Diciottesimo Capitolo

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POV CLARISSA

Guardai Federico, sembrava nervoso, non capivo cosa mi doveva dire, ma se serviva per capire cosa succedeva tra noi, allora ero pronta a tutta.
"Sono qui ti ascolto"
"Si lo so, ma è tardi e l'unica cosa che voglio adesso e stringerti tra le braccia , perché non so se dopo vorrai vedermi ancora.."disse con occhi lucidi
"Ehi Fede, tranquillo, ne parliamo domani okay?" dissi abbracciandolo forte, non lo avevo mai visto così fragile, ci stendemmo, lo stringevi a me coccolandolo, per poi addormentarmi e rendermi conto che stavo sognando proprio lui

"Sei bellissima, amore davvero" disse con la voce rotta dal l'emozione 
"Mamma non esagerare ora .."dissi sorridendo
"Credimi non sto esagerando piccola, guardati.." disse per poi indicare il mio riflesso nello specchio..

Mi voltai, e mi vidi nel mio abito bianco, come lo avevo sempre desiderato, senza spalline, con la scolatura a cuore, stretto in vita con tanto piccoli ricami, e con la gonna ampia, avevo i capelli raccolti eccezione di due, ciocche ricce che mi ricadevano sul viso, sorrisi, per la prima volta mi sentivo bene con me stessa, mi sentivo, bella. Sospirai, per poi raggiungete la chiesa, mi incamminai verso colui che sarebbe diventato mio marito, era perfetto, nel suo smoking nero, con quei capelli castani chiari, che sfumavano nel biondo, quei occhi color azzurro chiaro, che mi hanno sempre colpito, più mi avvicinavo più sentivi il cuore battere, sorrisi una volta arrivata vicino a lui, mi sorride e fece per alzarmi il velo..

DRINDRINDRINDRIN.

Mi alzai di scatto, cosa era successo? Cosa avevo sognato? Ero nella mia camera, anzi no ero nella sua camera e non in chiesa, avevo il pigiama e non quel vestito bellissimo, asciugai una lacrima che mi sapevo che era uscita, sorrisi, avrei tanto voluto che quel sogno fosse vero, mi sdrai, guardandolo, era bellissimo..
"Mi stai fissando.."
"Oh davvero?" dissi ridendo
"Si, che hai sognato? Ti sei alzata di sbotto" disse guardandomi
"Mh..nulla, davvero!"
"Eddai dillo.."
"Ho sognato il nostro matrimonio"dissi guardandomi le mani
"Davvero?" disse sorridendo
"Si.."
"Scommetto che ero stupendo!"
"Cretino!"dissi tirandogli il cuscino sul viso
"Allora? Di cosa mi devi parlare?"
"Si, Clarissa è una cosa mi tormenta, prometti che non mi fermerai, ma mi farai prima spiegare tutto!"
"Prometto!" non lo avevo mai visto così, doveva essere davvero qualcosa di serio, mi misi seduta meglio e lo guardai aspettando che iniziasse a parlare.
"Mi dispiace, averti trattato così per tanto tempo, averti fatto piangere, fatta sentire sbagliata, non accettata, e inutile. Ma non è così, tu non mi sei mai stata indifferente anzi, eri sempre al centro dei miei pensieri, come un pallino fisso, quando ti sei trasferita, ho capito che la mia fine era vicina.." disse con un mezzo sorriso "ma no, in senso negativo, ma positivo, vederti tutti i giorni, ogni secondo mi ha reso tutto più difficile. Io sono un ragazzo che se devo  amare lo faccio senza "se" e senza "ma" mi butto, mi immergo nella situazione, do tutto me stesso, perché così sono fatto. Ho avuto una ragazza, ero innamorato pazzo di lei, avrei fatto di tutto per lei, mi ha lasciato, perché? Perché ero troppo azzeccoso, le dicevo in continuazione che l'amavo, le facevo regali,ma le lasciavo anche i suoi spazi, era libera di fare tutto, ma secondo lei non ero un buon ragazzo, non sapevo amare, non ero in grado di provare io vero amore. Questa cosa mi distrutto, interiormente, da quel giorno, sono diventato così, stronzo,schivo, chiuso, ho iniziato a pensare che la mia anima gemella, non esisteva, che ero destinato a stare da solo, ho dato peso alle sue parole. E me la prendevo con te perché, mi piacevi, e non doveva riaccadere, ed è successo, mi sono innamorato di te, in una volta, ma in ogni litigata, sorriso stronzo, frecciatina, io mi innamoravo sempre di più. Ho avuto paura, di stare male, di non essere alla tua altezza, ecco perché ho fatto quello che ho fatto con te, e credimi mi dispiace tanto. Scusa. Sono un misto di imperfezioni non andrò mai bene, le persone cercano la perfezione." concluse piangendo
Lo guardai, non mi aspettavo una rivelazione del genere, non mi aspettavo che si aprisse con me così tanto. Io lo amo? Si che lo amavo, e ora che sapevo che anche lui mi amava, c'era solo una cosa da fare.
"Fede, tu non hai colpe, lei non ha saputo apprezzare che persona sei, no ha saputo apprezzare che ragazzo per bene sei, si merita stronzi che la facciano soffrire , no persone che l'amano. Tu sei perfetto come sei, con le tue imperfezioni e questo quello che rende  le persone belle, le imperfezioni. E se lei non le ha accettate , le accetto io. Io non voglio la perfezione, quella non esiste e se pure esiste stanca. Per me TU sei perfetto. Amo te in ogni sfaccettatura, mi hai fatto stare male lo ammetto, ma se tutto quello che ho passato, mi ha portato a questo ora, mi porta a noi, allora ne è valsa la pena." dissi guardandolo per poi abbracciarlo forte, era molto più fragile di quello che si poteva pensare, aveva bisogno di rassicurazioni, e insieme c'è l'avremmo fatta, ne ero convinta.
"Grazie, di avermi capito, e scusa per tutto. Rimedierò a ogni lacrima, e a ogni broncio che hai affrontato per colpa mia."
"Shh.."dissi sorridendo
"Dio come sei bella, te lo ripeterò all'infinito.."disse sorridendo "se non ti da fastidio, se ti risulto pesante, azzeccoso dimmelo non voglio perderti.." aggiunse con gli occhi lucidi.
"Ehi, non succederà. Ora baciami." dissi stringendolo
Sorrise per poi stringermi a lui, baciandomi, questa volta non fu un bacio dato per rabbia dopo i nostri soliti litigi, ma fu un bacio di amore, di speranza, di rassicurazione. Sorrisi, ricambiando il bacio, per poi inclinare il collo quando le sue labbra si posarono sul mio collo, lasciando una serie di baci umidi e dolci.
"Voglio fare l'amore con te." dissi sorridendo
"Ti amerò, nel modo giusto che meriti, con dolcezza, e lentamente, voglio vivere ogni secondo con te."
Facemmo l'amore, come aveva preannunciato lui, lentamente e dolcemente, come se i nostri corpi non aspettavano altro che unirsi in un'unica cosa, come se fossero stati creati per unirsi, per amarsi, era un continuo sfiorarsi, baciarci, sorrisi. E dimostrammo quel amore che c'era sempre stato ma che a causa di paure, e timori, non avevamo mai espresso . E per la prima volta, capi il significato di casa.


POV ELISA
Non poteva essere davvero, così non poteva succedere, è sempre così, quando tutto va per il verso giusto arriva qualcosa, o meglio qualcuno in questo caso a rovinare tutto, dovevo andarmene da li, anche se avrei voluto urlare, picchiarlo, e fargli capire quanto mi faccia schifo in questo momento, ma ero distrutta in ogni senso. Presi la via per tornare a casa, la percorsi correndo dovevo avviarmi le idee, arrivata a casa mi buttai sul letto, presi il telefono e digitai poche parole ma efficaci.
"Tra noi è finita."
Spensi il telefono, mi strinsi nelle coperte, e diedi libero sfogo alle mie lacrime.

Quella linea sottile tra odio e amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora