Capitolo 11

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Capitolo 11

Lunedì

Il giorno che Ashton odiava di più. Ciò non significava solo che doveva alzarsi presto e andare a scuola, ma significava anche che doveva andare incontro al suo solito incubo. Tutti i soprannomi, provocazioni, venire picchiato, iniziavano di nuovo e continuare per l'intera settimana.

Ashton odiava come il fine settimana sembrava volare troppo velocemente, mentre i giorni settimanali sembravano durare per sempre, era ingiusto.

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Dopo essersi vestito ed essere uscito da casa sua, Ashton camminò verso la fermata dell'autobus, tirando la manica come era solito fare.

Si appoggiò al cartello dello stop, prendendo respiri profondi. Dalla coda dell'occhio video un ragazzo alto e magro avvicinarsi verso di lui. Ashton riconobbe immediatamente il biondo e cercò di non sorridere.

Nonostante Ashton avesse una cotta per lui, non poteva mostrare nessun'emozione perché ti rendono debole e quando le persone notano che le stai mostrando ti fanno del male.

"Ehi Ash", il biondo sorrise abbracciandolo. Ashton non ricambiò l'abbraccio. Il fatto non era che non gli piacesse, solo che non era abituato ad essere abbracciato. Luke notò come le sue braccia stettero al loro posto invece di ricambiare l'abbraccio e si allontanò.

"Tutto okay? Ho fatto qualcosa di male? Ti sei fatto del male?" Luke sussurrò l'ultima parte mentre prendeva le sue braccia e tirava su entrambe le maniche, non trovando dei tagli freschi.

"S-sto bene, Luke", Ashton annuì leggermente. Non era neanche certo di star bene. Non era triste, ma certamente non era neanche felice. Intontito sembrava l'unica parola che poteva davvero descrivere come si sentiva.

Luke annuì leggermente ancora non totalmente convinto che stesse bene, ma cercò di dimenticarsene mente entrambi aspettavamo che arrivasse il bus. C'era un silenzio imbarazzante, che Ashton trovava rilassante, mentre Luke pensava che il silenzio lo stesse lentamente soffocando e iniziò ad agitarsi cercando di intrattenersi.

Luke cercò di fare piccole conversazioni con il ragazzo. Alcune erano un successo ma duravano solo pochi minuti.

Ashton non capisce come una persona possa essere così energica, visto che lui era perennemente esausto. Per Ashton, Luke sembrava sempre allegro e felice, che era uno dei suoi obbiettivi di vita. Luke era un ragazzo giovane e curioso che confondeva Ashton.

Come può una persona essere così felice qui? Come può una persona essere felici per la vita quando non c'è nulla di buono in essa? Ashton era conosciuto perché fingeva sorrisi, ma in fondo, era una persona triste. Aveva cicatrici sia fisicamente che mentalmente a causa di tutti gli avvenimenti che l'hanno fatto soffrire, ma teneva tutto nascosto.

Ashton sapeva che se mostrava emozioni qualcuno sarebbe riuscito a fargli del male. Poteva anche non essere tanto informato sul fatto, ma era certamente saggio. Sapeva gli alti e i bassi della vita, sapeva che non importava a nessuno, ecco perché non si era mai affezionato a qualcuno. Un'altra ragione per cui era sempre solo.

Ashton si era perso nel suoi pensieri e non notò il veicolo giallo di fronte a lui. "Ashton!" Luke schioccò le dita davanti alla sua faccia, facendolo sobbalzare e tornare alla realtà. Ashton entrò dentro il bus e velocemente prese un posto vicino alla finestra. Luke lo seguì, sedendosi accanto al riccio.

Suicida ➳ Lashton [italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora