14. Idee e Recuperi

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Michael stava fissando la porta dell'aula, era seduto nella penultima fila, nascosto come al solito, mentre il banco accanto al suo restava vuoto.

Katherine lo stava forse evitando? Temeva davvero che sarebbe stato espulso? Ma non avrebbe mai saltato una lezione...

Volse lo sguardo all'orologio appesso sopra la lavagna, la campanella era suonata da dieci minuti, non era da lei fare ritardo. Il ragazzo iniziò a battere il piede sul pavimento in un tic nervoso.

Magari era arrabbiata con lui perchè l'aveva trascinata in quel casino, o magari pensava che evitare le lezioni che avevano in comune avrebbe fatto morire le voci.

Sentì diverse paia di occhi fissarsi su di lui, ma non ci fece caso, ormai ci era abituato, poi sentì la professoressa Roche chiamarlo.

«Clifford, mi stai ascoltando?» lui tolse lo sguardo dalle lancette dell'orologio e rispose schietto al richiamo dell'insegnante.

«No.» La donna non sembrò nemmeno tanto arrabbiata, si limitò a riprendere fiato, prima di ripete quello che aveva detto quando lui era troppo immerso nelle sue preoccupazioni per darle retta.

«Sei desiderato nell'ufficio della vicepreside.» La professoressa scosse la testa con scherno, facendo tremare i suoi svariati doppi menti. Finalmente Michael capiva il motivo di quegli sguardi.

Katherine aveva ragione, l'avevano scoperto, forse era per questo che non si trovava in classe, era stata chiamata anche lei dalla vicepreside e sarebbe stata espulsa per aver tenuto quel segreto. Michael recuperò il suo zaino e uscì dall'aula, gli sguardi di tutti fissi su di lui.

"Date una bella occhiata perchè non mi rivedrete più." pensò tra se e sè un po' rassegnato un po ' arrabbiato per essere stato scoperto. Poi gli venne in mente che neanche lui si sarebbe più rivisto probabilmente, suo padre l'avrebbe ucciso, passi per le sospensioni e i brutti voti, ma se fosse stato davvero espulso l'avrebbe tolto dal mondo.

Okay ora che ci rifletteva iniziava ad essere un po' nervoso. Aprì la porta della classe con un sospiro, per ritrovarsi davanti l'amica di Katherine.

«Qualcosa non va?» le chiese, vedendola torcersi le mani. Di sicuro non poteva stare peggio di lui.

«Le tue fan! Ecco cosa non va!» Michael indietreggiò, spalancando gli occhi, dov'era finita la timida Charlotte che stravedeva per lui?

«Q-quali fan?» chiese confuso.

«Hanno chiuso Katherine nel bagno!» disse lei agitando le braccia.

«È per questo che devo andare dalla vicepreside?» Aggrottó le sopracciglia, lo ritenevano responsabile anche per quello?

Charlotte sbuffò alzando gli occhi al cielo.

«Certo che fareste una bella coppia! Non ci arrivi? Mi sono inventata tutto io! Devi andarla a recuperare, da sola non posso farci niente!» Michael registrò tutto e finalmente capì quello che stava succedendo, avrebbe tirato un sospiro di sollievo per la mancata espulsione, se non fosse stato tanto preoccupato per Katherine.

«Quale bagno?» Chiese stringendo la bretella dello zaino, per evitare di prendere a pugni qualcosa. Quelle galline l'avevano fatto sul serio, lui le aveva detto di stare attenta, ma lei prendeva tutto quello che le diceva alla leggera.

Charlotte gli spiegò tutto velocemente per poi tornare alla sua lezione, aveva preso il permesso per il bagno e aveva poco tempo, nel frattempo Michael si diresse al bagno che gli aveva indicato.

Una volta arrivato gettò lo zaino al lato della porta senza tante cerimonie, una ragazza era lì fuori, probabilmente a fare da sentinella.

«Levati.» le disse, le buone maniere erano l'ultimo dei suoi pensieri in quel momento.

Rumors || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora