Capitolo 13

512 63 38
                                    


Capitolo 13

Mentre entrambi i ragazzi si avvicinavano verso la casa degli Hemmings, Luke ogni tanto guardava il ragazzo al suo fianco.

Luke posò la mano sulla schiena di Ashton, guidandolo verso casa. Arrivarono davanti alla casa e Luke aprì la porta.

Essendo un gentiluomo, tenne la porta aperta per far entrare Ashton, che arrossì a causa del suo gesto. Ashton borbottò un 'grazie' mentre si incamminava dentro, Luke dietro di lui.

Le cose erano diverse quando Ashton entrò. Ashton notò che i suoi nervi non erano potenti come la prima che entrò in quella casa. Esitò, ma non quanto la prima volta. Stava lentamente prendendo confidenza in quella casa.

"Luke sei tu?", sua madre lo chiamo da ciò che sembrava la cucina.
"Sì, sono con Ashton!, Luke urlò da dietro Ashton.

Luke portò Ashton dentro la cucina dove stava Liz. "Ciao Ashton, è bello rivederti qui ancora. Vedo che sei davvero legato a Luke", gli offrì un sorriso gentile.
Ashton annuì leggermente, sorridendo.

"Staremo in camera", Liz annuì. "Okay, sto portando Ben e Jack a una festa, volete venire?" Liz chiese.

In quel momento c'erano panico ed esitazione sulla faccia di Ashton. Sapeva che in una festa ci sarebbero state tante persone che l'avrebbero giudicato e preso in giro. Non gli era mai piaciuto incontrare o stare con nuove persone. Luke notò la sua faccia spaventata e rifiutò l'offerta della madre.

Luke prese la mano di Ashton ancora una volta e lo portò nella sua camera. "Fate da bravi ragazzi! Torneremo fra qualche ora!"

Luke si coricò sul suo letto. Ashton rimase in piedi davanti alla porta mentre giocherellava con le dita. Luke indicò il posto vuoto nel letto. "Vieni qui, non essere timido." Luke sorrise dolcemente. Ashton annuì leggermente e si avvicinò verso il biondo.

Ashton poggiò il suo piccolo corpo affianco di quello muscoloso di Luke. Luke si tolse le scarpe e fissò il ragazzo al suo fianco. Avvolse un braccio attorno a lui, stringendolo forte.

"Sei a tuo agio?" Luke disse dolcemente, lasciando un po' la presa. Ashton annuì e posò le sue mani su quelle di Luke.

"Sto bene", Ashton sussurrò.

Luke passò le dita fra i suoi capelli, facendolo rilassare.
"Luke?"

"Sì Ash?"

"Ti importa davvero di me?", Ashton disse chiudendo gli occhi, impaurito di cosa potesse dire. Ashton era sempre il tipo di persona che si aspettava il peggio mentre in realtà non c'era nulla di negativo che potesse succedere.

"Certo, perché non dovrei?", Luke chiese curioso.

"Non so, non tante persone lo fanno." Ashton sussurrò, guardando il pavimento. "Ai miei genitori non importa e non ho altre famiglie a cui rivolgermi."

"Beh hai me, Ashton. Hai bisogno di sapere che io ci sarò sempre per te quando hai bisogno di qualcuno con cui parlare. Sarò felice di aiutarti quando hai bisogno di una mano." Luke posò l'indice sotto al mento di Ashton, facendogli incontrare il suo sguardo.

"Sarò sempre qui per te", Luke sussurrò, fissando gli occhi color nocciola di Ashton. Ashton fece lo stesso, guardando i suoi occhi blu. Ashton poggiò la testa sul petto di Luke, rilassandosi mentre sentiva il suo respiro e anche il suo battito cardiaco.

Ashton si avvicinò al petto di Luke. Un sentimento familiare attraversò Ashton. Era lo stesso sentimento che gli veniva quando stava vicino a Luke. Però non sapeva cosa significasse. Tutto ciò che sapeva era che gli piaceva sentirlo. Lo faceva sentire felice. Lo proteggeva da tutti i suoi pensieri e sentimenti orribili.

Ashton notò che quei pensieri apparivano solo quando era solo. Arrivavano quando nessuno era vicino per aiutare. Ma nonostante tutto Ashton fingeva che tutto andasse bene. Il suo sorriso falso provava tutto.

Ma adesso che Ashton aveva qualcuno a cui importasse di lui aveva una piccola speranza che le cose potessero andare meglio.

"Stai bene?", Luke lo fece tornare alla realtà. "Non so come risponderti", Ashton sussurrò, guardando il muro.

"Che intendi?"

"Non so se sto bene. Agisco come se lo fossi, ma non mi sento bene." Ashton ora guardava il pavimento. "Non so più nulla." In questo momento Ashton stava cercando di non piangere.

"Ashton.. Stai bene?", Luke chiese ancora una volta. "Sto bene", Ashton sussurrò senza mostrare alcuna emozione.

"So che menti."

Ashton rimase silenzioso. Sapeva pure lui che fosse una bugia ma non avrebbe mai pensato che qualcuno lo notasse. "Non mentirmi Ashton, voglio aiutarti" Luke disse dolcemente, toccando la sua guancia.

"Non puoi aiutare", una piccola lacrima scese sulla sua guancia. "Nessuno può."

"Ma voglio provarci. Forse ci riuscirò. Nessuno lo saprà finché non ci proviamo." Le sue parole non lo convinsero. Ashton scorre rapidamente la testa. "Mi faresti del male", Ashton sussurrò. Luke lo guardò perplesso.

"Tutti quelli che hanno provato ad aiutarmi se ne sono andati e mi hanno fatto del male, più di quanto possano farlo le parole." Ashton chiuse gli occhi prima che più lacrime potessero scendere.

"Ashton, non potrei mai farti del male. Mi importa di te." Luke provò ancora ma le sue parole vennero ignorate. "Questo è ciò che tutti dicono. Dicono che gli importa, che non sono un problema, che le cose andranno meglio, che mi aiuteranno", fece una pausa prima di continuare.

"Ma poi se ne vanno" la sua voce tremava mentre sussurrava l'ultima frase. Luke mise l'indice sotto il mento di Ashton, facendogli incontrare il suo sguardo.

"Non ti lascerei mai solo, Ashton", Luke disse sincero mentre guardava i suoi occhi. Ashton scosse la testa ancora una volta. "Tutti se ne vanno Luke, presto lo farai anche tu. Non mi affeziono a te perché so che se lo faccio e te ne vai, il dolore sarà imbattibile." Ashton lasciò scendere altre lacrime.

"Ashton non posso lasciarti", Luke toccò la sua guancia, asciugando le sue lacrime.

"Perché non puoi?"

Luke realizzò. Le cose divennero chiare. Tutto sembrava cristallino. Tutto ciò che passava per la mente di Luke presto prese senso. Sapeva la ragione per cui era così attaccato al ragazzo di fronte a lui. Sapeva la ragione per cui era così protettivo nei confronti di Ashton. Ora sapeva la ragione dietro a tutto.

"Non posso lasciarti Ashton", Luke prese un respiro profondo.

"Perché non puoi?"

"Non posso lasciarti perché" Luke fissava Ashton, notando che fosse impaziente.

Luke allora prese la sua decisione.

"Non posso lasciarti perché ti amo"

————

SENTITE LE MIE LACRIME E LE MIE GRIDA?

Suicida ➳ Lashton [italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora