capitolo 9 ~ ιℓ ℓιтιgισ.

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Bene, oggi dovrò dire ai miei genitori della mia partenza.

Non ho idea di come la prenderanno... spero bene perché non ho intenzione di litigarci...

Gli dirò che gli manderò un sacco di soldi ogni mese, così li convincerò.

Scendo le scale e il solito odore di erba inonda le mie narici. Sono già svegli.

Mi avvio verso la cucina ormai vuota e mi preparo un caffé. I miei genitori sono sul balcone a fumare. Appena rientreranno gli parlerò. Nel frattempo cercherò di svegliarmi...

Appena tornano dentro, mi accorgo che anche loro, stranamente, oggi sono allegri. É strano perché litigano spesso... ma ora no, e la cosa mi piace! In questo modo sarà più facile parlarci...

Appena tornano dentro, vado verso di loro per tirarli in un abbraccio. Si, é vero, non sono molto da abbracci e soprattutto non ne do mai ai miei familiari, ma penso di poter fare un'eccezione stavolta.

"Buongiornoooool!" Quasi urlo nelle loro orecchie.

"Oh, buongiorno! Come mai tutta questa euforia?!" Mamma é allibita.

"Già, non sei mai stata una ragazza 'baci e abbracci', come mai questo cambiamento stamattina...?" Risponde papà.

"Beh, ho una buona notizia..." introduco.

"Avanti, di che si tratta?" Mamma cerca di non far vedere che é impaziente di sapere la mia notizia.

"Bene, ieri sera ho vinto una sfilata di moda..."

"Che sfilata?" Mi interrompe papà.

"Nulla di che, una di quelle solite sfilate al Rock Island... comunque, il premio era..."

"COSA" vengo interrotta nuovamente ma stavolta da mia madre.

"Fammi finire! Stavo dicendo, il premio era una casa enorme a New York, già arredata, ecco la foto" mostro il volantino con la foto della casa e i miei spalancano gli occhi.

"Sei sicura che non sia una truffa? Voglio dire, é troppo bello per essere vero..." ecco papà con le sue paranoie.

"No papà, guarda, le chiavi della casa!" Mostro le chiavi e indico una ad una che serratura aprono e a loro brillano gli occhi.

"Eee..." finisco la sorpresa.

"Eeee cosa? Che altro devi dirci??" Mamma é proprio euforica.

"Tre biglietti di sola andata per arrivare all'aeroporto di New York... non male vero?!" Sembrano scioccati!

"Su, dai, rispondete!" Cerco di riportarli alla realtà. So che avevo detto che volevo andarci con le mie amiche, ma non voglio ci rimangano male nel caso volessero venire anche loro...

"Beh, siamo molto fieri di te tesoro!" Papà quasi mi fa piangere. L'ultima volta che me lo disse é stato alla recita delle elementari.

"É molto bello, ma sai che non possiamo muoverci di qui io e tuo padre. E poi tu come farai? E la scuola? Capisci che é complicato..." uffa, vogliono mettermi i bastoni tra le ruote. Ma non ce la faranno, non con Mia Selene.

"Se non potete venire le mie amiche verranno con me. La casa é abbastanza grande da starci tutte. E la scuola, beh, pare ce ne sia una enorme lì, ma io pensavo di finire quest'anno qui e andare lì per l'università, dato che faccio le lingue." Cerco di zittirli.

"Ma sei troppo piccola per andare a vivere da sola, in un altro paese per giunta!" Quanto odio in questo momento mio padre.

"Troppo piccola?! Certo. Sono troppo piccola per andare a vivere da sola. E non sono troppo piccola per fare la prostituta?! Per guadagnarmi da vivere e per mantenervi? Non vedete quanto siete egoisti? Io voglio andarmene di qui. Non voglio più prostituirmi per vivere. Voglio avere un lavoro dignitoso, non voglio più essere giudicata per quello che faccio. Voglio continuare i miei studi, per poi potermi laureare per poi poter trovare un lavoro decente! Non voglio continuare a vivere così. Sono stanca. Anche io ho dei sentimenti. Voglio crearmi una famiglia, ma questo presente non me lo permette e dubito che me lo permetterà quando sarà passato. Chi mai vorrebbe una troia che ha visto più cazzi che soldi?! La gente non capirà mai perché lo sto facendo, e dicendogli che lo faccio soprattutto per pagarvi la roba non aiuterà. Mi avete rovinato la vita e mi state tarpando le ali. Sapete che vi dico?! Tra poco compirò 18 anni e andrò a New York per non tornare più qui. e guai a voi se osate venire da me o provare a chiedermi altri soldi. Mi sono rotta di fare la prostituta, quindi non lo farò più. Imparerete a non farvi più se necessario." Detto questo, corro in camera mia e mi vesto. Le parole dure che ho appena detto mi rendono fiera di me. Dovevo dirglielo. Forse sono stata un po' brusca, ma dovevo farlo.

Non sono pentita no.

Esco con l'intento di comprare una nuova scheda telefonica. Ho deciso di cambiare numero in modo che i miei vecchi clienti non possano più disturbarmi.

É incredibile quanto abbia guadagnato con la mia verginità.

Avevo 15 anni e fu con un uomo di mezz'età. Fece male, ma per fortuna avevamo il lubbrificante che riuscì ad attutire il dolore. Mi pagò 130000 euro, e ne ho tenuti un po' da parte. Dissi ai miei che guadagnai solo 50000, i modo da tenere il resto. Da lì in poi, iniziai a risparmiarne un po'. Ora ne ho 1000000, quindi potrò cavarmela da sola fino ai miei 18 anni, cioé quando mi trasferirò.

Appena tornata a casa ho bruciato la vecchia sim e ho preso il telefono nuovo. Ne ho dovuto comprare uno perché ho voluto cambiare tutto, quindi via le telefonate, i messaggi perversi, tutto. Ho preso un telefono costoso, ma non ho potuto farne a meno. Non credo che questo intacchi con il fatto che i soldi non potrebbero bastarmi. Alla fine ho usato solo 600 euro perché il telefono era in offerta. Altrimenti costava 800... mannaggia agli iphone!

Dico tutto alle mie amiche mentre le chiamo, e loro accettano le mie condizioni. Tra cinque mesi esatti ce ne andremo.

La scuola la continuerò lì, ho già fatto l'iscrizione a partire dal secondo quadrimestre e ho già pagato la metà della retta. Ho deciso tutto. Me ne vado e basta.

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