16. Corri!

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Aveva fatto freddo per settimane, e proprio il giorno in cui avrebbero dovuto fare il test di resistenza sembrava essere tornata l'estate. Katherine non si era mai pentita tanto di aver messo i pantaloni lunghi, si passò un braccio sulla fronte per evitare che il sudore le colasse negli occhi.

Era passata una settimana da quando era successo quello spiacevole incidente, e le tipe non le avevano dato più fastidio. Ormai per lei e Michael era diventata routine passare molte ore assieme, lui passava a prenderla, e lei usciva, sperando che i suoi genitori non si accorgessero che non prendeva il bus come al solito. Come aveva pensato (sperato, forse) questo li aveva fatti avvicinare molto, aveva scoperto che a Michael piaceva messaggiare un sacco, e mandare stupide meme che trovava divertenti. A volte la ragazza si chiedeva come facessero molte persone a scuola ad avere paura di lui, era proprio vero che non bisognava giudicare il libro dalla copertina.

L'unica nota negativa era forse il fatto che Trevor sembrasse tenerle il broncio, e anche se nemmeno prima erano grandi amici, la cosa le dispiaceva un po'. Per quanto riguardava le voci di corridoio, non se ne erano dovuti preoccupare per molto, una ragazza dell'ultimo anno aveva deciso di scappare di casa col suo ragazzo, un professore tra l'altro, il fatto aveva fatto uscire supposizioni di tutti i tipi, e perfino degli articoli su diversi giornali della regione, distogliendo l'attenzione dai due ragazzi.

Un'altra cosa buona del fatto di passare molto tempo con Michael era che Katherine non aveva modo di pensare a quello che stava succedendo a casa. In quei giorni i suoi genitori non smettevano mai di litigare, senza lasciarle mai una pausa per rilassare i nervi. A dirla tutta anche quella corsa la stava aiutando un po' a scaricare la tensione, forse i film in cui i protagonisti si mettevano a fare lunghissime corse quando erano arrabbiati, o volevano scappare da qualcosa non avevano tutti i torti.

«Ancora due minuti di corsa per avere una B.» disse il professore fissando il suo cronometro. 

Amy accanto a lei si lasciò scappare un lamento.

«Voglio morire.» disse senza fiato, per poi portarsi una mano al petto arrossato, visibile dallo scollo della maglietta.

«Anzi sto per morire.» fece subito dopo, facendo sorridere Katherine.

«Non lamentarti, non manca molto.» disse rallentando un po' il passo. Gli occhi azzurri dell'amica si riempirono di gratitudine. Katherine sapeva da sempre che Amy non era una tipa sportiva, anche lei era pigra a dire il vero, ma fare sport ogni tanto non le dispiaceva.      

Katherine squittì, qualcuno le aveva dato una pacca sul sedere. Si girò di scatto cercando il colpevole, portandosi le mani alla zona lesa per proteggerla. Un guizzo nero e rosa la superò velocemente. Camila Cortèz le si parò davanti, iniziando a correre al contrario, solo una come lei poteva permettersi una cosa del genere senza sembrare ridicola. Indossava un sorriso che metteva in mostra la piccola fossetta che occupava la sua guancia destra.

«Allora tu e Clifford ve la spassate eh?» le chiese alzando le sopracciglia in modo eloquente. Dei ragazzi dall'altra parte del campo la stavano fissando, ma lei non se ne curava. A volte Katherine pensava che quella ragazza e Michael avessero fin troppe cose in comune, anche se la popolarità della ragazza era dovuta ai suoi soldi e al suo aspetto, non ad una fama da delinquente.

«Io e Michael cosa?» chiese Katherine facendo finta di non capire cosa la ragazza più grande volesse implicare. Amy guardava il loro scambio curiosa. Camila rise, la sua coda di cavallo oscillava dietro la sua testa, dandole in qualche modo un aspetto infantile.

«L'ultima volta che ci siamo parlate mi sono divertita, forse dovremo rifarlo.» disse facendole l'occhiolino, per poi girarsi e continuare la corsa. Quella ragazza per Katherine era un mistero.

Rumors || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora