Capitolo 26"Luke f-fermo! N-no!", Ashton urlò, le sue braccia davanti alla faccia in segno di difesa.
"Perché dovrei? Ti meriti tutto questo!"
"Non essere come mio p-padre, per favore Luke", Ashton balbettò per poi urlare quando il pugno di Luke venne a contatto con il suo stomaco, facendolo scoppiare in lacrime.
"Ashton smettila di piangere!"
"Ashton!"
"Ashton svegliati!", Michael urlò, scuotendo il ragazzo.
Ashton si svegliò, il cuore in gola mentre prendeva profondi respiri. "Ash, che succede?"
Quando Ashton stava per parlare, il suo labbro inferiore iniziò a tremare mentre le lacrime gli rigavano il viso. "Oh Ash", Michael disse abbracciandolo.
Ashton singhiozzò sul petto di Michael mentre lui strofinava le mani sulla sua schiena, cercando di calmarlo. "Ashton, puoi dirmi cos'è successo?"
"L-luke", Ashton poteva a malapena parlare mentre il nodo nella sua gola diventava sempre più grande.
"Mi stava p-picchiando, proprio come mio padre", Ashton borbottò l'ultima parte. "Come tuo padre? Tuo padre ti picchiava Ash?"
"Ogni giorno, quando mia mamma andava a lavorare-" "Lei lo sapeva?", Michael lo interruppe. "Non lo sapeva o ancora non lo sa."
"Aspetta, cosa?"
"Non gliene ho mai parlato. Non le ho mai detto che mio padre mi odiava e mi picchiava. Quindi quando se ne andò, lei pensava che fosse colpa mia. Ecco perché mi adesso mi odia."
"Ashton, non è vero", Michael asciugò gentilmente le sue lacrime.
"Ecco perché quando Luke mi ha colpito sono scappato via. Pensavo che avrebbe iniziato a picchiarmi, visto che mio padre iniziò così. Mi urlava contro per farmi zittire, darmi sberle e poi picchiarmi", Ashton sussurrò.
"Ash, devi dirlo a Luke o a qualcun altro, non è giusto." "Ma non posso-"
Ashton venne interrotto dal suono del campanello. Entrambi si voltarono verso la porta confusi.
"Ash, sei qui?", si sentì la voce di Luke dalla porta. Sembrava più calmo rispetto al giorno precedente. Michael si alzò e camminò verso la porta con Ashton dietro di lui.
Michael aprì la porta e vide il biondo. Si poteva notare la gelosia negli occhi di Luke quando vide che le braccia di Ashton erano avvolte attorno alla vita di Michael e il braccio di Michael era avvolto attorno alle sue spalle.
"Perché stai toccando il mio fidanzato?", Luke borbottò fissando il braccio di Michael che stava attorno alle sue spalle. "Luke, per favore non causare un altro litigio", Michael lo pregò poggiando un braccio sulla sua spalla.
Luke tirò via la sua mano, facendo sussultare Michael. "Non toccarmi", Luke disse per poi continuare "E probabilmente tutto questo non sarebbe successo se tu non lo avessi iniziato, Clifford."
"Luke, sto cercando di essere gentile. Ho capito che ora mi odi, ma andiamo. Siamo migliori amici-" "Eravamo migliori amici", Luke lo interruppe. "Luke per favore, rivoglio il mio amico."
Luke roteò gli occhi e prese la mano di Ashton. Ashton spostò la sua mano e sussultò. "Ash, che succede gattino?", Luke sussurrò.
"Mi farai del m-male", Ashton balbettò avvicinandosi a Michael. "Non voglio essere picchiato.. Per favore non ancora."
"Ancora?"
"Luke suo padre lo picchiava."
Luke rabbrividì mentre fissava entrambi i ragazzi davanti a lui con la bocca aperta.
"Luke, lasciami parlare un secondo con Ash. Torniamo subito", Michael disse con un sorriso mentre portava Ashton in un'altra stanza.Lo fece sedere sul letto e gli asciugò le lacrime. "Va tutto bene, promesso."
Luke si avvicinò lentamente verso la stanza. Posò l'orecchia sulla porta.
"Luke è un bravo ragazzo Ash, prometto che non ti farà del male."
"Sei sicuro?"
"Promesso, torno subito. Vado a parlare con Luke e gli spiego tutto, quindi non devi preoccuparti."
Luke si spostò dalla porta in modo da non far vedere che aveva origliato.
Michael uscì dalla stanza e si avvicinò a Luke. "Siediti", disse indicando il divano.
Luke annuì sedendosi. "Okay, ricordi quando gli hai dato una sberla-" "Lo so, non ho bisogno che tu me lo ricordi."
"Beh, suo padre iniziava a picchiarlo in quel modo." Michael disse mentre giocherellava con le proprie dita.
"Suo padre lo abusava?", la voce di Luke si ruppe. Probabilmente non aveva sentito bene?
Come poteva qualcuno solo osare di mettere un dito su Ashton?"Non me l'ha mai detto-" "Non l'ha mai detto a nessuno. Neanche sua madre lo sa."
"Michael, non lo sapevo, Io- gli ho fatto del male?"
"Non gli hai fatto così tanto male, ha solamente un livido sulla guancia, ma gli hai fatto tornare alla mente brutti ricordi Luke. Gli ho detto che non gli avresti fatto del male. Gli ho detto che tutto sarebbe andato bene." Gli diede un sorriso triste.
"Michael, perché sei così gentile con lui? Perché sei così gentile con me dopo che ti ho trattato così male?"
"Luke. L'unica ragione per cui ho fatto ciò era perché volevo proteggerti. Mi faceva male vederti mentre ti picchiavano a causa di Ash. Volevo solo che tu fossi al sicuro. So di essere stato un un idiota ma non volevo che tu stessi male. Non mi importa quanto arrabbiato tu sia con me, sono sempre qui per te." Michael sorrise leggermente. "Sono gentile con Ash perché non sapevo come fosse realmente fino a ora, è davvero un ragazzo fantastico e mi pento di avergli fatto del male. Ti rende anche felice, ed è l'unica cosa che voglio."
Luke si voltò verso Michael. "Grazie Mikey, mi spiace."
"Non devi scusarti, va tutto bene, promesso. Ora vai a parlare con Ash." Michael disse indicando la stanza dove stava Ashton.
Luke annuì e si alzò, camminando verso la stanza, bussando alla porta.
"E-entra", Ashton sussurrò. Luke aprì lentamente la porta, entrando nella stanza. Quando Ashton posò gli occhi sul biondo, il panico era notevole nei suoi occhi.
"Ash non ti farò del male, promesso. Mi dispiace per averti urlato contro e averti fatto del male gattino, non volevo", Luke baciò la sua tempia ma Ashton si spostò.
"Ashton per favore", Luke sussurrò mentre una lacrima rigò il suo viso.
"Mi spiace."
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Suicida ➳ Lashton [italian translation]
FanfictionAshton Irwin; un timido e silenzioso ragazzo sedicenne che è stato completamente consumato dalla sua depressione, ma presto smetterà di provare a nasconderla con un sorriso falso. La vita gli ha insegnato che nessuno si preoccupa, ma un giorno, quan...