Settimo Capitolo

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Entrai per la prima volta in un campo di tennis, anche se non era come quello di Wimbledon, ma non potevo chiedere troppo, sentivo l'odore della terra rossa, sotto i miei piedi, avevo quasi paura di camminarci per rovinarla.  sentivo il rumore delle palline che toccavano le corde della racchetta e mi senti a casa. Salutai Elisa  che era sul asfalti, con un cartellone, anche se prima di venire gli avevo detto che non cera bisogno, dato che non era una partita! Ma ero comunque contenta, che alla fine ne aveva preparato uno, andai incontro al mio nuovo allenatore, che si chiamava Massimo era sulla quarantina, gli strinsi la mano e mi disse che potevamo iniziare, primo iniziai con dei riscaldamenti con le gambe,e poi attivò la "spara palla" ovvero dovevo  colpire la pallina che usciva da li, all'inzio ero incerta ma poi c'è lo fatta, non vi dico Elisa come urlava..Finita la lezione, mi sentivo triste, volevo continuare a giocare mi ero divertita tantissimo, ma la mia ora era finita presi  il borsone e io e Elisa decidiamo di andare a prenderci un gelato.

" Sei stata brava daaai!" Disse Elisa sorridendo
"Si, ma mi manca..." Dico con il broncio
"Chi io?"
Mi girai sentendo quella voce, ancora lui dio che nervi sembrava che ovunque andassi stava lui Federico..
"No, il mio ragazzo." Dico guardandolo con sfida
"Ma chi ti si piglia." Disse ridendo
" Il suo ragazzo, 1 a 0 per Clarissa ." rido guardando Elisa, per poi annuire verso Federico
"Ma vava! " disse andandosene
"Dio quando lo odio, mamma mia." dico sbuffando, per poi entrare in gelateria, una volta preso il gelato  ci sede diamo  fuori, dove Elisa mi raccontava della situazione con Matteo
"Secondo me gli piaci! "dico convinta
"Seeeee."
" Siii!" Dico ridendo
" Ti piace il gelato eh?"
Ci girammo e ci trovammo davanti Matteo e Federico, la giornata non faceva che peggiorare..
" Certo, amore, vuoi provare?" disse Elisa ridendo, li guardai e notai che c'era qualcosa di malizioso nel loro scambio di battute e sguardi,risi di più
"Ohi , dove sei andata?"
Mi girai verso Federico, forse voleva   iniziare una conversazione normale
"A tennis." dico guardandolo
"No, ma dai e c'è la fai a muoverti?!"disse ridendo
"Certo che sei proprio un coglione. Elisa io vado a casa, a domani" baciai la guancia della  mia migliore amica per poi andare verso casa, mentre mi allontanavo sentivo Elisa che gli urlava contro, aumentai il passo, non volevo essere raggiunta da nessuno, volevo solo stare sola, di tutte le offese che mi faceva, quelle sul peso, non le sopportavo , ero dimagrita per lui, perché mi faceva sentire grassa,e ora continuava a dire quelle cose, era sempre stato il mio problema, sempre, ero sempre presa in giro per questo, o perché ero grassa, o perché ero brutta, non ne potevo più, di questa storia. Iniziai a correre perché sentivo le lacrime, che stavano per scorrere sul mio viso entrai nell'autobus, dirigendomi verso l'ultimo  posto e piansi, arrivai a casa,ma  non fui fortunata in quanto mi trovai mamma davanti..
"Clarissa  che succede?" Chiese preoccupata
"Niente " dissi cercando di mostrarle un sorriso per non preoccuparla
" È andata tutto bene, ho colpito 30 volte la palla, e fatta una piccola partita, è tutto perfetto!"
"Allora perché piangi"
"Allergia  lo sai! vado a finire di studiare a dopo ".
Era la prima scusa che mi era passata per la mente ma non ero convinta che ci aveva creduto, volevo parlargli di quello che Federico mi diceva ma al momento non ci riuscivo mi sentivo troppo male e umiliata.
Mi buttai suo letto stanca dopo una doccia calda, mi sentivo già meglio, presi il telefono e c'erano tipo 10 messaggi di Elisa , dove mi chiedeva dove stavo , e che stava per chiamare la poliza, e che aveva picchiato Federico, gli scrissi che non si doveva preoccupare stavo bene, solo stanca, cosi mi addormentai.
Fui svegliata da  un messaggio di Federico, ero sorpresa apri subito il messaggio
"Non  avrei dovuto dirlo, lo ammetto, scusami, davvero.
Ma non abituarti.:)"

Sorrisi, almeno si era scusato, gli risposi
"Grazie per le scuse, tranquillo."

Pov Federico
A volte ero veramente un coglione, anzi lo ero sempre, non avrei dovuto dire quelle cose a Clarissa, non se le meritava, ma non capisco, quando c'è lei nei paraggi non riesco a dire cose sensate, mi escono solo quelle frasi, senza senso. Sbuffai
"Ragazzi ci vediamo ciao" dissi a Elisa e Matteo
"Fai bene, e non farti più vedere. E chiedigli scusa o stanotte ti vengo in sonno e ti uccido non è uno scherzo." disse Elisa
La guardai, era arrabbiata e anche Matteo lo era, avevano ragione non meritava quelle  parole..
"Si, ciao."
Dissi per poi raggiungere la macchina, una volta arrivato a casa, mi buttai sul letto, dovevo dirgli scusa, così prendo il telefono e trovo il suo numero in rubrica:
"Non avrei dovuto dirlo, lo ammetto, scusami, davvero.
Ma non abituarti.:)"
Guardai il messaggio per po inviare invio, sospira i per poi bloccare il telefono dopo due minuti, mi arriva un messaggio
"Grazie per le scuse, tranquillo."
Lessi il messaggio più volte, okay ero stato uno stronzo, blocco il telefono, per cercare di mettere fine a quella giornata, ma la prima cosa che riuscì a vedere erano due due occhi color nocciola che mi guardavano lucidi.

Quella linea sottile tra odio e amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora