta- e a quelle parole chiudo la bocca.

-Tesoro, prendi la macchina di questa ragazzina e portala al covo, è nuova e vendendola ci faremo un bel po di soldi- sento l'uomo ordinare alla donna. Sento solo il motore della macchina ma non riesco a vedere assolutamente niente.

Dopo mezz'ora finalmente la macchina si ferma. Sento una mano possente stringermi il braccio con forza trascinarmi fuori. 

Poi finalmente mi ritrovo davanti una vecchia casa abbandonata. 

Ma, ma questa è.... è la casa inquadrata  nel monitor a casa di July! Penso tra me e me. 

Non ho tempo di pensare ad altro che subito un conato di vomito improvvisamente si impossessa del mio corpo e rigurgito tutto ciò che ho nello stomaco. 

Tutte queste cose non fanno bene, il nervoso non fa per niente bene. Ed io lo sono. Sono sul punto di una crisi. 

Vengo trascinata dentro ad uno stanzino buio, sembra una cantina. Mi fanno cenno di andare contro il muro e d'istinto mi accovaccio a terra perchè mi sento completamente senza forze. Non so cosa mi stia succedendo. 

-Oh, guarda un po chi c'è qui!- vedo la porta aprirsi e davanti una figura di donna alta e n appena capisco chi è mi si gela letteralmente il sangue..

-Ros?- urlo per farmi sentire. 

-Si tesoro, sono proprio io- rise

-Tu, tu hai rapito i miei genitori??- le dico sconvolta

-Proprio cosi, e non sai ancora tutta la storia, ma presto te la racconterò- dice avvicinandosi al mio viso.

-Lane, Lane lo sa?- Ti prego di di no, non sopporterei se lui fosse coinvolto in questa storia.

-No, il tuo grande amore non sa niente, stai tranquilla- sussurra assumendo un'espressione triste sul viso.

Non ho la forza di pronunciare più parola e porto i miei occhi al pavimento.

-Non sai ancora molte cose, ma conosco qualcuno che è disposto a raccontartele. Ashley vieni qui, sicuramente Ayla sarà felice di rivederti- dice indicando un'altra figura femminile nascosta dietro ad una colonna buia.

Appena il viso si scopre alla luce mostrandosi a me, rimango paralizzata.

Non posso crederci, è un incubo, vi prego svegliatemi!

-Hai sentito la mia mancanza?- e a quella voce tutti i miei dubbi diventano certezze.


Innamorarsi ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora