2. Curioso

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«Katy, giusto?» Michael Clifford le sorrise. La fissava con il mento poggiato su una mano, mentre il gomito era sul banco, quando Katherine si girò a guardarlo lui sollevò leggermente un sopracciglio, che era bucato da un piercing.

La ragazza sapeva di frequentare qualche corso con lui, ma il ragazzo si presentava raramente a lezione, e di certo non le sedeva mai accanto. Vederlo così vicino la sorprese e al contempo le fece capire perchè, nonostante la sua cattiva fama, qualsiasi ragazza avrebbe venduto l'anima per stare con lui. Era uno dei ragazzi più attraenti che avesse mai visto e forse quell'aria da cattivo ragazzo che lo circondava non faceva altro che renderlo più intrigante.

«Katherine.»lo corresse cercando di non far trapelare i suoi pensieri in alcun modo.

«Va bene, Katy.»  disse lui mentre il sorriso si allargava illuminando i suoi occhi verdi. Capì da subito che era inutile discuterci, la ragazza si girò, guardando la lavagna, mentre i suoi compagni continuavano a fissarli, sussurrando. Ci mancava solo lui per creare altri pettegolezzi. Katherine lo sentì ridere leggermente, era un suono roco che proveniva dal fondo della sua gola, le fece venire i brividi. Con la coda dell'occhio lo vide avvicinarsi.

«Ho saputo che hai tenuto la bocca chiusa.» le disse in un sussurro, aveva un leggero odore di fumo addosso. Katherine si irrigidì e gli rispose senza voltarsi.

«Non so di cosa tu stia parlando.»  Michael rise ancora. Poi si allontanò, passandosi una mano tra i capelli. Katherine lo guardò, sperando che non se ne accorgesse. Il ragazzo si stava guardando intorno, ricambiando gli sguardi di tutti quei curiosi che stavano parlando di loro.

«Penso tu sappia delle voci che da ieri girano sul tuo conto.»  disse lui mentre il professore faceva il suo ingresso zoppicando verso la cattedra.

«Io invece sono certa che tu sappia che non sono vere.» disse lei continuando a guardarlo. Michael teneva gli occhi puntati su un ragazzo, sembrava quasi una sfida, quello scambio di sguardi. Una sfida che Michael vinse visto che l'altro si girò. Allora lui si voltò verso di lei e quando vide che lo stava fissando le sorrise nuovamente.

 «Che vuoi da me, Clifford?»  Nonostante il calore che sentiva sulle guance per essere stata scoperta mentre lo guardava, Katherine mantenne un tono neutro.

«Niente, sono solo incuriosito.» disse sollevando le spalle.

«Incuriosito da cosa?»  disse lei mentre sentiva le guance diventare sempre più bollenti. Gli occhi del ragazzo sfiorarono ogni parte del suo corpo, per poi tornare al viso. Erano occhi di ghiaccio i suoi, occhi che sembravano leggerle dentro.

«Da te.» disse poi, si era avvicinato di nuovo, troppo. L'odore del fumo arrivò nuovamente alle sue narici, mischiato a quello che capì era il suo profumo, quello della sua pelle. Katherine fece un respiro secco, ricambiando lo sguardo.

«Signor Clifford, vedo che oggi ci ha omaggiato della sua presenza.» disse Mr. Gopkin sedendosi con fatica, tutti lo chiamavano "il Pirata", era sempre stato zoppo da quello che gli studenti dell'ultimo anno avevano detto, la barba incolta gli occupava la faccia e la sua voce da fumatore accanito aiutavano a completare il quadro da "lupo di mare". Micheal si girò lentamente a guardarlo, senza rispondergli e senza allontanarsi di un millimetro da Katherine. Il Pirata guardò gli altri studenti, per poi tornare su lui.

«Perchè, in onore di questo raro evento, non ci riassume la guerra dei cent'anni?» disse poi incrociando le braccia sulla sua abbondante pancia.

«Nah, preferisco continuare a parlare con Katy.» Il menefreghismo nella voce del ragazzo era agghiacciante alle orecchie di Katherine, che stava cercando in tutti i modi di coprirsi il viso, magari sparendo del tutto nell'intento.

«Allora sarà contento di fare il progetto per la settimana prossima con la signorina May.»  Katherine alzò la testa di scatto, il professore lo stava già segnando sul registro. Lei si alzò e provò a protestare.

«Ma professore...» disse, ancora una volta gli occhi dei presenti si fissarono su di lei, rendendola più nervosa di quanto già non fosse.

«Spero sarà una buona influenza sul signor Clifford, ora si risieda.» disse il professore ignorandola completamente. Non trovando altre cose da fare obbedì, mentre i sussurri degli altri studenti ripresero.

«Ma sentili, pensano che sia io il tuo ragazzo.»disse Michael guardando due ragazze in prima fila, che continuavano a guardarlo come se lo volessero mangiare con gli occhi. Katherine non riusciva a sentire che un mormorio di quello che dicevano, lui come diavolo faceva a capire tutto?

«Fai attenzione andando in giro da sola.»  disse poi, per una volta serio, Katherine spalancò gli occhi. "Perfetto, ora sono anche nelle mire delle sue ammiratrici."

«Vuoi che ti dia una mano io a tenerti fuori dai guai?»  Quel ragazzo non riusciva a restare serio per più di due secondi. Katherine si girò a guardarlo, trovandolo più vicino di quanto non pensasse, i loro nasi quasi si sfiorarono, aveva anche qualche problema a capire il concetto di "spazio personale". la ragazza trattenne il respiro e tornò a guardare la lavagna prima di parlare.

«So cavarmela da sola.»

«Non vedo l'ora di lavorare con te, Katy.» Michael rise nuovamente, in quel momento Katherine desiderò gli venisse una paralisi.

Hellooo
Quindi ho seguito i suggerimenti che mi avete scritto (grazie).
Ed è stato difficile, ma spero vi piaccia :)

Comunque ho deciso di fare uno spazio pubblicità quindi filate a leggere

http://wattpad.com/story/26723198

È una fanfiction su Luke :)

Se volete che vi faccia pubblicità (qui o nell'altra ff che sto scrivendo) scrivetemi pure nei messaggi privati o su twitter sono: IammaHurricane

Ricordatevi di lasciare stelline e commenti!

Bene ho finito, ciao :*


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