Capitolo 8.

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Lali's pov.
7:00.
Mi sveglio e mi vesto. Faccio colazione e alle 7 e 30 esco di casa. Mentre cammino sul marciapiede vedo in lontananza Euge, e dietro di lei quelle due stronze di Cande e Rochi.
Che faccio, le saluto?
Aspetto una risposta dal mio subconscio, ma quando serve è muto. Continuo a camminare finchè non mi ritrovo davanti ad Euge. A lei cade una lacrima, seguita da altre, anche io inizio a piangere e l'abbraccio.
Mi manchi nanetta.

Anche tu Euge. Non sai quanto.

Ti muovi Euge?! Urlano quelle due oche.
Vaffanculo! Urliamo noi insieme. Ci mettiamo a ridere, poi mi accorgo che è tardi.
Euge io devo andare. Ciao.

Ciao piccoletta. Mi avvio verso scuola. Appena arrivata, vado negli spogliatoi a cambiarmi per la lezione del prof. Lanzani.
Entra Martina. Lali calmati, non calcolarla.
Oh guarda chi c'è! La nanetta!
Solo Euge può chiamarmi cosi. Lali calmati.
Le oche iniziano a dare noia gia dalle prime ore del mattino?
Dico uscendo soddisfatta. Entro in sala. Ci sono quasi tutti, c'è anche Peter. Entrano altre persone e la lezione inizia.
Bene, per qualche settimana lavoreremo in coppia. Le coppie le deciderò io.
Tutti iniziano a lamentarsi. A me sta bene, tanto ci sono pochissime probabilità che capiti con Peter.
Martina con Jorge. Dice il prof. Martina si alza sbuffando. Oh povera ochetta, non starà con il suo amato Peter.
Ti fa piacere, vero?
Macchè!

Mariana e Peter. Cazzo, proprio lui no!
Prof, potrei stare con qualcun altro?

No. Mi giro verso Peter, lui ha un ghigno sul viso. Me lo mangerei di baci quando fa cosi.
Wow, non credevo fossi cosi cotta.
In questo mondo non si può più neanche pensare!
Mi alzo e vado accanto a Peter. Lui mi guarda con quell' odioso ghigno. Io sono ferma li senza fiatare.
Continuerai a non parlarmi per sempre?

Scusa, non ti avevo visto. Dico io. Lui scoppia ridere, e io lo seguo.
Il prof. mette la musica, e noi iniziamo a ballare, io non violo più di tanto il confine.
Non ti mangio se ti avvicini di più. Dice Peter tirandomi a se.

Almeno per ora. Continua lui. Io gli pesto un piede e sorrido soddisfatta.
Violenta la ragazza eh?

Questo è solo l'inizio. Dico io.

Ti sta proprio bene la calzamaglia. Dico ridendo.

Si, è fashion. Continua lui ridendo. Continuiamo a ballare, il prof non ci interrompe. Finisce la musica.
Bravi ragazzi. Dovete fidarvi del vostro compagno, come hanno fatto Mariana e Peter.

Io guardo Peter e sorrido, lui ricambia il sorriso.
Vado negli spogliatoi, mi cambio e vado in mensa. Peter è seduto accanto a Martina.
Io vado al mio tavolo dove c'è gia Gaston.
Peter's pov.
Lali entra e va a sedersi al tavolo con quel ragazzo. E se stanno insieme?
Geloso il ragazzo.
No! Io ho Martina, non me ne puo fregar di meno.
Certo, certo. Ma tu vuoi lei.
Non è vero! Guarda!
Prendo un po di purè dal piatto e lo lancio addosso a Lali. Lei mi guarda infuriata, si alza con il vassoio in mano e si avvicina, e me lo lancia addosso. Io prendo il mio vassoglio e lo lancio, ma Lali si scansa e finisce addosso ad un ragazzo. Quel ragazzo lancia cibo ad altri ragazzi, e cosi inizia una vera e propria battaglia di cibo. Mi sta per arrivare del riso in faccia, cosi mi butto a terra, e Lali mi cade addosso.
Ci guardiamo e scoppiamo a ridere. Le sue labbra sono cosi pericolosamente vicine alle mie, Peter non...
Baciala.
No!
Questo vuol dire che la ami, che ci tieni a lei!
No!
Mio fratello entra dalla porta, io e Lali siamo ancora stesi a terra a ridere.
Chi è stato?! Chi ha iniziato?!

Io! Dico alzandomi.

Anche io! Dice Lali.

In presidenza, ora!
Noi ci alziamo e andiamo in presidenza.
Peter ringrazia Dio per il fatto di essere un Lanzani, se no saresti gia espulso. E tu Mariana, è la prima volta che fai qualcosa di male, quindi non ci saranno provvedimenti seri. Come punizione rimarrete entrambi dopo la scuola a pulire il macello che avete fatto.
Noi annuiamo ed usciamo. Ci guardiamo in faccia e scoppiamo a ridere. Puliamo la mensa e poi la riaccompagno a casa.
Ciao Peter, grazie.

Di nulla, ciao Lali.
Vado via. Ripenso a quello che è successo oggi, a noi due cosi vicini, prima la coppia, poi la caduta. È destino?

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