Capitolo 9.

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Lali's pov.
Mi sveglio. Come ogni mattina mi preparo per andare a scuola. Dopo aver fatto colazione esco di casa, e arrivo a scuola. Vado a cambiarmi negli spogliatoi, e sapete gia chi c'è, l'oca.
Senti nana, Peter sta con me ti è chiaro?

1: nana ci chiami tua sorella. 2: puoi tenertelo caro. 3: chiudi il becco oca.
Vado in sala prove. Peter è poggiato alla colonna con dei pantaloncini bianchi, una cannottiera nera e il solito cappello in testa. Come sempre è più bello del sole.
Anche di prima mattina regna l'amore.
No cazzo! Ancora tu?! Non lo amo, ok?!
1:io sono te. 2: si invece.
No!
Ragazzi, voglio che conosciate bene il vostro partner. Oggi, non ci sarà lezione, in compenso dovrete uscire con il vostro partner. Domani, esporrete alla classe quello che avete imparato su di lui o lei. Andate pure.
Tutti si affrettano ad uscire, mentre io rimango ferma alla mia colonna e Peter a quell'altra.
Volete muovervi? Urla il prof.
Io e Peter sbuffiamo, poi lui mi si avvicina. Io rimango ferma a guardarlo.
So che sono bello, ma vogliamo andare nana?

Nana a chi?! Lo dice in un modo talmente sexy, da sciogliersi.
Dai andiamo. Mi prende per mano. Vado negli spogliatoi e mi ricambio.
Vieni. Dice Peter dopo avermi aperto aperto la portiera della macchina. Arriviamo difronte ad una villa, Peter apre un cancello con un telecomando e in un attimo ci ritroviamo all' interno.
Devo cambiarmi, vieni.
Mi tira per mano e ci ritroviamo in camera sua, c'è un letto matrimoniale nero accanto alla finestra, una scrivania accanto alla parete e più in la un grande divano di pelle nero. Credo che dietro ad una porta ci sia anche un bagno. Insomma, un vero e proprio appartamento.
Mi fermo a guardare le foto di Peter da piccolo attaccate alla parete. Ne vedo una con un bambino, che gli somiglia molto, ma non credo sia suo fratello. Peter esce dal bagno.
Chi è? Chiedo tenendo la foto in bagno. Lui sospira e si siede sul letto.
Pablo. Il mio migliore amico.

Come mai non l' ho mai visto?

Devo farti il resoconto della mia vita!? Tu sei come tutte le altre! Non devo darti spiegazioni!

Scusa. Io inizio a piangere, lo so che per lui sono come le altre, ma mi ha ferito.
No scusami tu. Mi abbraccia e mi asciuga le lacrime.
Peter's pov.
Tu sei diversa dalle altre, sei una principessa, ma anche un soldato, perchè l' ho capito che hai lottato per continuare a ballare. Io non mi staccherei mai da te. Sei la mia migliore amica.

Anche tu.

Mi fa male parlare di Pablo.

Scusa. Non lo sapevo.

Ma voglio parlartene.

Ok.

Eravamo in viaggio.

Tu e chi?

Io e la mia crew. Io stavo guidando, eravamo mezzi ubriachi, tornavamo da una gara. C'è stato un incidente. Non è sopravvissuto nessuno, tranne me e Pablo. Io me la sono cavata con qualche costola rotta, ma lui è stato in coma per più di un mese.
Sono stato vicino al suo letto ogni singolo minuto, e quando si è svegliato mi ha urlato di andarmene, che era colpa mia. Delle lacrime iniziano ad uscire.
Me ne sono andato e non l' ho più chiamato, visto, sentito.
Le mie lacrime sono sempre di piu'.
Lei mi abbraccia.
Ci sono io, va tutto bene. Dice lei.
Me la prometti una cosa?

Cosa?

Migliori amici per sempre?

Per sempre. Sorrido.
Migliori amici?! Phhf.
Si solo amici.
Dai basta piangere. Andiamo.
La prendo per mano e saliamo in macchina.
Dove andiamo?

Sorpresa, fidati di me. Dico sorridendo.
Mi fai paura quando fai quel sorriso. Io scoppio a ridere.

E tu hai una migliore amica?

Si. Si chiama Eugenia, fa parte della mia vecchia crew. Siamo cresciute insieme, siamo come sorelle, lei è l' unica di cui mi fido. Quasi gli escono delle lacrime.
Beh, guarda il lato positivo, ora io e te stiamo andando al lunapark nana.

Non chiamarmi cosi.

Ok nanetta. Dico ridendo.
Arriviamo ed entriamo, facciamo tutte le giostre. In alcune Lali mi ha stretto la mano talmente forte che quasi soffocava.
Peter! Entriamo qui. Dice indicando la cabina delle foto. Io annuisco e iniziamo a scattarci foto buffe, e lei in una mi bacia la guancia. Faccio due stampe di ogni foto e gli do le sue.
Tieni Lali.

Grazie, di tutto.

Non devi ringraziarmi.
Lei mi abbraccia. Oddio, le sue labbra. No, Peter fermo.
Mi stacco.
Si è fatto tardi. Andiamo?

Si. Usciamo dal lunapark e la riaccompagno a casa.
Domani mattina passo a prenderti, ok?

Si. Grazie per la bellissima giornata.

Di niente. Le do un bacio sulla guancia, lei ricambia e vado via.

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