33. La stanza dei ricordi

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Erano talmente tante le foto che alcune le dovetti spargere a terra, sui mobili e in più comprai dei palloncini all'elio tutti colorati e con del filo attaccai delle foto, così c'erano anche sospese per aria in tutta la stanza...

Era tutto perfetto, dovevo solo portare Kappa qui.
Anche se lei "non voleva raccordare" o non riusciva...
La questione era complicata quindi decisi di affrettarmi, sapevo che presto Tony avrebbe raggiunto la Band... E Key.
Non avevo voglia di litigare, ma il tempo mi ha giocato un brutto scherzo.

Quando arrivai, Tony era lì con Tea.

"Ritirati, non sai competere con me..."- uscirono queste parole dalla bocca di Tea-

Kappa, ne avrebbe fatto una malattia. Il suo hobby che voleva farne un lavoro, era a pena stato distrutto dal mio stesso fratello e da una sciacquetta da nulla...

...ora m'incazzo sul serio...

"LORIS, STA AL TUO POSTO!"-disse Tony avvicinandosi con l'intenzione di litigare-

Ecco, é vicino a me...
Gli tiro un destro in pieno volto e lo stendo a terra...
(Ha proprio rotto le palle)

Vedo Tea che strappa dal collo di Key la collana che gli ho regalato con la sua lettera... (K)
Le sue ultime parole famose sono state:

"Ora sono io Kappa, fatti da parte."-prese anche il suo microfono Fucsia con il soprannome (Kappa)scritto per lungo verticalmente (con le lettere una sotto l'altra) color Blu...-

Key, avrebbe reagito...
Strano che non abbia ancora detto una parola.

"Sarà meglio portarla via... Magari se ricorda, avrebbe un motivo in piú per reagire..."-pensai guardando la situazione-

L'afferrai per un braccio e la portai fuori dal magazzino.
In macchina non disse una parola così iniziai io il discorso...

"Ei, tutto a posto?"

"Si... O almeno credo..."-con lo sguardo fisso al vuoto-

"Non si direbbe, tu non sei così.
Reagiresti e spaccheresti il mondo se ti portassero via la cosa che ami di più in tutto l'universo..."

"Ma la cosa che amo di più in tutto l'universo sei tu..."-disse con un mezzo sorriso-

"Ed é qui che ti sbagli c'è un'altra cosa invece..."-dissi parcheggiando la mia macchina-

Ci fu silenzio, ma era normale.
Lei era in contrasto con se stessa...
Così entrammo in casa e lei per rifugiarsi da se stessa andò in camera sua...
Ci avrei scommesso, giuro.
Ma non poteva scappare da se stessa...non ora che ne aveva bisogno.

La seguii e piano, piano la vidi paralizzata non ancora entrata nella sua stanza a guardare quasi paurosa delle immagini di quelle foto sparse nella Camera dei Ricordi...

"Cos'é questa robaccia Loris?"

"La tua stanza dei ricordi... Se questa la chiami robaccia non sai di che parli...
Fatti un giro indietro nel tempo... Io ti aspetto in Sala."

... La lasciai da sola con i suoi pensieri...

Totale Amnesia...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora