Calitolo 30 ~ "Hi" - "Oops!" l'inizio

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Appena apro gli occhi stordita, sento un peso sulla mia pancia.

La luce filtra attraverso le persiane ancora chiuse, illuminando di poco la sala.

Cerco di muovermi dalla posizione in cui sono, ossia seduta mezza svaccata sul divano, ma sono bloccata dalla testa di Harry che sta steso sul divano appoggiato al mio basso ventre e dorme come un angelo.

Evidentemente ieri sera non ho retto e lui mi ha riportata a casa, poggiandomi sul divano in modo da farmi sedere. Però sono scivolata per metermi comoda, e mi ha messo i piedi su un poggiapiedi e poggiato sopra una copertina.

È una cosa dolcissima.

Ammetto che nessuno lo aveva mai fatto, ed è strano per me...

A parte che non ho mai avuto un vero ragazzo, forse alle medie ma storielle così.

In seconda superiore avevo un ragazzo, ci tenevo a lui.
Poi però è morta mia sorella, lo avevo un pochino allontanato e i miei sono caduti in depressione.
Il primo mese è stato disastroso, perciò ho iniziato a fare quello sporco lavoro. Ma prima di iniziare ho dovuto lasciarlo, anche se era come se non stessimo più insieme.

Era un ragazzo molto dolce, però eravamo un po' piccoli.

È stato il primo a farmi provare cose che non avevo mai provato prima.

Harry apre un occhio non appena cerco di spostarmi da lui, ma lo richiude subito.

Lo lascio riposare, dato che sono ancora le 8.

Apro le persiane per far entrare la luce, vado in camera mia e scelgo dei vestiti.

Faccio una doccia, metto dei jeans e una maglia, asciugo i capelli e passo la piastra.

Faccio una lavatrice cercando di capire come funziona mentre aspetto Harry per fare la colazione.

Preparo i pancakes e le crepes e scaldo due tazze di latte macchiato.

Nel frattempo si svegliano le ragazze e mangiano i miei pancakes, così dovrò prepararne altri.

Faccio anche dei muffin e sono le 10.30 quando Harry si sveglia.

Nel momento in cui si sveglia suona il campanello.

Vado a vedere chi è, appena apro la porta trovo Anne che mi saluta e mi porge una torta ancora calda.

La faccio entrare dirigendomi verso la cucina.

"Harry eccoti! Sono stata in pensiero per te, non mi hai detto niente!" Dice Anne.

"Mamma ho 18 anni ti prego" si lamenta Harry.

"Ah povera me!" Esclama Anne.

"Anne vieni a fare colazione con noi, ho fatto dei muffin e dei pancake, purtroppo le ragazze hanno quasi spazzato via tutto e poi sono sicura che la tua torta sia favolosa!" Dico mentre inizio a tagliare la torta dall'aspetto magnifico.

Tutti ne mangiamo un pezzo, e appena finiamo suona di nuovo la porta.

Anne ne approfitta per andarsene, dato che deve andare al lavoro.

Apro la porta e trovo Niall tutto sorridente che chiede di entrare.

Lo faccio accomodare e incontra Harry. La loro espressione cambia subito.

Forse Harry è arrabbiato perché Niall mi ha portata a casa sua e fatto dormire con lui, ma gli ho chiesto io di farlo e poi gli ho chiesto scusa.

E Niall non so perché abbia cambiato espressione, fatto sta che si è accorto della tensione ed è andato a salutare Harry col loro saluto credo.

Harry rimane impassibile nonostante ricambi il saluto.

Niall si siede sul divano di fianco a me mentre Harry si siede sulla poltrona, iniziando a porgere domande a Niall tipo "che ci fai qui?"

Mi sento davvero a disagio, ma per fortuna scendono le ragazze pronte per uscire credo.

"Hey hey hey carucce dove credete di andare?" Chiedo mentre cercano le chiavi della macchina che io ho gelosamente conservato.

"Ehm a cercare un lavoro Mia!"
Rispondono quasi all'unisono.

