Capitolo 8
La mattina dopo, c'era scuola, tra cui c'erano le prime interrogazioni, e io non avevo studiato molto, dato che avevo passato tutto il pomeriggio a piangere, per colpa di lui, anche se sapevo che non meritava le miei lacrime, e la sera ero sfinita, infatti mi ero addormentata solo dopo che mi aveva chiesto scusa per messaggio..Ma adesso non sapevo che fare per quando riguardava la scuola in qualche materie potevo anche cavarmela ma in altre no, decisi di contattare Elisa
"Abbiamo un problema..."
"Dici pure, anche io ne ho uno"
"Inizia tu"
"No inizia tu"
"Okay non ho studiato un cazzo! "
"Manco io! telepatia! FILONE?"
"Ahh? non ne ho mai fatto uno!"
"Principiante , ti insegno io, oggi! "
"Okay ahahahah"Bloccai, il telefono, e mi preparai, non avevo mai fatto filone, no perché volevo sembrare la studente modello, ma avevo paura di farlo, ma oggi era necessario,non potevo permettermi delle insufficienze. Così all'improvviso mi passo un pensiero, per la testa se anche Federico avrebbe fatto filone come me, ma subito scacciai questo pensiero, non dovevo pensare a lui sopratutto dopo ieri e le sue parole. Mi avvio alla fermata per prendere l'autobus, una volta arrivata mi giro e lo vedo, era li, inutile dire che il cuore mi stava per abbandonare dato che batteva come se avessi percorso la maratona, lo guardai per poi fare finta di nulla, misi le cuffie come ogni mattina, stamattina per un motivo in più, non volevo ascoltare la sua voce, ma poco dopo vedo che si gira nella mia direzione e mi vide, si avvicina e mi toglie la cuffia, per poi metterla lui al suo orecchio
"Tiziano Ferro, complimenti." disse con tono neutro
" Grazie, come mai qua?" ero sorpresa che mi stava parlando da persona civile
"Macchina dal meccanico, e motorino fa freddo.." disse spiegando senza guardarmi neanche una volta
"Ah,capito."Arrivato l'autobus, mi fece entrare per prima ero sorpresa anche di questo , mi aspettavo che si sarebbe seduto affianco a me,ma invece vidi che si andò a sedere, affianco a una ragazza, rimisi la musica, e guardai fuori, ogni tanto mi guardava, aveva sempre fatto cosi, se non mi parlava mi fissava, io non capivo questo suo atteggiamento ma con il tempo mi ero abituata e non mi importava. Una volta arrivata scesi, e andai da Elisa solo che stava parlando con Matteo.
" Ridami il telefono Matteo ora."
"No, non mi va." disse ridendo
" Ridamelo, ti faccio, male, ma male."
Quanto Elisa si arrabbiava erano cavolo per tutti quanti, anche per Matteo in questo caso
"Ma vai non ci riusciresti nemmeno" disse per poi fare una linguaggia alla sua ragazza
"Giorno, Matteo dai per favore!"dissi con tono noioso ridendo
"Giorno, oh Fede" disse guardando dietro di me, mi girai e lo vidi stava arrivando con un sorriso sulle labbra, pensai amaramente che a me non rivolgeva sorrisi così..
"Ohi Belliiiii!" disse ridendo
"Il telefono MATTEO"
" Matteeeeeo"
Guardai Matteo per poi ridere, cercava di imitare la voce di Elisa
"Matteo facciamo filone?"
"NO!!!"
Io e Elisa urlammo insieme, non era possibile non potevamo fare anche loro filone, certo stamani sarei stata contentissima di questo ma ora no.
" Perché?" Chiese Matteo
"Perché lo facciamo noi!" spiego Elisa
"Allora tutte e quattro!"
" Io entro" dissi questo per poi avviarmi verso l'entrata del cancello, proprio lui che chiede di farlo tutte e quattro insieme non ho parole, più camminavo più pensavo che non era possibile, che me lo dovevo trovare pure a fare filone , un pò di libertà, dio mio, senti Elisa avviccinarsi, con il telefono, meno male lo aveva preso, mi chiese se volevo veramente entrare, dissi di no, cosi prendemmo un'altra strada, e andammo a una piazzetta non troppo distante , ci appropriammo delle altalene , passando gran parte della mattinata, a mangiare come porche, e a prenderli in giro imitandoli,amo le giornate così, mi sentivo libera. Ma all'improvviso venne a piovere e come al solito eravamo senza ombrello, cosi iniziamo a correre sotto la pioggia ridendo, ci fermammo sotto una casa, al riparo,io ero zuppa dalla testa si piedi ,strinsi i vestiti, dopo poco, decidemmo di tornare a casa, cosi ci avviammo, e io andai alla fermata, quando vidi, delle persone, riunite che guardavano qualcosa a terra, curiosa, mi avvicinai,non lo avessi mai fatto, vidi dei vestiti familiari, e una faccia, familiare a terra, mi giro la testa,mi mantenni al braccio di una signora.
