POV MATTEO
"Mamma vai tu?" chiesi sporgendomi dalla porta della mia camera, dovevo ancora prepararmi
per andare da Elisa per chiarire tutto!
"Matteo, è per te vieni!"
Scesi le scale, Federico non poteva essere perché da poco era andato via, chi cazzo era? Sbuffai, scendendo l'ultimo gradino per poi trovarmi davanti Alessandra. Avevo mille scenari in testa ma questo non rientrava da nessuna parte. Cosa ci faceva lei qui?
"Alessandra..come mai qui?"
"Volevo ringraziarti per l'altra sera, ho un po esagerato e per fortuna tu stavi li.."disse sorridendo
"Figurati, non ti avrei lasciato mai guidare in quelle condizioni! Come vanno i preparativi per il matrimonio?" chiesi, anche se in realtà non me ne fregava nulla, dovevo andare da Elisa.
"Bene grazie, ti volevo appunto.." disse per poi essere interroga dal campanello, sbuffai, per poi aprire la porta. C'era davvero qualcuno che mi voleva male a questo mondo, ma davvero.
"Oh, ho interrotto forse qualcosa?" disse per poi alternare lo sguardo da me a Alessandra.
"Elisa? Non ci posso credere, da quando tempo! Voi due non vi odiavate?" disse Alessandra
"Sono cambiate tante cose da quando quel bellissimo giorno hai deciso di andartene. Ora spiegami che cazzo vuoi dal mio ragazzo. Che in questo momento invece di parlare sta fissando il tutto come un coglione." disse per poi spingermi
"Io..dio è un incubo. Elisa devo spiegarti tutto, aspetta..hai detto fidanzato? Quindi stiamo ancora insieme?" chiesi guardandola
"Zitto." disse per poi incrociare le braccia al letto
"Forse e meglio se vado, dovete parlare a quanto vedo, è stato bello rivederti Elisa, ah Matteo poi ne riparliamo.."
"Vorrei dire lo stesso, ma non ci riesco, ah forse Matteo non sarà disponibile." disse per poi aprire la porta di casa
"Addio." disse con sorriso falso.
Ed è in questo momento che capivo il motivo per cui l'amavo, amavo la sua gelosia il suo proteggermi, il suo essere ossessiva nei miei confronti. Sorrisi guardando la scena, per poi guardare Alessandra che andava via.
"Io e te dobbiamo parlare razza di coglione." disse urlando, per poi salutare mia mamma sorridendo e correre su per le scale.
Non sarebbe stato per nulla semplice.
Sali le scale con lei, per poi entrare nella mia camera, mi misi seduto sul letto sospirando.
"Pensavo che se un giorno mi avresti tradito lo avresti fatto almeno con una di una bellezza esagerata, è bruttissima quella!"
"Eli io.."
"Che poi ha anche una voce da oca, ma non ti vergogni?" disse buttandomi le penne addosso, mi scansai per poi stringerla contro il muro.
"Tu ora mi ascolti. E ti stai zitta per una buona volta. Io non ti ho tradito non l'ho mai pensato di fare ne trovato un solo motivo per farlo. Ero uscito con Alessio, per andare in quel nuovo locale, volevo dirtelo ma il telefono si è scaricato del tutto. Comunque stavo li, e lei si è avvicinata, sono rimasto sorpreso non la vedevo da anni, era li per festeggiare il suo fidanzamento era con delle amiche. "
"Qualcuna la sposa?" disse guardandomi cercando di liberarsi dalla mia presa, risi stringendo di più la presa.
"Non mi interessa, comunque gli ho fatto gli auguri, lei si avvicinava io mi allontanavo poi sono uscito fuori perché ero stanco volevo tornare a casa, mettere il telefono in carica e chiamarti. Lei è uscita fuori, ubriaca si è appoggiata a me, mi ha baciato l'angolo delle labbra, mi sono allontanato poi mi ha chiesto di accompagnarla a casa, l'ho fatto perché era ubriaca e poi sono tornato a casa. Fine della storia."
"Tu non ci hai fatto nulla?" disse guardandomi
"No. Te lo giuro, dio sei bellissima gelosa." dissi sorridendo
"Ancora non ti ho perdonato, stava li dopo anni e tu non hai fatto nulla. Perché?"
"Perché amo te. Perché non si chiama Elisa, perché non assomiglia a te, e perché non ha il tuo carattere che è l'unico che mi tiene testa e mi aiuta a capire perché...semplicemente amo te. Non ti tradirei mai, lo vuoi capire?" dissi accarezzandole la guancia.
"Ti odio tanto, sono stata malissimo."
"La prossima volta mi ascolti!" dissi ridendo, per poi avvicinare il mio viso al suo per poterla baciare.
"Cosa fai?" chiese guardandomi
"Voglio baciarti.."
"No bello mio, questo te lo sogni, ti ho perdonato a dovrai aspettare per quello!" disse per poi allontanarsi e aprire il mio armadio per cercare una mia felpa, una volta trovata la indossa per poi mettersi sotto le coperte.
"Ho fame..hai qualcosa di dolce?"
"Si.."dissi sorridendo, per poi avviarmi in cucina
"Ah..dormo qui!" disse non riuscendo a nascondere un sorriso
"Certo amore." dissi per poi scendere giù alla ricerca di qualcosa di dolce. Lei mi apparteneva era il mio angolo di paradiso, e nessuno ci poteva dividere.POV CLARISSA
Tornai a casa, giusto un tempo per sentire il telefono di casa squillare, corsi a rispondere
"Pronto?" dissi
Nulla, non rispondeva nessuno, sbuffai per poi mettere giù, doveva essere qualcuno che si divertiva a fare scherzi, ma un po di maturità?
Andai in camera, presi il pigiama per poi infilarmi sotto le coperte, era stata una giornata stancante, sorrido ripensando a Federico e a quello che era successo tra di noi, era ancora così surreale, stavo per chiudere la porta quando senti mia mamma parlare con qualcuno in cucina, guardai l'ora era tardi chi poteva mai essere, scesi dal letto per fare un'occhiata, mi nascosi dietro il muro perché uscire con un pigiama con sopra disegnati cupcake non era il massimo, mi sporsi.
Duro un'attimo, il sangue mi si gelò nelle vene.
Non era vero.
Non era realmente in cucina.
Non poteva essere tornato.
Corsi sopra, afferrai il telefono per per poi scrivere un messaggio a Federico.
"Ho bisogno di te. Urgente."
Scrissi per poi stringermi nelle coperte, non poteva essere vero, era tutto un sogno. Guardai il telefono che aveva iniziato a squillare, risposi
"Fede" dissi prima di scoppiare a piangere
"Amore che succede? Dove sei?" Chiese allarmato
"Sono a casa." dissi singhiozzando
"Due minuti e sono da te, apri la finestra" disse per poi staccare la chiamata, scesi dal letto per aprire la finestra,lo vidi entrare da quest'ultima, lo guardai per poi stringerla forte in un'abbraccio piangendo.
"Ehi piccola, che succede?" chiese accarezzandomi i capelli
"Mamma è in cucina che parla con Papà." dissi guardandolo
"Tuo padre..ma non vi aveva abbandonato.." disse
"Si..io non lo voglio vedere, non mi interessa nulla di lui." dissi piangendo stringendo la sua maglia.
"Tranquilla ci sono io con te!" disse per poi, rimettermi sotto le coperte, lo vedi togliersi le scarpe, e il giubbino, sorridendo visto che sotto aveva il pigiama, si infilo nel letto accanto a me stringendomi forte.
"Dormi, ci sono io qui, domani affronteremmo tutto." disse baciandomi a stampo.
Mi calmai dopo poco, sentendo come le sue braccia mi stringevano a lui in modo protrettivo, lo guardai dormire, capendo ancora una volta quanto l'amavo, gli accarezzai il profilo del viso con un dito, per poi stringermi a lui e addormentarmi, con un unico pensiero avrei affrontato mio padre.
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Quella linea sottile tra odio e amore.
RomanceQuesta è una storia che parla di due ragazzi che erano un continuo litigare, un continuo tenersi testa, si distruggevano a vicenda, ma si amavamo, si amavano tanto. Erano strani quei due, sembravano due pazzi. Infatti erano pieni di pazzia. L'etern...