"Bene bene, proprio ora che sono le 11.30? Non è un pochino tardi? Tra poco si mangia ragazze!"

Appena ho pronunciato la parola "mangia" Niall si è buttato per terra ed è strisciato fino alla cucina.

Tutte noi guardavamo come per dire 'che diamine sta succedendo?' Ma alla fine siamo scoppiati in una risata, Harry ci ha raccontato le figure di merda che faceva quando sentiva la parola 'cibo' e non vedendolo tornare abbiamo trovato un Niall ai fornelli che apriva sportelli a caso per cercare la pasta credo dato che la pentolona già l'aveva trovata.

"Niall sei davvero un ottimo cuoco!" Affermavano le ragazze, giusto per farsi notare, come al solito. Beh io conrcordo sul fatto che è bravo in cucina e davvero stupendo, ma il fatto che le ragazze ci provino mi da forse un po' fastidio...

È strano, quando ci provano con Harry non mi da così fastidio...

Forse perché so che ad Harry non interessano...

Si ma Harry ha baciato Luna, come faccio ad avere questa sicurezza?

Torno sulla terra non appena sento le ragazze chiedermi di uscire.

"Si beh ma prima aiutatemi a sparecchiare e a lavare i piatti!"

"Harry, Niall, volete venire anche voi? Volevamo fare un giretto per London city!" Squittisce Samantha. Se non fossero mie amiche le odierei ma gli voglio troppo bene per insultarle anche se... anche se non lo so.

"Volentieri" risponde Niall
"Io beh..." inizia Harry che viene interrotto da Luna
"Se non vieni come facciamo, non conosciamo il posto!"

Ecco, forse questa volta sono un pochino gelosa di tutti e due...

Questa confusione mi fa venire il mal di testa.

"Ma come ci arriviamo a Londra se siamo in sette?" Si preoccupa Sarah.

"Pullman!" Rispondiamo tutti.

Harry's pov

Niall mi sta rovinando la giornata. Lui è più spigliato, e si vede che ci sta spudoratamente provando con la mia ragazza. Beh si, lei. Se non lo conoscessi potrei dire che ci sta provando anche con le sue amiche, ma so perfettamente che fa parte della sua natura.
Se solo Mia sapesse quello che ha fatto fin ora il biondo...

Il viaggio in pullman è abbastanza silenzioso, o perlomeno, io e Mia siamo silenziosi, le ragazze parlano con Niall che a volte si rivolge a Mia e lei gli sorride. Ma è un sorriso finto non lo capisco.

Stiamo girando da tre ore e ancora non sappiamo dove andare.

Provo a mettere google maps per cercare quello che vogliono, ossia la casa degli m&ms mentre camminiamo, ed è a quel punto che succede qualcosa che scombussolerà qualcosa in me, mettendo bene in chiaro molte cose.

Le ragazze entrano in un bar, io resto fuori troppo intento a smanettare col mio cellulare.

Un ragazzo che distribuisce volantini inerenti ad un concerto che mi chiama con un "hi" detto con un accento strano e rabbrividisco, forse spaventato e colto all'improvviso, o forse per la sua voce così.... soave se così si può descrivere. Mi giro dostratto facendo cadere il telefono, dicendo "oops!" e non so se avrei mai dovuto farlo.

Non riesco a parlare, a quanto pare nemmeno lui.

Ecco, vi spiego brevemente perché:
Moro, alto quasi quanto me, magro, bretelle maglia a righe rosse, risvoltini ai jeans denim stretti fino a metà caviglia.
Forse non vi dice niente, ma aspettate, ho dimenticato due particolari in cui mi sono perso perdutamente per circa cinque minuti: occhi azzurri profondi e sorriso brillante come le stelle, forse anche di più.

Non so come descriverlo, ma vorrei tanto essere in lui.

A distrarmi sono le ragazze che mi chiamano per cinque volte. Solo alla sesta distolgo lo sguardo e mi sveglio dal mio stato di trans.

E lui inizia a parlare, di nuovo quella voce, di nuovo quell'accento...

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