10. Prudenza

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Katherine si alzò di scatto dal divanetto, allarmando persino Jack e Camila, che fino a quel momento erano sembrati persi nel loro mondo.

«Katy?» disse Michael guardandola preoccupato, fece un altro tiro e passò la canna a Camila.

«Devo andarmene.» disse lei allontanandosi senza salutare nessuno. Doveva trovare Charlotte.

«Hey! Aspetta.» Michael iniziò a camminarle accanto.

«Che è successo?»

«Permetti anche a me un piccolo segreto.» Passarono accanto a dove poco prima si trovavano Amy e Steven. Probabilmente avevano dato ascolto al consiglio di Jack.

«Io non ho segreti.» disse Michael mettendosi davanti a lei. Gli finì addosso.

Katherine si allontanò, nuovamente inebriata dal profumo del ragazzo... E dall'alcol.

«Tu ne hai anche troppi Michael.» gli disse alzando la voce per via della musica, stavano per rientrare nella casa.

Il ragazzo fece un sorriso enigmatico, non c'era abbastanza luce per potergli vedere gli occhi, ma Katherine avrebbe giurato di vederci una scintilla di tristezza. Lo superò e continuò a cercare per la sala la sua amica.

«Va bene, ma ancora non ho capito che stai facendo.» Riprese a camminarle accanto.

«Cerco Charlotte, sono venuta in macchina con lei.» disse, finalmente notandola. Era dove l'aveva lasciata prima, solo che ora le braccia del suo nuovo amico erano intorno alla sua vita. Era in momenti come quelli che Katherine si malediceva per non avere la patente.

Cercò di raccogliere abbastanza coraggio per interrompere quel teatrino.

«Perchè interromperla quando posso accompagnarti io?» Michael la fermò mettendole una mano sulla spalla, Katherine lo guardò scettica.

«Non ti fidi di me?» chiese lui alzando un sopracciglio.

«Con questa scusa potresti portarmi in mezzo ai campi o che so io.» disse lei, scherzando solo in parte.

«Per chi mi hai preso?» Michael scoppiò a ridere.

Katherine tornò a guardare verso Charlotte, era completamente presa dal bell' (mica tanto) imbusto. Sospirò e si rivolse a Michael.

«Mi devo fidare?» Il ragazzo le mise un braccio intorno alle spalle e cominciò a farsi strada tra la folla.

«Assolutamente.»

***

Non dovettero camminare molto per arrivare all'auto del ragazzo. Era la tipica auto mezza scassata, probabilmente comprata di seconda o terza mano da un genitore stufo di dover scarrozzare il proprio figlio ovunque.

Quella non era messa particolarmente male, ma data la situazione, Katherine non era più tanto sicura di volerci salire.

Michael aprì la portiera del guidatore e si allungò verso quella del passeggero.

«La maniglia è rotta.» si giustificò.

«Vado a piedi...»  Fece per girare sui tacchi.

«Non fare la melodrammatica.» disse Michael uscendo dall'auto per fermarla.

«Mi fido poco di te e ancora meno della tua carretta.» disse lei puntandogli un dito sul petto. Sbuffò esasperato.

«Katy non è la prima volta che guido, come sono riuscito ad arrivare riuscirò ad andarmene.» disse Michael spingendola leggermente verso l'auto, la sua mano era poggiata delicatamente sulla schiena della ragazza.

Rumors || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora