9. Erba

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«Ci facciamo un tiro?»

Il tono cospiratorio del ragazzo aiutò Katherine ad uscire dal suo momento di confusione.

Fumo.

Michael le stava chiedendo di farsi una canna con lui.

«Amico, non puoi offrire il nostro fumo alla prima gnocca che ti capita a tiro.» Jack aveva smesso di ridere, era passato ad un tono lamentoso, e fissava la tasca dove Michael aveva nuovamente nascosto il sacchettino.

Katherine aggrottò le sopracciglia sentendo come l'aveva chiamata, Michael lo guardò alzando il sopracciglio bucato dal piercing, incredulo.

«Il mio fumo lo offro a chi mi pare, non trovi?» Jack aveva l'aria colpevole, problemi tra fattoni?

Katherine sentì lo sguardo del ragazzo sfiorarle la pelle, si girò incrociando il suo sguardo, occhi verdi contro occhi nocciola. Sembrava volesse registrare la reazione alla sua insolita proposta.

«Jack, che dici di cercare Camila? È ora di dare il regalo alla festeggiata.» Non staccò gli occhi da quelli della ragazza per un solo momento. Quando il suo amico si fu allontanato avvicinò le labbra all'orecchio di Katherine per evitare di urlare.

«Non sei costretta a farlo.» la rassicurò in un sussurro. Il cuore di Katherine prese a galoppare, si chiese se fosse dovuto all'alcol, anche se i brividi che l'accompagnavano non lasciavano dubbi. Michael stava usando la sua solita magia su di lei.

Il ragazzo tornò a fissarla negli occhi, e vedendo il suo sguardo perso le prese il bicchiere ormai vuoto dalle mani, poi cercò di capire cosa doveva esserci stato dentro. Lo lasciò cadere a terra, dandogli un calcio per allontanarlo.

Katherine lo fissò senza fare una piega, troppo concentrata a domare il fuoco che si era acceso sulle sue guance. Sperò che le luci confondessero il suo colorito, o che Michael lo attribuisse all'alcol.

«Non ti ha avvisato nessuno? È sempre meglio evitare gli intrugli preparati da Thomas. » Le disse indicando il tipo al bancone dei drink, ignaro della battaglia che Katherine stava avendo con se stessa. La ragazza si decise a parlare di nuovo, stare lì a fissarlo come un pesce lesso non l'avrebbe portata da nessuna parte.

Cosa le aveva chiesto?

Guardò verso la tasca del ragazzo. Ah sì, fumo. Sembrava una cattiva idea, ma perchè?

Guardò verso Charlotte, che stava ridendo di qualcosa che le aveva detto il suo nuovo amico. L'aveva lasciata sola con Michael, tanto valeva stare al gioco, no?

«Va bene.» Il ragazzo la fissò incredulo.

«Me l'hai chiesto sperando che dicessi di no?» lo prese in giro. Era più facile parlare con lui con un po' di alcol in corpo. Lui rise.

«No no, solo che non smetti di sorprendermi.» Le fece il primo sorriso vero della serata, non il suo solito ghigno strafottente. Il cuore di Katherine riprese a fare jogging.

«Ho trovato la festeggiata, possiamo iniziare la festa vera e propria.» Jack sembrava aver ritrovato il suo buon umore, mentre Camila sembrava quasi appesa al suo braccio, avvinghiata a lui come un koala.

«Auguri! » La salutò Katherine.

La ragazza più grande li accettò con un enorme sorriso, sembrava fosse al settimo cielo. Nei suoi capelli era intrecciata una coroncina in plastica rosa che segnava il numero 18, l'alcol aveva già avuto qualche effetto su di lei. Ora che ci faceva caso, Katherine pensava che stesse così attaccata a Jack più per necessità che per sua volontà, non che a lui dispiacesse.

Rumors || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora