...
" vieni, ti devo dire una cosa.."
Lo guardai, pensando a tutto quello che poteva dirmi, ma non ottenni risposta così presi la sedia accanto a letto, guardandolo
"Dimmi.."
" Ti volevo ringraziare, per avermi aiutato, , e chiamato l'ambulanza, sei stata molto gentile.."
" Non sono cosi perfida, da lasciarti li, per terra, come minimo! " dissi guardandolo e stupendomi che poteva pensare davvero una cosa del genere
"Grazie." disse sussurrando
"Come scusa?" dissi
"Grazie" disse con voce più alta
" Ah? Non ho sentito" dissi ridendo
"Fanculo, grazie." disse a denti stretti
" Bravo, ora vado, rimettiti, che mi manca litigare con te!" dissi guardandolo
"Anche a me" disse ridendo
Lo guardai, per poi guardare la sua risata, era il suono più bello che ci potesse essere, sorrisi per poi uscire dalla stanza, e ritrovandomi a pensare che era la prima volta che rideva per qualcosa che avevo detto, sarà la botta in testa che aveva preso.
Guardai mamma, sorridendo
"Ohi sei arrivata, andiamo?"
"Veramente Clarissa non c'è nessuno che può fare la notte mi sa che ti tocca a te.." Disse guardandomi, giuro che avevo visto un sorriso
"Come nessuno? la mamma?"dissi allarmata, va bene che mi aveva sorriso ma fare la notte con lui mi sembrava troppo.
"Lavora"
" Il padre?"
"Non può"
" Sorella , zia, zio, nonna,nonno, cavolo! " dissi esasperata..
"Nessuno piccola.."disse quasi dispiaciuta
"Okay , la faccio io ho capito! "dissi rassegnata
"Sicura?"
" Si, tanto lo avete fatto apposta, mica so scema io! vammi a prendere le cose, almeno! "
"Sisi, vado!"
Non era possibile, non era possibile. questo era un complotto.
Un complotto stupido, e cretino. Io. uccido. tutti.tutti.tutti.
Ecco cosa mi ripetevo, aspettando mamma che veniva, la vidi arrivare con un zaino, dicendomi che c'era tutto, e che ora doveva scappare, e che mi avrebbe chiamato!
Ma vedi tu io cosa devo passare, non solo gli salvo la vita, ma ci devo pure dormire insieme, io e lui, lui e io, no non era possibile!! Qualcuno mi fucili ora. Presi lo zaino e andai in camera, non lo trovandolo , e ora dove era andato quel cretino che doveva stare a riposo, per la botta che aveva preso..
"Federico ..? dove sei? devi stare a letto, non puoi girare cosi"
Silenzio.
"Federico!"
Inizia a preoccuparmi, visto che nessuno mi rispondeva.vidi la porta del bagno chiusa, l'apri e lo trovai disteso a terra..
"FEDERICO!"
lo presi, portandolo sul letto
Era svenuto di nuovo, chiamai, il dottore, che mi fece aspettare fuori, quando il dottore uscì gli andai incontro
"Allora? Come sta?"
"Tutto bene, si è svegliato, non farlo muovere dal letto, e debole!"
"Si certo" dissi con calma per poi entrare in casa, ora mi avrebbe ascoltato.
"MA SEI CRETINO? NON PUOI ALZARTI! "dissi urlando
"DOVEVO ANDARE IN BAGNO, O MI ACCOMPAGNI TE LA PROSSIMA VOLTA?!!" disse arrabbiato
"Certo che no, cretino."
"Bene" sbuffo per poi ristendersi, nel frattempo mi misi seduta sulla sedia
"Comunque devo farti io la notte.."
"Andiamo bene!"disse non guardandomi
"Ah.Ah. meglio di niente! "
"Infatti sei inutile, quindi! "disse guardandomi
"La gentilezza di prima se ne andata?" Lo guardai
"Si problemi?"
Decisi di non rispondere e di lasciar perdere, presi un libro che fortunatamente mamma mi aveva portato e iniziai a leggere ignorandolo del tutto.POV ELISA
"Bene sono arrivata fermati!"dissi indicando la strada ma Matteo oggi era più cretino del solito
"Coglione io abito li, e te lo sai."
"Shh lasciami fare" disse continuando a guidare
" MATTEO TI DENUNCIO, PER SEQUESTRO! " dissi, già abbastanza irritata ma era inutile continuava a ridere come un cretino e pensare che amavo questo cretino.
"Non ridere" gli dissi dandoglicolpi sulla schiena*
Vidi che si era fermato davanti a una palestra, lo guardai con un sopracciglio alzato
"Ma davvero vuoi vedere come mi alleno? grazie!" disse sorridendo
"Cosa? portami a casa!"
Lo guardai, vidi che si stava avvicinando
"Fermati ora!"
"Shh"
L'ultima cosa che senti fu quella, poi mi persi nel momento in cui le sue labbre si posarono sulle mie, lo strinsi a me ricambiando il bacio, portando una mano dietro la sua nuca e alzandomi sulle punte.
" Cretina"
"Cretino"
"Certo che sei proprio bella.."disse sorridendo
"Si anche tu dai" dissi ridendo.
POV ELISAFinì di leggere il quinto del libro capitolo,quando gli portarono la cena, lui stava dormendo, cosi la presi io e gliela misi sul comodino..
"Federico.." Dissi sporgendomi verso di lui
"Mh.."
Nulla, continuava a dormire..
"Fede la cena.."
"Shh" disse con voce impasta dal sonno per poi girarsi dall'altra parte
"Fede dai la cena si raffredda" dissi guardandolo
"E CHE CAZZO STO DORMENDO! CHE ME NE FOTTE DELLE CENA?!!" disse urlando
Lo guardai bloccandomi totalmente non mi aspettavo una reazione del genere , alzai le mani
"Scusami tanto, antipatico" dico per poi uscire fuori sbattendo la porta.
Andai sul balcone, respirando, l'aria fredda, non ne potevo piu, nonostante gli facevo compagnia , mi tratta pure male, ma perché non schiatta, io non lo so, che nervi!
Mi veniva voglia di farlo dormire da solo, era l'unico capace di farmi cambiare umore così velocemente, tornai in camera, senza guardarlo in faccia,aveva mangiato tutto bene. Portai il vassoio al'infermiera, mi misi seduta di nuovo, leggendo.
"Tu non mangi?" disse guardandomi
"No."
"E perché?"
Ora gli importava di me, dio che bipolare questo ragazzo.
"Perché non ho fame."
"Ma devi mangiare!" Protestò
"Ora ti interessa di me?" Chiesi stanca
"Fottiti" disse sbuffando
"Sempre tu." dissi guardandolo male
" Oh con te sicuro."
"Certo nei tuoi sogni! "
"Stronza"
Mi alzo "Stronzo!"
Lo guardai, per poi rendermi conto che mi aveva afferrato il polso e che si stava avvicinando alle mie labbra
" Cretina" mi disse per mi mordermi il labbro.
Non ci stavo capendopiù nulla, avevo solo il cuore che mi rimbombava nel petto e nelle orecchie lo guardai
"C-che fai?" chiesi
"Shh"
Lo vidi avvicinarsi sempre di più alle mie labbra, per quanto mi ostinano ad odiarlo, volevo quel bacio più di tutto, mi avvicinai di più a lui..ma
senti bussare alla porta, mi allontanai di scatto guardandolo, per poi guardare la porta e vedere chi aveva osato disturbare questo momento..era suo padre, così ne approfittai per uscire fuori, mi mancava l'aria, e avevo il cuore a mille, ripensavo al suo viso vicino al mio, al suo profumo.. non poteva farmi questo, effetto no.
Mi resi conto che sarebbe stata una lunga notte..
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Quella linea sottile tra odio e amore.
RomanceQuesta è una storia che parla di due ragazzi che erano un continuo litigare, un continuo tenersi testa, si distruggevano a vicenda, ma si amavamo, si amavano tanto. Erano strani quei due, sembravano due pazzi. Infatti erano pieni di pazzia. L'etern...