capitolo 31 ~ almost gay

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Harry's pov

"Ehm ehm, ra-ragazzi, vi, vi, vi vo-levo d-dire, domeni-ca, domenica sera ci sarebbe una specie... un, un concerto si, un, un co-ncerto di beneficienza" e si incantò, su di me, mentre io già sognavo su di lui.
Cercai di prestare attenzione a cio che diceva ma lo fissavo talmente intensamente che probabilmente lo mettevo in soggezione. Ma lui non ha distolto per un attimo i suoi occhi dai miei, capisco perché non riusciva a parlare anche se io non lo stavo seguendo, ascoltavo la sua voce penetrante come una fan la voce del suo cantate preferito.

Lui è il mio cantante preferito anche se fino ad ora l'ho solamente sentito parlare.

"E si, si terrà qui, vo-volete venire? Ecco i volantini"
E li distribuì a tutti partendo dalle ragazze, poi a Niall e poi infine a me. Ma, distrattamente, non afferrai in tempo il volantino che cadde a terra ed entrambi ci abbassammo senza mai staccarci gli occhi di dosso.

Mi sfiorò il dorso della mano con un dito mentre prendevamo il volantino e sentii lo stomaco in subbuglio quasi affondare e brividi percorrermi la schiena. Lui si mosse come se avesse appena preso la scossa, era quello che avevo appena percepito io.

Fissai il suo addome attraverso il pezzo di maglia a righe piuttosto attillata che usciva dalla giacca e ne rimasi quasi ammaliato.

Non si vedono gli addominali ma mi piace troppo il suo fisico.

Che ti succede harry?

Ah non lo so.

Non riuscii a togliergli lo sguardo di dosso, ma provai a guardare Mia che stava parlando.

"Oh certo verremo! Mi presento, sono Mia Ray" gli porse la mano e improvvisamente sentii un nodo allo stomaco, mentre si toccavano sentivo una specie di... Gelosia?

Non so spiegarmi, nessuno mi ha mai spiegato i sentimenti cosa fossero, per quanto mia madre mi abbia dimostrato affetto io non so quali siano sentimenti.

Amore, odio, gelosia, felicità, tristezza e depressione non saprei distinguerli.

"Pia-cere, Louis Tomlinson" e fu qui che mostrando il suo sorriso smagliante mi persi compleatamente.

Era come se fossi attratto da lui, ma non era solo attrazione.

Era una scoperta, un ragazzo che non avevo mai visto prima nemmeno nei miei sogni, talmente superiore che non lo avevo mai immaginato, qualcosa di prezioso da ammirare e scoprire in ogni suo angolo.

Era qualcosa di fantastico, la mia scoperta.

Le ragazze si presenzarono tutte porgendogli la mano, Niall compreso, il quale fece il cretino come al suo solito...

Ed ecco che venne il mio momento.

Toccarlo, di nuovo.
Beh prima ci eravamo solo sfiorati e abbiamo preso la scossa, ora che ti tocchiamo saltiamo in aria?

"Harry, Harry Styles pia-piacere"

I suoi occhi si illuminarono appena sentì il mio nome per chissà quale motivo.

Mi piaceva questa magia e quasi mi dimenticai di ritirare la mano.

La sua mano era così morbida e liscia, piccola in confronto alla mia grande.

"Allora ci vediamo domenica, ci conto!" Concluse Louis non sapendo cosa dire.

Ci allontanammo e tornammo alla nostra gita.

Gli m&ms ci stavano aspettando!

"Harry"

Mi sento chiamare.

Tre volte.

Questa voce mi è familiare...

È tanto che non la sento.

Mi è mancata.

Aspetto a rispondere, voglio risenire quella voce.

"Harry ascoltami"

Questa volta piagnucola.

"Devi ascoltarmi. Tu e la mamma siete in pericolo. Harry non spaventarti amore mio, stai sognando ma non è un sogno qualunque, bensì un avvertimento. Non spaventarti, sono io, Gemma. Ti avevo promesso che non vi avrei lasciati. Ed eccomi, sono tornata ora che mi è possibile. Sentimi attentamente.
Tra qualche giorno conoscerai il nuovo fidanzato di mamma.
Beh lui non è la persona che crede la mamma. Non lo dico per gelosia.
Tu devi stare attento, lui è..."

Non sento più.
Niente.
Niente completamente "Gemma!"Urlo.


"Gemmaaa"

Niente
Non risponde.

Dopo una lunga attesa torna.

"Harry"
Mi chiama

"Harry svegliati"

E qui mi accorsi di non star più sognando

Mi svegliai con le lacrime agli occhi sconvolto da ciò che era appena accaduto.

Questo sogno sembrava così reale che pensavo di non aver dormito.

Non mi era mai successa una cosa del genere, ma soprattutto non mi era mai successo di sognare Gemma prima d'ora.

E forse è questo che mi ha sconvolto.
Rivedere Gemma.

Avevo quasi dimenticato il suo viso.
Le foto me lo tenevano vivo in mente ma non avevo più veri ricordi con lei o di lei.

Non so cosa fare a proposito del sogno, Gemma non mi ha spiegato chi è lui e cosa dovrei fare e non posso sapere chi è lhi veramente.

"Harry tesoro perché piangi?"

Mi chiese mia madre con l'espressione più dolce di questo mondo.

"Mamma"
Non riuscii a continuare.

Non sapevo se dirgli qualcosa o no, ma soprattutto non sapevo che dirgli.

"Ti ho sentito chiamare Gemma, che è successo?"

Dovevo dirgli tutto?

Era davvero necessario allarmarla?

Ecco questo poteva danneggiarla probabilmente, quindi cosa avrei dovuto fare?

Se io le avessi raccontato tutto e lei mi avrebbe creduto, avrebbe lasciato il tipo che poteva farle del male.

Se io non le avessi detto niente mi sarei ritrovato da solo in una lotta.

E quanto poteva convenirmi?

Non lo so, però io devo proteggere mia madre, è come un fiore delicato, come se i nostri ruoli si fossero invertiti; io il padre protettivo e lei la bambina da proteggere. Ero stato educato per questo, purtroppo lei non ha avuto l'uomo che doveva svolgere questo lavoro di protezione nonostante se lo meritasse e tocca a me farlo perché lei deve essere protetta.

E infatti fu questa strada che scelsi, la lotta solitaria.

Alla fine da quando Gemma non c'era più ero solo contro tutto, contro tutti.
Ero comunque riuscito a sopravvivere, anche da solo.
Probabilmente Gemma mi lanciava qualche aiuto, o perlomeno questo mi piaceva pensare e credere, cioè che lei mi sia stata sempre vicina dopo tutto.

Quindi, solo o no io ce la farò. Per mia madre, per mia sorella, per me.

Per tutti.

Ma presto non fui più solo...

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