Non poteva, essere lui, non doveva, non poteva, non doveva succedere una cosa cosi, questo mi ripetevo, nella mente, mi avvicinai lentamente per paura, ma mi resi conto che tutte le mie paure erano fondate era lui, che stava disteso a terra con gli occhi chiusi , gli toccai il viso e cercavo di chiamarlo, cercando di rimanere la voce ferma..
"Federico..mi senti? rispondi, dai non fare il cretino
Federico..Fede.....Cazzo svegliati. muoviti.ora.cazzo! CHIAMATE UN'AMBULANZA! "
Urlai per poi scoppiare a piangere con lui i la braccio, non sapevo che era successo, non vedevo sangue fortunatamente da nessuna parte, lo strinsi di piu a me, come se sentisse il contatto, nel fratemppo che arrivava l'ambulanza, gli accarezzavo i capelli, cercando di farlo svegliare, vidi, Elisa e Matteo arrivare..
" Ma che cavolo e successo?" Chiede Matteo preoccupato
" Oh mio dio..è svenuto?"
Non riuscivo a parlare, piangevo e singhiozzavo allo stesso tempo " n-non l-lo so, lo trovato qua.. non si sveglia!"
"Matteo che è successo?" chiese Elisa
"Non lo so, siamo stati insieme tutta la giornata , poi ha detto mi avvio alla fermata... e ora sta qua..a terra io non capisco c'è lo giuro.."
L'ambulanza, arrivò, e decisi di andare con lui, incaricando a Matteo e Elisa di chiamare i suoi genitori e avvissare mia mamma.Mi girai a guardarlo, gli stringevo la mano, i dottori gli mettevano la mascherina con l'ossigeno, li guardai cercando di capire qualcosa, per poi dirmi che respirava e che stava per riprendere i sensi, chiusi gli occhi, pregando, all'improvviso, mi senti la mano stringere, apri gli occhi, e mi trovai lui che mi guardava spaventato, senza pensarci, mi alzai, e lo abbraccia forte..
"Sei un coglione, mi sono preoccupata tantissimo, li per terra, dio! "dissi piangendo
"Non ti liberarai di me.." disse con un piccolo sorrido sulle labbra
"Cretino" dissi per poi dargli un piccolo schiaffo sul braccio.
Una volta arrivati all'ospedale, vidi che già ci aspettavano tutti, lo lasciai con i genitori, abbraccia forte Matteo e Elisa che mi strinsero..
"Cretino, fa prendere degli spaventi enormi"
"Ehhh."
"Ragazzi potete andare se volete, io torno con mamma.."dissi sorridendo
Li salutai per poi entrare dentro, per aspettare mamma.POV MATTEO
"Io devo andare allenamenti.." dissi per poi guardare Elisa, dio quanto è bella, a volte fatico a credere che è realmente mia..
"CHEEEEE? NO!"
In questi caso invece non l'amavo tanto, scherzo amavo ogni sua piccola sfumatura.
" Antipatica di merda!"dissi per provocarla
" Coglione!"
"Cretina!"
" Ignorante!"
"Ti muovi o no? nana" dissi ridendo per poi avviarmi al motorino
"Stai calmo per okay? Ora no perché sono la tua quasi ragazza ti comporti così"
"Quasi ragazza eh?" dissi ridendo, per poi accelerare, una volta arrivata in palestra, tolsi il casco, e rimasi a guardarla
"Che c'è ora?"
Guardai il suo sorriso e poi lei, la strinsi a me per poi baciarla, ormai era diventata una parte importante della mia vita, non ne potevo fare a meno, mi era entrata dentro le ossa anzi nel sangue ovunque.POV CLARISSA
Li vidi , salire sul motorino che ancora gli urlava qualcosa contro, risi, amandoli sempre di più . Mi alzai, dovevo sapere come stava, non ne potevo più avevo una morsa allo stomaco per l'ansia bussai alla porta ed entrai, lo guardai sorrisi e vidi che mi stava per dire qualcosa
"Vieni ti devo dire na cosa.."
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Quella linea sottile tra odio e amore.
RomanceQuesta è una storia che parla di due ragazzi che erano un continuo litigare, un continuo tenersi testa, si distruggevano a vicenda, ma si amavamo, si amavano tanto. Erano strani quei due, sembravano due pazzi. Infatti erano pieni di pazzia. L'etern...